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La top gun ucraina Nadia Savchenko condannata a 22 anni

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DAL TRIBUNALE DI DONETSK

La top gun ucraina Nadia Savchenko condannata a 22 anni

Nadia Savchenko (in T-shirt) al momento della sentenza (Epa)
Nadia Savchenko (in T-shirt) al momento della sentenza (Epa)

I giudici del tribunale di Donetsk - la Donetsk russa, non lontana dal confine con l’Ucraina - hanno condannato a 22 anni Nadezhda Savchenko. E non è certo una sorpresa che, in disparte dagli occhi del mondo concentrato sul dramma di Bruxelles, la top gun ucraina sia stata giudicata colpevole, responsabile per la morte di due giornalisti russi, nell’estate del 2014. «Capisce la sentenza?», le hanno chiesto. In risposta, dalla sua gabbia di vetro di imputata la pilota ha intonato l’inno nazionale ucraino.

A 34 anni, Nadia è veterana dell’Iraq, pilota di elicotteri d’attacco: la prima a uscire dalla prestigiosa accademia di Kharkiv. Ma allo scoppio della guerra del Donbass, due anni fa, si è arruolata volontaria nel battaglione Aidar, contro i separatisti. E qui - è l’accusa dei russi - ha fornito all’artiglieria ucraina le coordinate per un attacco di mortaio in cui rimasero uccisi Anton Voloshin e Igor Kornelyuk, due giornalisti della tv di Stato russa. Accuse che Nadezhda nega, come nega di aver attraversato illegalmente il confine. In Russia, sostiene, è stata portata contro la propria volontà dopo essere stata catturata. Da allora, dal luglio 2014, Nadia è in carcere.

E qui si è trasformata in quella che ormai chiamano la Giovanna d’Arco ucraina, eroina simbolo della sfida a Mosca. Lo stemma dell’Ucraina - un tridente - sulla maglietta, l’inno nazionale cantato davanti ai giudici. E la sfida dei continui scioperi della fame e della sete, mentre a casa la eleggevano deputato in Parlamento. Se tornerà a casa, Nadia ripartirà da qui.

Potrebbe succedere. Nei giorni scorsi il presidente ucraino, Petro Poroshenko - che ha sempre definito il processo Savchenko «una farsa» - si è detto disposto a qualunque scambio con i russi: «Sì, come presidente dell’Ucraina - ha detto - sono pronto a usare le mie prerogative costituzionali e scambiare Nadezhda, e fare il possibile perché possa tornare a casa al più presto». Dopo la lettura della sentenza Poroshenko ha ribadito che Kiev non riconoscerà mai la sentenza di un tribunale che ha definito «iniquo». E ha chiamato in causa Vladimir Putin, e una promessa fatta dal presidente russo durante i negoziati che portarono agli Accordi di Minsk. «È tempo di onorare quella promessa», ha detto il presidente ucraino. Secondo alcuni osservatori, ora che è stata condannata Nadia Savchenko potrebbe essere scambiata con due militari russi prigionieri in Ucraina. È molto probabile che il segretario di Stato americano John Kerry, in questi giorni a Mosca, ne parli mercoledì durante il suo incontro con Putin, confermato dal Cremlino.

Al riguardo, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato che soltanto Putin può decidere se la Russia accetterà uno scambio di prigionieri con Kiev. «La parte russa - ha detto - agirà in stretta conformità con la legge nazionale. Per il resto spetta al presidente decidere, e io non sono ancora in grado di dirvi che cosa». Mosca finora ha sempre escluso la possibilità di uno scambiodi prigionieri perché non si considera ufficialmente parte belligerante nell’Ucraina orientale.

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