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Bye Bye petrolio: nel 2040 un’auto nuova su tre sarà elettrica…

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STUDIO BLOOMBERG NEW ENERGY FINANCE

Bye Bye petrolio: nel 2040 un’auto nuova su tre sarà elettrica (e l’oro nero crollerà)

C’è un momento, preciso e imprevedibile, in cui una nuova tecnologia si afferma e dilaga in tutto il mondo senza freni. È accaduto nello scorso decennio con gli smartphone, in quello precedente con i cellulari, negli anni Settanta con le tv a colori. Non è facile indovinare quale sarà la prossima tecnologia ad affermarsi e in che tempi. Bloomberg New Energy Finance però non ha dubbi sul “cosa” e sul “quando”: si tratterà delle auto elettriche, che si affermeranno definitivamente nell’arco della prossima generazione.

Nel 2040 il 35% delle nuove auto (contro l’1% di oggi) avrà una spina per ricaricare le batterie, spiega la ricerca, e le vetture elettriche a lungo raggio costeranno meno di 22mila dollari (circa 20mila euro). Il tutto sarà possibile grazie al crollo dei prezzi delle batterie agli ioni di litio, che già oggi costano il 65% in meno che nel 2010, ma che sono destinate entro il 2030 a costare un terzo degli attuali prezzi, spiega Colin McKerracher di Bloomberg New Energy Finance, o forse ancora meno per effetto dell’innovazione tecnologica.

Considerando i costi complessivi di possesso, lo studio calcola che già tra una decina d’anni i veicoli al 100% elettrici come la Nissan Leaf (non, quindi, gli ibridi) diventeranno più economici delle vetture con il tradizionale motore a combustione. E questo senza calcolare il peso di futuri incentivi all’uso dell’auto elettrica. La nuova generazioni di veicoli in grado di percorrere 200 miglia (oltre 320 chilometri) senza ricaricare le batterie è in rampa di lancio: si tratta per esempio della Tesla Model 3 e della Chevy Bolt, in arrivo nell’arco del prossimo anno e mezzo.

Ormai i costruttori stanno investendo miliardi nell’auto del futuro. Il tasso di crescita globale del settore, l’anno scorso, è stato del 60%, e Tesla prevede che resterà tale almeno fino al 2020. Come nota Tom Randall di Bloomberg, è più o meno lo stesso passo che ha permesso alla Ford T di battere cavalli e carrozze negli anni Dieci del Novecento (per dare un’idea di Ford T ne vennero fabbricate oltre 15 milioni tra il 1908 e il 1927, più del triplo delle Nuove 500 prodotte dalla Fiat tra il 1957 e il 1975). Ecco: secondo lo studio di Bloomberg New Energy Finance le auto elettriche, che nel 2015 si stima fossero 462mila, toccheranno quota 41 milioni.

Non è difficile intuire chi farà la fine del cavallo all’epoca della Ford T, nel caso dell’auto elettrica. Già negli ultimi due anni il settore petrolifero - e tutte le nazioni che si reggono sull’oil, dalla Russia al Medio Oriente - ha visto sgretolarsi prezzi e certezze, ma ora la cosa potrebbe diventare ancora più seria. Se la crescita dei veicoli elettrici dovesse mantenere il passo (+60% l’anno), già nel 2023 ci sarebbero due milioni di barili di petrolio in eccesso rispetto alla domanda.

Certo, va poi considerata la variabile del prezzo del greggio, che può accelerare o rallentare il destino elettrico delle quattro ruote. «La nostra previsione centrale è basata su un greggio che torna a 50 dollari, salendo a 70 dollari nel 2040 - spiega Salim Morsy, senior analyst di Bloomberg New Energy Finance - . Ma è interessante notare che, anche qualora il petrolio crollasse a 20 dollari restando schiacciato a quei livelli, l’effetto sarebbe solo di ritardare al 2030 “l’elettrificazione di massa” delle auto».

Attenzione poi alla cosiddetta “variabile Uber”, di cui il report di Bloomberg tiene conto. Se il fenomeno del ride sharing dovesse continuare a crescere a questo ritmo, spiega la ricerca, le auto “in condivisione” percorreranno molti più chilometri, rendendo ancora più conveniente la scelta di vetture elettriche. In caso di crescita continua di Uber (e degli altri servizi simili come Lyft), nel 2040 le auto con la presa di corrente potrebbero rappresentare addirittura la metà del mercato. E il vecchio motore a combustione? Poco alla volta finirà nei musei, di fianco alle cabine telefoniche e alle banconote cartacee.

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