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Tra privatizzazioni e nuove first lady, Putin a tutto campo in diretta tv

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«LINEA diretta» con mosca

Tra privatizzazioni e nuove first lady, Putin a tutto campo in diretta tv

Lo show va in onda due volte all’anno: una maratona tv di primavera, in cui il presidente russo risponde per ore alle domande dei propri connazionali, e una d’inverno, in cui le domande le fanno i giornalisti. Difficile ormai per Vladimir Putin esibire rivelazioni clamorose, tanto più che lo scopo dell’iniziativa - attentamente pilotata in ogni dettaglio - è sempre lo stesso: dare una valvola di sfogo, sia pure apparente, a chi vuole denunciare il pessimo stato delle strade in Siberia o l'aumento dei prezzi dei medicinali. Rassicurare i russi: qualcuno porge orecchio alle loro preoccupazioni e sa bene dove sta portando il Paese, qualcuno che non viene mai criticato apertamente, mentre espone in diretta tv le responsabilità dei vari burocrati locali. Tra una domanda e l’altra, trapelano le priorità del momento al Cremlino: alla classe dirigente si rammenta la presa sul potere e la popolarità del presidente, che in queste occasioni di finta accessibilità si lascia perfino andare a dire qualcosa di personale, nel mistero totale che circonda la sua vita privata. Forse un giorno, si è spinto a dire Putin quest’anno, farà sapere chi è, dopo il divorzio da Ljudmila, la first lady russa.

Ma anche questa volta, come quando due anni fa il presidente rivelò soltanto al termine dell’evento che stava per far liberare Mikhail Khodorkovskij, oppositore e petroliere, cose importanti sono state dette giovedì dopo la conclusione della “Linea diretta”, durata ben tre ore e 40 minuti alla “Loggia dei Mercanti” presso il Cremlino. Vladimir Putin ha confermato che il governo è in cerca di un investitore strategico per Rosneft, la prima compagnia petrolifera di Stato inserita nell’elenco delle privatizzazioni allo studio del Cremlino. Un’idea di cui si parla da tempo, resa urgente dalla necessità di sostenere il budget federale penalizzato dal calo del petrolio: «Cercheremo un partner strategico che capisca e sappia di non dover essere avido nell’acquisto, diciamo, del 19% di Rosneft - ha detto Putin -. Non dovrà pensare tanto al prezzo corrente delle azioni, ma guardare al futuro. Se troviamo un partner così, compiremo questo passo».

«Condivido le vostre preoccupazioni quasi al 100% - aveva detto prima Putin ascoltando le segnalazioni scelte tra più di due milioni di domande arrivate a Mosca -. Lavoreremo insieme perché i vostri problemi vengano alleviati». Con elezioni parlamentari in programma in autunno, il compito più difficile è rassicurare gli elettori sulle condizioni dell’economia che, a detta di Putin, si trova ora «in un’area grigia». Il presidente ferma la recessione prevista per quest’anno allo 0,3%, si aspetta per il 2017 una crescita dell’1,4%, più ottimista della sua stessa Banca centrale oltre che del Fondo monetario. «Dovremmo cambiare la struttura della nostra economia», ripete ancora una volta pensando alla dipendenza dal petrolio. Lancia segnali di conforto sulle sanzioni che aiutano l’agricoltura locale, e ritiene non ci si debba preoccupare più di tanto per lo stato dei conti pubblici: le riserve dei fondi sovrani, ha detto Putin, «dureranno almeno per quattro anni, all’attuale ritmo di spesa e senza rinforzarli. In realtà, prevediamo che l’economia torni a crescere l’anno prossimo, così non dovremo attingere alle nostre riserve come stiamo facendo ora. Non bisogna avere paura».

Dalla Siria all’Ucraina, in questa occasione Putin è conciliante a tutto campo anche sul fronte della politica estera, dove smorza ogni attrito e loda perfino Barack Obama, «persona per bene» che ha saputo ammettere gli errori compiuti in Libia. La Russia non è circondata da avversari, ha detto il presidente, sta lavorando per una risoluzione pacifica in Siria e per tornare ad avere buoni rapporti con Turchia e Ucraina. Al punto che Putin se la cava con grande diplomazia rispondendo a una domanda difficile: «Se vedesse annegare (il presidente ucraino) Petro Poroshenko e (il presidente turco) Recep Tayyep Erdogan, chi salverebbe per primo?». «Se qualcuno decide di lasciarsi annegare - ha risposto Putin - salvarlo non è possibile. Ma noi naturalmente siamo pronti a tendere una mano di soccorso e amicizia a qualunque nostro partner. Se lui la vuole».

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