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I fratelli Bakraoui, jihadisti-rapinatori condannati nel 2010 e…

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ritratto dei due kamikaze di bruxelles

I fratelli Bakraoui, jihadisti-rapinatori condannati nel 2010 e poi rilasciati

I fratelli Khalid e Ibrahim al Bakraoui avevano 27 e 30 anni. Khalid aveva affittato un appartamento nel quartiere Forest per coprire la latitanza di Salah Abdeslam, principale ricercato per le stragi di Parigi del 13 novembre. L’uomo del commando che lasciò la sua cintura esplosiva in un cestino della spazzatura e non si fece saltare in aria.

Quando la polizia, seguendo segnalazioni e intercettazioni, arrivò nel covo di Forest martedì 15 marzo, non si aspettava di trovare tracce del Dna del superlatitante dell’Isis. Lo avrebbe finalmente preso tre giorni dopo, venerdì 18 marzo. I fratelli Bakraoui e un terzo componente della cellula di Molenbeek, però, sfuggirono alla cattura. Le telecamere di sorveglianza hanno rivelato che si sono fatti esplodere all’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles.

Da Ankara sono giunte intanto rivelazioni che, se confermate, metterebbero in ulteriore imbarazzo il sistema di sicurezza belga. Secondo quanto ha dichiarato il presidente turco Erdogan, Ibrahim El Bakraoui era stato arrestato in Turchia ed estradato in Belgio a giugno, ma le autorità belghe lo hanno rilasciato. Ankara ha informato Bruxelles il 14 luglio dell'arresto di un foreign fighter a giugno ma, ha riferito Erdogan, le autorità belghe non hanno trovato legami con il terrorismo.

Un identikit diffuso dai giornali belgi all’indomani del blitz fallito ritraeva anche un giovane magro, con occhiali e cappellino, molto somigliante a quello che martedì mattina spingeva un carrello all’aeroporto di Bruxelles insieme ai fratelli Bakraoui. Eloquente il titolo: la polizia cerca un uomo armato e pericoloso. Si pensava che fosse l’artificiere della cellula, Najim Laachraoui, già fermato a settembre 2015 in compagnia di Salah alla frontiera tra Austria e Ungheria. Invece in serata Laachraoui è stato identificato tramite il suo dna come il secondo kamikaze dell'aeroporto di Bruxelles.

Laachraoui è dunque l'uomo a sinistra nella foto tratta dalle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto e diffusa ieri dalla polizia belga, che spinge un carrello bagagli insieme agli altri due. Al centro nella stessa immagine, l'altro kamikaze, Ibrahim el Bakraoui, identificato dalle impronte digitali. A destra infine il terzo uomo - con la giacca chiara e il cappello sulla testa - che è fuggito dopo aver lasciato il suo borsone con l'esplosivo e che non è stato ancora identificato.

I Bakraoui erano già conosciuti alla polizia prima della conversione al jihadismo militante. Ibrahim era stato condannato nell’ottobre 2010: stava fuggendo, nel quartiere di Laeken, a Bruxelles, dopo aver rapinato con un complice un agente di cambio e alla polizia che lo inseguiva aveva risposto con colpi di kalashnikov, ferendo un agente. Condannato a nove anni di reclusione aveva scontato solo una parte della pena. Il fratello Khalid era stato condannato a cinque anni nel 2011 per una serie di rapine a mano armata. La polizia lo aveva trovato in possesso di kalashnikov.

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