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Italiani all'estero: vivere a Tokyo per tradurre manga

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Italiani all'estero: vivere a Tokyo per tradurre manga

Simona Stanzani
Simona Stanzani

TOKYO – Vivere a Tokyo come traduttrice professionista di manga e di film di animazione giapponesi. E' un caso originale della serie “Italiani all'estero” quello di Simona Stanzani, che abita nella capital nipponica dal 2007 per fare quello che definisce “un lavoro ideale”.

“Sono sempre stata appassionata di manga e anime. Volevo venire in Giappone fin da quando avevo 13-14 anni e alla fine ci sono riuscita”, dice Simona, mentre va alla ricerca delle ultime novità a AnimeJapan 2016, una delle piu' importante fiere dell'animazione nipponica che si è appena conclusa a Tokyo Big Sight. “Ho ferquentato l'università di Bologna, dove ho iniziato a studiare il giapponese. A 18 anni mi sarebbe piaciuto diventare fumettista. Questo non sono riuscita a farlo. Ma sono rimasta nel settore in un modo che mi appassiona moltissimo, iniziando in Italia a tradurre fumetti. E ho cominciato a venire in Giappone alla metà degli anni ‘90, quando vivevo a Los Angeles”.

Simona traduce non solo in italiano, ma anche in inglese: un tandem linguistico che – allargando le opportunità di lavoro - le consente di vivere da quasi dieci anni a Nakameguro, un quartiere giovanile di Tokyo vicino a Shibuya, in una casa che ovviamente trabocca di manga e memorabilia del genere. “Nei gusti alimentari sono rimasta italiana, anzi bolognese – aggiunge – Cinque mesi fa proprio accanto a dove abito un ragazzo giapponese, Nobu, ha aperto il ristorante Cucina Regionale Io, dove trovo anche la pasta fatta in casa all'emiliana…”.

Alla fiera AnimeJapan si mettono in mostra anche le scuole per diventare fumettista, animatore, doppiatore. “Non mi sarebbe dispiaciuto fare anche la doppiatrice, ma per ora mi basta lavorare come traduttrice – dice Simona – Una volta non c'erano tanti corsi da doppiatore. Adesso è diventata una professione che va molto di moda. Qualcuno vuole provarci?”.

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