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2/5 La cura Troika funziona? / Pro e contro delle riforme

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    LA CRISI DELL'EUROZONA

    Perché i Paesi usciti dalla cura Troika crescono il doppio degli altri?

    2/5 La cura Troika funziona? / Pro e contro delle riforme

    Iniziamo dalle riforme. Secondo Azad Zangana, senior european economist & strategist di Schroders, sarebbero state positive per la crescita quelle fiscali, come un taglio della spesa pubblica inefficiente, anche se la maggior parte delle misure di questo tipo avrebbe avuto un impatto negativo sulla crescita del Pil.

    Bisogna poi sottolineare che gli aumenti della tassazione hanno quasi sempre un impatto negativo sull'attività economica. «Dunque le riforme fiscali, da sole, probabilmente non avrebbero costituito driver importanti per la ripresa - continua Zangana - . Tuttavia, esse sono, della ripresa, un prerequisito. Senza mettere a posto le finanze pubbliche, la fiducia degli investitori non sarebbe stata ripristinata, e questi avrebbero continuato a chiedere un premio per comprare titoli di Stato, mantenendo elevato il costo di indebitamento per le singole nazioni». E' giusto sottolineare che la Bce ha giocato un ruolo nel contenimento dei rendimenti del debito governativo, anche se è stata l'inversione di rotta sui bilanci pubblici ad aiutare maggiormente Paesi come Irlanda e Portogallo.

    Le riforme strutturali nei mercati dei beni, dei servizi e del lavoro hanno avuto l'effetto più benefico sulla crescita – spiega ancora l'analista di Schroders - . Aprendo i mercati alla competizione, tramite la rimozione delle barriere all'ingresso, l'offerta addizionale aiuta a creare posti di lavoro e reddito, spingendo al contempo al ribasso i prezzi e migliorando così il reddito disponibile per le famiglie. Questo processo è stato molto importante in Portogallo e Spagna, mentre Paesi come l'Italia e la Francia, più lenti nell'attuazione delle riforme, non hanno visto gli stessi miglioramenti».
    Il prezzo però, in alcuni casi, è stato l'instabilità politica. «Il dato è incontrovertibile: Irlanda, Spagna e Portogallo crescono più di Italia e Francia, ma per avere un quadro completo occorre però osservare anche i “soft data” politici - sottolinea Alessandro Picchioni, presidente e direttore investimenti di WoodPecker Capital - . In tal senso la realtà si presenta assai diversa: alcuni di questi Paesi sono di fatto ingovernabili, il post Troika ha lasciato delle macerie difficilmente ricomponibili. La Spagna non riesce a formare neanche un governo».

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