Lacrimogeni, lancio di pietre, i binari ferroviari e l’autostrada bloccati. Il corteo organizzato al Brennero dai circoli anarchici trentini e dai black bloc si è trasformato quasi in una battaglia campale, svoltasi a quota 1.300, là dove nella vallata passano la linea ferroviaria internazionale e l’autostrada che poi portano in territorio austriaco. La guerriglia è durata per ore al valico di frontiera, poi i dimostranti sono stati dispersi, mentre le forze di polizia sono lentamente ritornate verso il paesino di frontiera lungo una strada statale cosparsa dei resti degli scontri. Grossi sassi si vedono ovunque, i carabinieri hanno sequestrato addirittura quello che sembra essere il grosso manico di un'ascia, mentre centinaia di bengala sono stati lanciati contro i poliziotti. Il paesino di Brennero è rimasto a lungo avvolto dalla nebbia dei lacrimogeni mentre in alto volteggiava un elicottero.
Ora l’autostrada del Brennero è nuovamente percorribile e la situazione è tornata alla normalità anche per quanto riguarda la linea ferroviaria. Ma la situazione è stata a lungo molto tesa: alla fine il bilancio è di 18 feriti tra le forze dell'ordine. Sono invece nove i manifestanti fermati, e sei gli arresti.
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è stato in costante collegamento con il capo della polizia Alessandro Pansa per monitorare quanto accaduto oggi al valico italo-austriaco. Alfano ha espresso a Pansa solidarietà e vicinanza agli agenti e ai carabinieri feriti. Il capo della Polizia ha ringraziato gli uomini delle forze dell'ordine per l'impegno e la professionalità dimostrate nel fronteggiare gli attacchi.
Alla stazione il raduno dei black bloc
Il corteo è partito nel primo pomeriggio, intorno alle 14.30, quando anarchici e black bloc sono usciti in 500 dalla stazione vestiti di nero e con il volto coperto da fazzoletti neri. Ad attenderli una selva di telecamere e di cronisti, che sono subito stati oggetto di slogan contro la stampa. I manifestanti hanno anche cercato di aggredire alcuni cineoperatori che svolgevano il loro lavoro lungo le strade. Sono intervenuti i poliziotti che li hanno respinti con i manganelli.
Il corteo è poi stato raggiunto da altri manifestanti, giunti al Brennero con le loro automobili. Ma, anziché recarsi oltre il confine con l'Austria dove ad attenderli c'erano 700 gendarmi in assetto antisommossa, hanno preferito ingaggiare con le loro provocazioni poliziotti, carabinieri, agenti della guardia di finanza che presidiavano l'area.
Ad un certo punto un gruppo di manifestanti ha abbattuto una recinzione, invadendo la sede ferroviaria e, contemporaneamente, lanciando grossi sassi ed altri oggetti, oltre che bengala e botti contro le forze dell'ordine.
Il corteo si è poi diviso in due parti, con metà dei manifestanti che hanno invaso la linea ferroviaria e l'altra metà che ha raggiunto l'autostrada. Per un po' di tempo il traffico su entrambe le arterie è rimasto bloccato.
Le forze dell'ordine sono poi però riuscite poi ad accerchiare i manifestanti disperdendone gran parte e bloccando quanti erano rimasti lungo la statale del Brennero a sud del confine. Qui c'è stato l'ultimo lancio di sassate dei dimostranti e le forze dell'ordine hanno messo in campo anche un grosso idrante che ha convinto gli ultimi black bloc a disperdersi.
Il sindaco: avevo chiesto vietare manifestazione
«Queste immagini non fanno bene all'Italia. Avevo chiesto, con tanto di lettera alla questura, alla procura e alla provincia, di vietare la manifestazione di oggi. Dopo quello che è successo, al di là dei danni, chi e come riuscirà a riabilitare il Brennero?»: a chiederselo è il sindaco di Brennero, Franz Kompatscher, allarmato per quanto è accaduto e «potrebbe ancora accadere, perchè questi delinquenti non hanno neppure raggiunto il confine».
Vienna: nessun muro, sostegno al piano Renzi
«Al Brennero non ci sarà nessun muro e il confine non verrà chiuso». Lo ha detto il neo ministro degli interni austriaco Wolfgang Sobotka, a Merano per il congresso della Svp, prima che si verificassero gli scontri al valico di frontiera. «Se l'Italia fa i suoi compiti non ci sarà neanche bisogno dei controlli», ha aggiunto. Sobotka ha ricordato il grande numero di richiedenti asilo accolti nel 2015 dall'Austria. «Se la Germania può controllare verso l'Austria, non si capisce perché l'Austria non possa fare lo stesso verso l'Italia», ha aggiunto.
Le dichiarazioni del ministro degli Interni austriaco Wolfgang Sobotka sul Brennero sono «il frutto del nostro lavoro» e «la conferma di quello che avevamo già concordato dieci giorni fa», ha detto il ministro dell'Interno Angleino Alfano ricordando l'incontro col collega austriaco. «Gli ho dato la prova che sprecherebbero i soldi che stanno impiegando per costruire le attività preparatorie di una eventuale barriera. Saranno soldi sprecati gli ho detto perché noi nel frattempo lavoreremo così bene alle frontiere che non ce ne sarà più bisogno». (Si.Spe.)
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