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Boom di sbarchi, proposta italiana alla Ue

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Europa

Boom di sbarchi, proposta italiana alla Ue

  • –Laura Di Pillo

Cresce l’emergenza sbarchi in Italia e si rafforza il pressing di Roma per una strategia europea sulle migrazioni. Due le mosse congiunte con cui il Governo rilancia su una partita delicatissima: una verso Bruxelles con l’invio di un “migration compact”. L’altra verso l’Austria. «Se Vienna viola le regole ci faremo sentire» ammonisce il premier Matteo Renzi riferendosi alla costruzione annunciata di una barriera al Brennero. «Agli amici austriaci - ha chiarito Renzi - dico che il Brennero non è solo il tunnel per collegare i nostri Paesi, il Brennero è un luogo di lavoro per molte aziende, ed è un simbolo». Insomma: «l’amicizia è un grande valore e il rispetto del regole è alla base». Poi osserva: «siamo l’unico Paese al mondo che sta facendo tre tunnel, per il collegamento con l'Europa: il Gottardo, il Brennero che abbiamo sbloccato noi e ci collega all'Austria, la Torino-Lione. Stiamo investendo 28 miliardi per collegarci con l’Europa». Ma il messaggio fondamentale è uno: la chiusura delle frontiere ha rimarcato Renzi «mette a rischio la tenuta della Ue». Per il premier «non siamo in presenza di un’invasione». All’Europa ha detto «chiediamo di farsi portatrice di una strategia complessiva con aiuti e interventi in Africa».

Tema sollevato anche dal Capo dello Stato. Sergio Mattarella è tornato ieri a criticare la politica dei muri anti-migranti. «Le risposte che alcuni Paesi, anche membri dell’Unione europea, cercano di dare su base individuale - ha detto - sono spesso inadeguate e miopi». Nel suo indirizzo di saluto al Quirinale ai partecipanti alla riunione plenaria della Commissione Trilaterale, Mattarella ha esortato a trovare «soluzioni durature» al fenomeno migrazioni «soltanto attraverso un esame spassionato delle cause alla base del fenomeno e del suo progressivo sviluppo e debbono trovare un solido ancoraggio nei valori e nei principi che permeano le nostre democrazie».

Questione al centro del dossier di quattro pagine inviato ai presidenti della Commissione e del Consiglio Ue, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, la proposta (migration compact) articolata dell’Italia per elaborare una risposta dell’Unione capace di limitare e gestire i flussi dei migranti e l’emergenza umanitaria. Ieri l'Oim aveva comunicato che solo negli ultimi tre giorni gli arrivi sono stati quasi 6mila. Oltre 4.100 i migranti salvati nel canale di Sicilia nell’arco di 48 ore. Dal primo gennaio 2016, ad oggi, ha fatto sapere il Viminale sono sbarcati in Italia 24.094 migranti (+25% rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 2104). Insomma il rischio di un’impennata negli arrivi, complice il meteo favorevole è concreto. Per il premier «la gestione dei flussi dei migranti non è più sostenibile senza una cooperazione mirata e rafforzata con i paesi terzi». L'Italia parla di un grande patto con i partner dell'Africa. Il documento prevede uno schema di accordo con i Paesi di origine e transito, e richiede anche un forte impegno finanziario da parte dell’Ue. Impegno che potrebbe essere assolto attraverso una redistribuzione delle risorse già allocate dal budget europeo ma anche con Eurobond. L’idea centrale, scrive Matteo Renzi nella lettera che accompagna il documento , è lo sviluppo di «un modello di offerta ai Paesi partner all’interno del quale alle misure proposte dalla Ue (sostegno finanziario e operativo) corrispondano impegni precisi in termini di efficace controllo delle frontiere, riduzione dei flussi di migranti cooperazione in materia di rimpatri». Per questo aggiunge «occorre prevedere nuove e innovative fonti di finanziamento utili anche per coprire i costi futuri dell’accordo con la Turchia». Roma propone obbligazioni europee sia per finanziare la gestione dell’arrivo di migranti nei Ventotto, sia per raggiungere gli obiettivi comunitari in questo campo. L’idea è già oggetto di riflessione in seno alla Commissione. Le possibilità sono molte. Titolati a emettere obbligazioni sono la stessa Commissione, la Banca europea degli investimenti e il Meccanismo europeo di Stabilità. L’iniziativa italiana è stata accolta positivamente dal presidente del Consiglio europeo Tusk, che in una dichiarazione ieri in serata si è detto pronto a lavorare su «un piano ambizioso» che preveda la collaborazione del G-7, del G-20 e dei paesi terzi. Il rapporto sarà oggetto di un primo scambio di opinioni dei ministri degli Esteri che si riuniranno lunedì a Lussemburgo. In agenda dei ministri due temi che interessano da vicino l’Italia: la crisi dei rifugiati e la situazione in Libia. Il 21 aprile sarà la volta dei ministri degli Interni che si riuniranno sempre a Lussemburgo, quello sarà il primo vero banco di prova per il «migration compact» . Sempre ieri da Lampedusa l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, ha annunciato che intende rafforzare proponendo di estenderla fino alle acque territoriali libiche l’operazione europea di Eunavfor Med contro il traffico di esseri umani in acque internazionali.

Intanto in serata è arrivata la lettera inviata dal ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl-Leitner al commissario europeo all’Immigrazione. «Temiamo infiltrazioni terroristiche» si difendono da Vienna giustificando le misure preventive al confine italiano. «La chiusura del Brennero sarebbe un danno enorme» scrivono le associazioni confindustriali del nord est esprimendo forte preoccupazione sulla vicenda.

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