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Al via il G7 dell'Agricoltura a Niigata con il ministro Martina. Domenica dichiarazione sulla sostenibilità

NIIGATA - È una provincia agricola che si affaccia sul Mar del Giappone – quella che ha le maggiori estensioni di terreno coltivato a riso - a ospitare il secondo vertice dei ministri dell'Agricoltura di Paesi del G7, dopo quello tenutosi in Italia - al Castelbrando di Cison di Valmarino, nel trevigiano - nell'aprile 2009 (dove c'era anche la Russia).
Allora il tema principale fu come affrontare le conseguenze di una impennata dei prezzi agricoli. A Niigata si parla soprattutto delle strategie per assicurare una stabile alimentazione per una popolazione mondiale in forte crescita. Le tematiche principali riguardano come rivitalizzare le aree rurali e aumentare il reddito degli agricoltori, e piu' in generale come migliorare la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura. Il risultato delle discussioni – che sarà sintetizzato in una “Niigata Declaration” - andrà sul tavolo dei leader G7 al Summiti di Ise-Shima del 26 e 27 maggio.

Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina ha avuto anche due incontri bilaterali – uno con il collega giapponese Hiroshi Moriyama, l'altro con il Commissario europeo per l'Agricoltura Phil Hogan - prima di sedersi a fianco del Segretario dello US Department of Agriculture Thomas Vilsack in sessione plenaria (per la Germania il ministro federale Christian Schmidt, per il Canada Lawrence MacAulay, mentre il ministro francese non e' venuto e si fa rappresentare dall'ambasciatore in Giappone Thierry Dana). Partecipano ai lavori anche il direttore dell'Ocse per Commercio e Agricoltura, Ken Ash, e il vicedirettore generale della Fao Daniel J. Gustafson.

Moriyama ha anzitutto ringraziato Martina per le espressioni di solidarieta' e simpatia in relazione al doppio terremoto che di recente ha colpito l'isola del Kyushu. E l'ha ringraziato per aver partecipato come relatore a un convegno all'Universita' di Agraria di Tokyo focalizzato sulle questioni relative alle Indicazioni Geografiche. Solo di recente il Giappone si è “convertito”, nel riconoscere l'importanza dell'assegnazione di marchi di qualita' a produzioni focalizzate su specifici territori. Tokyo ha capito che e' essenziale la tutela delle IG, tanto da avere varato di recente una nuova normativa ad hoc, nel quadro degli sforzi governativi per passare dalla tradizionale politica di sostegno ai prezzi interni a una nuova strategia di promozione delle esportazioni. Una dinamica che va accelerata dopo la firma della TPP (Trans-Pacific Partnership), l'accordo di libero scambio tra 12 nazioni (tra cui gli Usa) che comporta un ripensamento della politica agricola nipponica.

Fuori dalla Toki Messe di Niigata (sede del summit) un gruppetto di contestatori ha espresso con compostezza la persistente contrarieta' di gran parte del mondo agricolo giapponese alla TPP, il cui processo di ratifica e' iniziato alla Dieta tra molte polemiche, tanto da dover esser rinviato all'autunno. D'altra parte, non e' un mistero che il Giappone sia sotto pressione da parte degli Usa per non concedere troppo agli europei nel negoziato in corso per una Economic Partership bilaterale con la Ue, compresa la questione delle IG. Le trattative tra Bruxelles e Tokyo appaiono in una fase di stallo, con il Giappone concentrato sulla ratifica della TPP e l'Unione Europea che chiede una intesa piu' ambiziosa della TPP. “Mi pare giusto che un accordo con il Giappone debba puntare in alto”, afferma Martina, secondo cui il settore agroalimentare italiano dovrebbe ottenere sensibili benefici da una maggiore apertura del mercato giapponese.

In una serata in Ambasciata a Tokyo, il ministro ha incontrato anche gli italiani partecipanti alla missione dell'Unione Europea, guidata dal Commissario Hogan, che ha inaugurato la Settimana europea della ristorazione a Tokyo. Tra di essi, Giorgio Mercuri, presidente dell'Alleanza delle cooperative italiane, e i rappresentanti di Cantine Riunite & Civ e Gruppo Italiano Vini, Frantoio del Grevepesa, Romagna Coop Food, Casalasco del Pomodoro Sac. La delegazione aveva prima fatto una tappa in Cina.

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