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L'Argentina torna sui mercati a 15 anni dal default con 12,5 miliardi…

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l’emissione obbligazionaria

L'Argentina torna sui mercati a 15 anni dal default con 12,5 miliardi di dollari

«Don't cry for me Argentina...», non piangere per me Argentina, cantava Evita Peron nel famoso musical. E oggi si possono ripetere quelle parole: dopo aver chiuso i conti con un passato di default e mancati pagamenti, l'Argentina è pronta, dopo quindici anni, a tornare di nuovo sul palco del mercato obbligazionario globale. L'Argentina ha in programma di mettere sul mercato un'offerta di obbligazioni per 12,5 miliardi di dollari la prossima settimana, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito in quella che sarebbe la sua prima offerta di debito sovrano da quando il paese andò in default nel 2001.

Un gruppo di funzionari argentini, guidati dal Segretario delle Finanze, Luis Caputo, si incontreranno con gli investitori a New York, Los Angeles e Washington la prossima settimana, secondo una lettera ottenuta dal Wall Street Journal. La lettera è stata inviata ai potenziali investitori da Deutsche Bank, uno dei quattro istituti sottoscrittori dell'operazione. Gli altri tre sottoscrittori sono HSBC Bank, J.P. Morgan Chase e il Gruppo Santander, complessivamente quattro colossi del credito globale.

Il governo argentino guidato dal neo eletto presidente Mauricio Macri, prevede di utilizzare i proventi dell'offerta al pubblico proprio per ripagare i possessori di debito in default del paese e così in questo modo degno di un racconto di Jorge Luis Borges, il nuovo debito servirà a pagare i vecchi debiti e a tornare sui mercati dei debitori.

L'Argentina è stata protagonista di uno dei maggiori default del debito sovrano della storia, un “buco” di 80 miliardi di dollari nel 2001, il più grande default sovrano fino a quel momento, poi superato da quello greco (Atene operò un haircut nel 2012 pari a 107 miliardi di euro dopo aver ottenuto tre piani di aiuti: il primo da 110, il secondo da 130 e il terzo da 85 miliardi). Il governo argentino ha cercato di raggiungere accordi con i vari gruppi di obbligazionisti da allora per evitare di restare escluso dal circuito dei crediti internazionali. L'amministrazione del presidente Mauricio Macri ha raggiunto un importante accordo nel mese di febbraio con un gruppo di hedge fund statunitensi guidato da Elliott Management Corp. E proprio quell'accordo ha aperto la strada per il ritorno del paese ai mercati internazionali del debito. Ora non resta che attender la risposta degli investitori che spesso hanno un memoria da elefante e che quindi esigeranno rendimenti corrispondenti al rischio.

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