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Boom di stranieri Ue e italiani a Londra e dintorni

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i dati sul 2015

Boom di stranieri Ue e italiani a Londra e dintorni

Londra - Direzione nord, alla ricerca di lavoro. È il verdetto dell'Osservatorio sull'immigrazione dell'università di Oxford che nella più recente analisi punta il dito contro l'Italia e gli altri Paesi del mezzogiorno (e dell'est) Europa colpiti dalla crisi economica. Secondo la ricerca l'esigenza di trovare lavoro ha spinto, nel 2015, 176mila lavoratori italiani a muovere verso Londra e dintorni, un balzo rispetto al 2011 quando l'asticella dei residenti si fermava a quota 126mila.

Saldo netto, quindi, più 50mila e questo fa del nostro Paese il quarto in termini di crescita del flusso migratorio verso il Regno Unito. Gli spagnoli sono passati da 63 a 175 mila, anche se polacchi e rumeni sono la “popolazione” intraeuropea più numerosa. I cittadini di Varsavia sono più 800mila con un aumento di 200mila rispetto a cinque anni fa.

La ragione, secondo gli analisti dell'Osservatorio, va interamente ricercata nel lavoro anche se le dinamiche sono differenti. Nel caso dei cittadini dell'Europa orientale la spinta verso il Regno Unito dipende dal differenziale sul salario, mentre nel caso spagnolo (e presumibilmente anche italiano e portoghese ) è l'impennata acuta della disoccupazione a convincere tanti a fare i bagagli. Ne deriva che i flussi migratori sono destinati a differenziarsi.

Nel caso spagnolo (ma crediamo anche italiano) secondo l'Osservatorio di Oxford il riaggiustamento economico spingerà tanti a tornare a casa. Lo stesso non si può dire per polacchi, rumeni e ungheresi: i tempi in questo caso possono essere molto più lunghi. Complessivamente, secondo i ricercatori britannici, fra il 2011 e il 2015 il numero di immigrati intraeuropei è cresciuto di 700mila persone, sfondando quota 3,3 milioni di residenti nel Regno Unito. Il 49% sono polacchi e rumeni . Spagnoli, italiani e portoghesi insieme superano il 24 per cento.

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