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Dopo la strage di Bruxelles vacilla il governo belga

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l’attacco al cuore dell’europa

Dopo la strage di Bruxelles vacilla il governo belga

  • –dal nostro corrispondente
Lapresse
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BRUXELLES – Gli attentati che a Bruxelles martedì hanno fatto 31 morti stanno mettendo a dura prova il futuro del governo belga. I ministri degli Interni e della Giustizia, Jan Jambon e Koen Geens, hanno presentato le dimissioni, rifiutate per ora dal premier Charles Michel. Il gesto dei due uomini è giunto sulla scia di una confusa e imbarazzante vicenda, se è vero che le autorità turche avrebbero avvertito le autorità belghe fin dal 2015 della pericolosità del kamikaze suicida Ibrahim El Bakraoui.

In un discorso ad Ankara, il presidente Erdogan aveva spiegato ieri che El Bakraoui era stato arrestato in Turchia nell'estate scorsa ed espulso verso l'Europa. Oggi, all'agenzia di stampa Reuters, funzionari turchi hanno dato maggiori precisazioni. L'uomo è stato arrestato ed espulso due volte. La prima volta in luglio; la seconda volta in agosto, dopo che era rientrato nuovamente nel paese dall'aeroporto di Adalia. El Bakraoui è il terrorista che si è dato la morte martedì nell'aeroporto di Bruxelles.

Sia Jambon che Geens hanno presentato questa mattina le loro dimissioni., respinte dal primo ministro. In una intervista televisiva mercoledì sera, Geens si era difeso in modo piuttosto ambiguo. Aveva smentito che vi fosse stata «estradizione». Aveva poi aggiunto: «Secondo le informazioni che ho ricevuto dalla Procura federale, l'uomo sarebbe stato espulso verso l'Olanda, non verso il Belgio». Il governo dell'Aja ha confermato l'accaduto, almeno per quanto riguarda l'espulsione avvenuta in luglio.

L'Olanda ha anche precisato che la Turchia non aveva dato informazioni particolari sull'individuo espulso. Successivamente, questa sera, alla fine di una riunione straordinaria dei ministri degli Interni e della Giustizia dell'Unione, lo stesso Geens ha spiegato che le autorità belghe ignoravano che El Bakraoui fosse un foreign fighter, un uomo partito combattere nella guerra civile in Siria, precisando che informazioni preoccupanti sull'individuo sono arrivate troppo tardi.

Interpellato dal giornale Le Soir, Jambon ha ammesso invece che «vi sono stati errori al ministero della Giustizia e da parte dell'ufficiale di collegamento belga in Turchia». Più in generale, da più parti il Belgio è accusato di avere sottostimato la minaccia terroristica. Il quotidiano israeliano Haaretz ha rivelato che il governo belga era stato informato con precisione – presumibilmente dal governo di Israele - del rischio di un doppio attentato, all'aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles.

Alcune delle persone coinvolte negli attentati di martedì, che oltre a 31 morti hanno provocato 270 feriti, erano note alla polizia belga. Ibrahim El Bakraoui era stato condannato a nove anni di prigione nel 2010 per aver sparato contro dei poliziotti, ma era stato liberato già nel 2015. Il fratello Khalid El Bakraoui, morto suicida alla fermata Maalbeek della metropolitana bruxellese, era stato condannato nel 2011 a cinque anni di detenzione per avere rubato una auto, minacciando di morte il guidatore.

Dinanzi alle critiche e agli interrogativi del momento, il premier Michel ha assicurato questo pomeriggio che nelle indagini «non vi saranno zone d'ombra», né «impunità». Sul futuro del governo belga, che ha ridotto il grado di allerta nel Paese da 4 a 3, prevale l'incertezza, a dispetto della decisione di Michel di respingere le dimissioni dei due ministri. È probabile che il Parlamento federale decida di aprire una commissione d'inchiesta per capire esattamente quanto sia successo.

Sul fronte dell'inchiesta, intanto, la polizia belga sta dando la caccia a una persona che avrebbe partecipato all'attacco all'aeroporto, colto in una immagine televisiva. Un altro presunto terrorista sarebbe stato alla fermata di Maalbeek, ma non è ancora chiaro se sia morto nell'esplosione o se sia in fuga. Infine, Salah Abdeslam, l'uomo arrestato a Bruxelles venerdì scorso e accusato di avere organizzato gli attentati parigini del 13 novembre scorso, ha chiesto di essere estradato verso la Francia al più presto.


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