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L’allarme di Serra: in Libia un milione di potenziali migranti

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Medio Oriente

L’allarme di Serra: in Libia un milione di potenziali migranti

  • –Marco Ludovico

ROMA

In Libia c’è «un milione di potenziali migranti». Nei flussi in partenza dalle coste sussiste «una minaccia alla sicurezza: all’interno potrebbero esserci cellule dormienti» di terroristi. E con le tendenze in atto a fine anno «possiamo arrivare a 250mila arrivi» in Italia. L’anno scorso erano stati poco più di 150mila, nel 2014 circa 170mila.

Il generale Paolo Serra, consigliere militare dell’inviato speciale Onu in Libia, Martin Kobler, in audizione al Comitato Schengen snocciola cifre e previsioni. «Fonti americane parlano di 5-6mila militanti dell’Isis in Libia. Non abbiamo riscontri ma sicuramente sono intorno a 3mila e si sono inseriti nella zona di Sirte».

Sirte, in particolare, «è ormai una città perduta, dove ci sono esecuzioni in piazza tutti i giorni con gente che guarda e applaude». Ma «non ci sono evidenze che lo Stato Islamico partecipi al traffico migranti gestito da network transnazionali». Secondo il consigliere Onu «in Libia non ci sono eserciti e polizia statuali. Solo a Tripoli ci sono 41 milizie: 4mila uomini sono passati dalla parte del futuro Governo di al Sarraj, mentre 2mila sono fedeli al precedenti organismo».

Sulla minaccia Isis ieri è intervenuto il sottosegretario con delega all’intelligence Marco Minniti nel corso del convegno al Senato «Le rotte dei traffici illeciti in Europa e nel Mediterraneo» organizzato dall’Istituto Affari internazionali, la fondazione Priorità Cultura di Francesco Rutelli e British Amarican Tobacco. «Il sistema di finanziamento è cruciale, i soldi sono impregnati di sangue, servono per gli attentati e per organizzare il controllo del territorio» ma «l’Isis ha dimezzato la capacità di finanziamento» per effetto dell’attività internazionale e per il crollo del prezzo del petrolio» ha spiegato Minniti.

Sul milione di potenziali migranti, il generale spiega che «aiutando la Libia a ricostruire il tessuto economico, agricolo e industriale, queste persone non avranno più ragione di muoversi». Oltre all’aumento delle partenze, il militare ha ricordato come l’estrazione petrolifera in Libia sia scesa da 1,8 milioni a 300 mila barili al giorno, togliendo così lavoro a un gran numero di persone. Il consigliere dell’Onu ha parlato di «condizioni terribili in cui si trovano i migranti in Libia»: i centri di smistamento sono «veri e propri magazzini di esseri umani». E regna il razzismo: «Le persone di colore nero non sono trattate alla pari con gli arabi bianchi».

Il quadro tracciato dal generale Serra solleva però qualche obiezione al ministero dell’Interno, guidato da Angelino Alfano. Osserva il sottosegretario Domenico Manzione (Pd): «L’ipotesi di 250mila sbarchi a fine annno è perlomeno discutibile. Tanto che ci sono già state anche altre stime, con numeri molto diversi. La verità - sottolinea Manzione - è che fare una previsione attendibile già oggi è molto difficile, gli andamenti possono subire un’inversione. Prova ne sia che nel 2015, proprio di questi tempi, c’era un consistente aumento rispetto all’anno prima. Ma a dicembre scorso il totale finale mostrava una netta diminuzione complessiva».

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