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Atlante, entrano le assicurazioni

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Medio Oriente

Atlante, entrano le assicurazioni

  • –Laura Serafini

Anche il settore assicurativo, come promesso, scende in campo ufficialmente per iniettare risorse importanti nel fondo Atlante. Nelle ultime quarantotto ore si sono tenuti diversi consigli di amministrazione di altrettanti gruppi assicurativi e nuovi summit ci saranno a stretto giro. Ciò permette di tracciare già ora un primo bilancio, seppure non conclusivo, dell’apporto che le compagnie daranno al progetto promosso dalla Cdp: si tratta di circa 700-750 milioni di euro. Ma mancano all’appello ancora alcuni operatori (come Axa).

In particolare, Generali, stando a quanto è possibile ricostruire, giusto ieri ha deciso di stanziare 150 milioni di euro. Poco più di quanto farà Unipol che, riferiscono alcune fonti finanziarie, dovrebbe sottoporre al vaglio del cda la proposta per un investimento fino a 100 milioni di euro.

Cifra ben più rotonda dovrebbe invece essere garantita da Poste Vita, che è pronta a mettere sul piatto 250 milioni. Ieri si è tenuta una riunione del board di Poste Italiane in cui l’ad Francesco Caio ha dato un’informativa dell’operazione. La scelta di impegnare una somma significativa, anche in rapporto a quanto stanziato dalle altre compagnie assicurative, è stata spiegata con il fatto che il gruppo dei recapiti ha l’esigenza di investire risorse e di individuare investimenti alternativi e più redditizi dei titoli di Stato: da questo punto di vista il rendimento profilato del 6% presenterebbe un interessante appeal.

Dal canto suo Allianz, si apprende da fonti vicine alla società, ha stanziato 100 milioni. Il colosso tedesco ha circa 75,3 miliardi di asset in gestione in Italia e l’impegno sul fondo Atlante rappresenta dunque lo 0,13% del totale. Allianz ha deciso di sostenere il progetto per due ragioni: da un lato perché è favorevole a ogni misura volta a stabilizzare il settore bancario; dall’altro perché ha valutato positivamente le linee guida del fondo, che sarebbe un buon compromesso in termini di rischio e redditività. Quest’ultima, peraltro, andrebbe dunque a concorrere alla performance complessiva degli investimenti.

Sempre ieri, intanto, anche Banca Mediolanum ha deciso di partecipare all’iniziativa. L’istituto ha previsto di investire 50 milioni. Che sono poi la soglia minima che dovrebbe arrivare da Cattolica. Il gruppo assicurativo riunirà il board oggi e durante il consiglio, dopo le nomine del vertice, sarà esaminata la partecipazione della compagnia al fondo Atlante. Allo stato attuale l’ipotesi attorno alla quale il gruppo sta ragionando è di mettere sul piatto tra i 50 e i 100 milioni di euro. In quest’ottica, va ricordato, che il gruppo è già azionista della Banca Popolare di Vicenza e quindi l’idea di partecipare al piano è anche funzionale alla difesa di un investimento “storico”.

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