Mondo

Udine, piu' business al Far East Film Festival

  • Abbonati
  • Accedi
Asia e Oceania

Udine, piu' business al Far East Film Festival

UDINE - Il Far East Film Festival di Udine entra nella maggiore eta' e cerca nuove strade in direzione del rafforzamento di un ruolo di piattaforma commerciale privilegiata per l'interscambio di prodotti audiovisivi tra Europa e Asia. Alla diciottesima edizione, e' stata quindi lanciata una nuova sezione market (FEFF Industry/Focus Asia) in collaborazione con il neonato MIA (Mercato Internazionale dell'Audiovisivo di Roma) per alzare il profilo presso gli operatori del settore, favorire l‘incontro reciproco tra cinema europeo e asiatico e approfondire le tematiche piu' delicate, dalle questioni di proprieta' intellettuale a quelle legate all'evoluzione dei canali distributivi.

“Quest'anno compiamo 18 anni: siamo diventati maggiorenni”, afferma Sabrina Baracetti, direttrice del FEFF. Abbiamo la patente che ci permette di viaggiare ancora di piu' e fare ricerche in Oriente, avendo costruito una alta reputazione presso i nostri interlocutori asiatici, molti dei quali ci guardano come una piattaforma per il lancio dei loro prodotti”.

La sezione “industry” dovrebbe contribuire ulteriormente a rafforzare il ruolo del festival. “Ci siamo detti: non ha senso in questo momento pensare soltanto a un festival che abbia una connotazione culturale e di ricerca – continua Baracetti - anche perche' spesso oggi i film sono disponibili su diversi tipi di supporti: e' piu' facile vedere un film rispetto a quando siamo partiti. Era dunque importante costruire a fianco del festival un format in cui gli addetti ai lavori potessero incontrarsi e stringere accordi. E' sempre successo cosi', in realta, ma da quest'anno c'e' un momento specifico per buyers e sellers che si incontrano a Udine per valutare il futuro commerciale dei film che mostriamo”.

Lo scorso ottobre al Festival del cinema di Roma c'e stato un rilancio del settore con il neonato MIA (Mercato Internazionale dell'Audiovisivo), con l'idea di riportare in Italia una centralita' internazionale nel mondo cinematografico che era durata fino agli inizi degli anni '90. “Assieme al MIA abbiamo pensato: in questo senso, perche' non approfittare del Feff a Udine, che tra l'altro offre agli operatori la possibilita' di incontrarsi in un ambiente piu' rilassato rispetto alle solite hall degli alberghi? – afferma Thomas Bertacche, coordinatore generale del FEFF - Non si puo' pensare solo a un mercato per vendere i propri prodotti, ma va affrontato un mercato complesso in cui si dia anche visibilita' a prodotti esterni, come quelli asiatici. Solo con questa reciprocita' possiamo pensare di riacquistare una centralita'. Poi a ottobre a Roma ci si potra' concentrare sul prodotto italiano e europeo”.

“Il MIA nasce come una operazione di sistema, che cerca di emanciparsi dai modelli tradizionali di internazionalizzazione, nella prospettiva della costruzione di relazioni di business internazionali di medio-lungo termine– afferma Lucia Milazzotto, direttrice del Mia – In questo contesto, la collaborazione con il FEFF amplifica e potenzia il lavoro che il MIA intende fare per sostenere gli operatori italiani ed europei nelle relazioni con l'Asia“. “Con il suo focus sul prodotto e su chi lo fa, distribuisce e vende, il format del FEFF corrisponde al nuovo approccio del MIA alle esigenze di internazionalizzazione dell'intero sistema”, dice Francesca Cima, presidente dei produttori Anica e fondatrice di Indigo Film.

Il FEFF dura fino al 30 aprile, con 77 titoli (di cui 6 in anteprima mondiale), numerosi Vip e oltre 100 eventi collaterali che in questi giorni trasformano Udine nel centro europeo della cultura asiatica.

© Riproduzione riservata