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Piano russo-americano per liberare Raqqa dall’Isis

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la guerra in siria

Piano russo-americano per liberare Raqqa dall’Isis

E dopo Palmira? In Siria il riavvicinamento tra Russia e Stati Uniti corre più veloce che sugli altri fronti: a partire da quello della sicurezza nucleare, che vede Mosca grande assente dal vertice che si aprirà giovedì a Washington. Secondo però quanto ha dichiarato all’agenzia Interfax Oleg Syromolotov, viceministro russo degli Esteri - responsabile per il contro-terrorismo, dopo dieci anni all’Fsb alla guida del controspionaggio - militari russi e americani stanno discutendo la possibilità di coordinare le operazioni per arrivare a liberare Raqqa, la roccaforte dello Stato Islamico. Il prossimo passo nella lotta all’Isis dopo la liberazione di Palmira, che ha rilanciato le fortune del presidente siriano Bashar Assad, appoggiato dai russi. Fin dove continuerà la sua controffensiva? E come si inserirà in questa fase la coalizione a guida americana?

«I nostri ufficiali e la dirigenza del Pentagono stanno studiando gli aspetti concreti di questo coordinamento - ha spiegato Syromolotov - tenendo anche conto del ritiro di parte del nostro contingente». E per quanto riguarda la liberazione di Raqqa, ha aggiunto, «posso soltanto ripetere le parole di Serghej Lavrov (il ministro degli Esteri russo, ndr) al riguardo: fin dall’inizio noi siamo stati pronti a coordinare con gli americani le nostre operazioni in Siria».

Il 13 marzo scorso, in un’intervista alla Ren Tv, Lavrov aveva parlato di coordinamento in relazione al fatto che Raqqa, nella parte orientale della Siria, si trova nella regione in cui è attiva la coalizione a guida americana. «Non infrango probabilmente alcun segreto - aveva detto Lavrov - se dico che gli americani ci hanno proposto di mettere in atto una “divisione del lavoro”: le forze aeree russe concentrate sulla liberazione di Palmira, mentre la coalizione americana avrebbe puntato sulla liberazione di Raqqa, con l’aiuto dei russi. Significa che gli Usa iniziano a delineare uno scenario, e che capiscono che non basta scambiarsi informazioni».

E di tutto questo Vladimir Putin e Lavrov hanno discusso con il segretario di Stato americano John Kerry, la settimana scorsa a Mosca per un incontro al termine del quale il capo della diplomazia americana - che ha consegnato a Putin il contenuto di una valigetta rimasto misterioso - ha dichiarato di comprendere meglio le ragioni della presenza russa in Siria. Il mese scorso anche John Brennan, il capo della Cia, è stato in visita a Mosca, per incontri nella sede dell’Fsb, i servizi di sicurezza russi.


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