HIROSHIMA - E' passato tra due schiere di 800 bambini delle scuole elementari che sventolavano lo stendardo a stelle e strisce, il tricolore italiano e le bandiere degli altri Paesi del G7. E ha fatto un gesto di importanza storica. John Kerry, segretario di Stato americano, ha deposto una corona di fiori al cenotafio delle vittime della bomba atomica a Hiroshima, assieme ai ministri degli esteri del G7 (tra cui Paolo Gentiloni e, per la Ue, Federica Mogherini), che dalla citta'-martire intendono tra l'altro lanciare un messaggio contro la proliferazione e per un possibile rilancio del processo di disarmo nucleare.
E' la prima volta in assoluto che un capo della diplomazia americana si reca a Hiroshima, visitando anche il museo Memoriale della Pace che illustra gli orrori provocati dalla bomba sganciata sulla citta' il 6 agosto 1945. I ministri hanno firmato il registro del museo e alla fine, su improvviso suggerimento di Kerry, si sono recati anche al vicino “Dome”, l'edificio a cupola sopravvissuto alla bomba e diventato il simbolo della citta'.
Non che Kerry abbia offerto scuse: l'argomento e' ancora troppo controverso in America, dove il pensiero dominante e' quello secondo cui la bomba salvo' centinaia di migliaia di vite accelerando la fine della guerra. In un anno di elezioni presidenziali, sarebbero scuse in grado di offrire efficaci argomenti polemici ai repubblicani. Kerry ha piuttosto inquadrato il suo gesto – oltre al rispetto per le vittime della guerra - in un'ottica verso il futuro, nel sottolineare a esempio l'esperienza di riconciliazione tra nemici del passato diventati grandi amici.
Anche i simboli contano. E forse lo stesso presidente Barack Obama, Premio Nobel per la Pace, verra' a Hiroshima a fine maggio dopo il vertice di leader del G7 a Ise-Shima.
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