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Dalla Bulgaria i visti falsi per i jihadisti in Italia

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Dalla Bulgaria i visti falsi per i jihadisti in Italia

  • –Ivan Cimmarusti

Passaporti e visti d’ingresso nell’area Schengen falsificati erano definiti «colombe». Di manifattura bulgara, i documenti contraffatti finivano ai gruppi jihadisti presenti nel Sud Italia al costo di 300 euro l’uno. Una filiera che aveva lo scopo di organizzare nel nostro Paese i viaggi di probabili fondamentalisti di nazionalità irachena e iraniana la cui reale identità doveva restare segreta e che dovevano raggiungere soprattutto Belgio, Olanda, Germania e Norvegia.

È una informativa del Reparto antiterrorismo dei carabinieri del Ros a far luce sul traffico di documenti falsi organizzato da alcuni soggetti legati a gruppi jihadisti ben radicati tra Puglia e Campania. Un particolare non di poco conto, visto che stando alle indagini della Procura della Repubblica di Bari, sarebbe strutturato in Puglia il traffico di passaporti e visti contraffatti per supportare il transito di jihadisti che dal Sud Italia intendono raggiungere il Nord Europa. D’altronde il 26 marzo scorso le autorità belghe hanno emesso un mandato d’arresto europeo per un algerino residente a Belizzi (Salerno), il quale avrebbe contraffatto documenti falsi utilizzati dai terroristi che hanno compiuto le stragi a Parigi e Bruxelles. Nel Sud, dunque, potrebbe celarsi una rete di supporto logistico al terrorismo internazionale.

Nell’informativa del Ros, gli investigatori registrano svariate telefonate tra Ali Awat Mahmod e Abdul Rahman Nauroz, entrambi coinvolti in un’inchiesta sul terrorismo della Procura di Trento. Secondo gli atti Awat fa parte di un gruppo di soggetti «stanziali in altre regioni italiane, come la Campania e la Puglia» per il procacciamento «di documenti falsi». Stando alle conversazioni registrate dal Ros, «Nauroz fa menzione dell’esito dei suoi contatti instaurati in Bulgaria» con personaggi «a loro disposizione» in grado di contraffare «passaporti e visti di ingresso nell’area Shengen». In particolare, annota il Ros, Nauroz contatta l’amico in quanto «mi servono passaporti falsi iracheni». «Awat – riassumono gli investigatori – esorta Nauroz ad andare da questa persona per contrattare, raccomandandogli di non pagare le colombe (i documenti falsificati, ndr) più di 300 euro. Nauroz dice di aver chiamato il suo amico a Sofia in Bulgaria». Nelle successive conversazioni, i due entrano maggiormente nel dettaglio del traffico. L’appuntamento è ad Asara, città Bulgara, dove i due presunti terroristi legati al gruppo Ansar Al Islam sono pronti a prelevare «7 colombe». Negli atti, infine, sono registrati viaggi di soggetti non meglio identificati, che utilizzando gli autobus di linea della Saps, per spostarsi da Crotone a Foggia, per poi andare a Monaco e Hannover, in Germania.

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