m È di oltre trenta civili uccisi, tra cui donne e bambini, il bilancio provvisorio dei raid governativi siriani su un ospedale ad Aleppo gestito da Medici Senza Frontiere. Lo riferisce l'Aleppo Media Center, una piattaforma di giornalisti e fotoreporter dei quartieri della città da sei giorni sotto il fuoco di bombe del regime di Damasco. Le fonti affermano che il raid ha colpito anche abitazioni nel quartiere di Sukkari, dove sorgeva l'ospedale al Quds. Il bilancio è destinato a salire, affermano le fonti, a causa dell'alto numero di civili gravemente feriti.
Tra le vittime anche tre medici, tra i quali uno dei pochi pediatri rimasti nella città. Il raid aereo è stato condotto poco prima di mezzanotte dai jet del regime siriano sull’ospedale “al-Quds” e alcuni edifici circostanti ad Aleppo, nel nord della Siria.
Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), una piattaforma che dal 2007 monitora le violazioni sul terreno, negli ultimi sei giorni ad Aleppo sono stati uccisi dai raid del regime siriano 140 civili. Tra i morti si contano 23 tra bambini e adolescenti e 15 donne. I quartieri colpiti sono quelli fuori dal controllo governativo nella parte est della città contesa nel nord del Paese.
L'intensificazione dei bombardamenti su Aleppo sta mettendo a rischio gli accordi per il cessate il fuoco e complica di parecchio i colloqui di pace per la Siria. Staffan de Mistura, l'inviato Onu che si occupa della questione, chiede la collaborazione di Stati Uniti e Russia per evitare che la situazione diventi irrimediabile.
«Nelle ultime 48 ore abbiamo avuto una media di un siriano ucciso ogni 25 minuti, uno ferito ogni 13 - ha detto da Ginevra, luogo in cui si svolgono, in diverse sessioni, i colloqui di pace - . Quello che dobbiamo fare è salvare il cessate il fuoco dal crollo totale».
«Lancio un appello a Stati Uniti e Russia per una iniziativa urgente e ad alti livelli», ha detto de Mistura dopo l'ennesimo giro di colloqui finito con un niente di fatto. I rappresentanti dell'opposizione siriana hanno lasciato il tavolo proprio a causa delle violazioni del cessate il fuoco.
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