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Borse, «sell in may and go away». Gli investitori…

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antichi adagi sui mercati

Borse, «sell in may and go away». Gli investitori «scapperanno» anche quest’anno?

Diciamocela francamente: questi primi mesi del 2016 sono stati da pure montagne russe sui listini azionari. Prendiamo Piazza Affari: fino all’11 febbraio ha accusato un ribasso di 30 punti percentuali. Dopodiché è rimbalzata vigorosamente riducendo il passivo all’11%. Nel bel mezzo c’è stato però spazio per un’altra altalena. Il quadro grafico che ne emerge è una clamorosa “W”, che ha fatto felici due volte gli investitori che sono stati bravi a entrare sui minimi e scontenti al doppio quelli che hanno fallito il timing dell’ingresso.

Le Borse europee si sono mosse in modo meno violento di Piazza Affari, replicando tuttavia lo stesso trend. Dal -16% accusato fino a febbraio hanno ricucito quasi tutto il gap archiviando in questo momento, nell’ultimo giorno di aprile e del quarto mese di contrattazioni dell’anno, un calo del 4%.

Mancano poche ore allo scoccare del mese di maggio. Non un mese qualunque per gli investitori azionari dato che nelle stanze dei trader vale l’antico adagio “Sell in may and go away”, ovvero “Vendi a maggio e allontanati dai mercati”. Il detto poi prosegue in .... “Buy in Halloween”, ovvero “ricompra a fine ottobre” per posizionarti in prossimità del rally di fine anno. Altri invece seguono il detto “Sell in may and go away, don't come back till St. Leger day”. Il Saint Leger day cade a settembre, nel giorno in cui si svolge l’omonima corsa di cavalli, una delle più antiche e famose al mondo.

L'ANDAMENTO DELLA BORSA AMERICANA
Variazione % indice S&P 500 da inizio anno

Sono detti che in alcune annate si verificano quasi scientificamente mentre in altre gli investitori che li seguono prendono delle sbandante non da poco. Non c’è nulla di certo, quindi. Seppure è indubbio che questi detti possano contare alle spalle una serie statistica rilevante, che in un certo qual modo li giustifica e permette di non catalogarli nella serie “bufale”. Dal 1960, il mercato azionario statunitense ha guadagnato lo 0,3% in media tra maggio e ottobre e il 7,5% da novembre ad aprile. Ecco perché il detto ha sostanza.

Bene, come andranno le cose quest’anno? «La situazione sui mercati finanziari globali rimane fragile, in tutte le macro aree riscontriamo degli elementi di riflessione che non ci portano a sovrappesare l'azionario - spiega Marco Aboav, macro portfolio manager di Moneyfarm -. Le valutazioni in America sono tra le più elevate della storia, in Giappone la politica monetaria non sta fornendo i risultati sperati, in Europa un filotto politico (Portogallo, Spagna, Grecia, Uk) non + scontato, l'andamento dei Paesi emergenti è stato solo in parte motivato dai fondamentali».

»La chiave rimane la diversificazione - prosegue Aboav -. Un portafoglio bilanciato focalizzato su azioni con alti dividendi e bassa volatilità - che sovrappesa bond governativi a maggiore scadenza ed obbligazioni high yield, con una minima esposizione sull’oro per beneficiare dal rischio panico e inflazione (quest'ultimo più remoto) - può navigare con maggiore sicurezza il classico sell in may and go away».

A parere di James Butterfill, Head of Research and Investment Strategy per Etf Securities «Quest’anno potremmo avere un impatto minore della stagionalità sui mercati, e molto dipende dalle decisioni della Federal Reserve (alzerà o no i tassi a giugno?, ndr)».

Favorevole all “sell in may” Filippo Diodovich, strategist di Ig. «Crediamo che a maggio vi siano elevati rischi di ribasso sui mercati azionari soprattutto statunitensi che hanno evidenziato un lungo movimento rialzista tra febbraio fino a fine aprile, arrivando a toccare i massimi di novembre 2015. La debolezza delle trimestrali Usa e una possibile correzione dei prezzi petroliferi in vista del meeting dell'Opec di Vienna dovrebbero portare a una discesa degli indici statunitensi.Per i mercati europei ci aspettiamo una forte volatilità legata all'incertezza degli operatori sulle prossime mosse della Bce (nuovi interventi sui tassi) e sull'andamento dei sondaggi relativi alla Brexit».

Secondo Philip Saunders, co-head of multi asset di Investec «l'espressione “sell in May and go away” presuppone che gli investitori abbiano acquistato azioni in primo luogo. Il comportamento dei prezzi del mercato azionario suggerisce che gli investitori sono ancora posizionati in modo relativamente difensivo, avendo ridotto i rischi delle turbolenze di mercato della scorsa estate e dell'inizio di quest'anno. il rimbalzo dall'inizio di febbraio è stato deciso e generalmente sostanziale, più dinamico rispetto al “relief rally” atteso dal consensus. Nel breve periodo numerosi mercati azionari, ma non tutti, hanno fatto overbuying, comunque questa condizione potrebbe essere corretta semplicemente attraverso un periodo di trading laterale o correzioni brevi ed essenzialmente non negoziabili. Ciò sarebbe coerente con il miglioramento graduale che stiamo osservando nelle condizioni a livello macro e micro. I prezzi delle commodities continuano a stabilizzarsi, le banche centrali hanno alleggerito le condizioni del credito, l'ampiezza del mercato continua ad aumentare e le dinamiche degli utili aziendali stanno mostrando segnali di stabilizzazione. Potremmo dunque ritenere che tali condizioni potrebbero continuare oltre maggio, con i mercati azionari in crescita».

twitter.com/vitolops

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