
A che serve spingere la Grecia un’altra volta sull’orlo del default dopo nove anni di piani di aiuti in cambio di riforme? E ovvio a chiunque abbia seguito la vicenda dei debiti sovrani dell’eurozona, che ora è giunto il momento di trovare un compromesso tra gli stessi creditori e il paese mediterraneo e chiudere in fretta la vicenda, per mantenersi a distanza dall’altro evento critico della Unione europea, ovvero il referendum del 23 giugno su Brexit, senza dimenticare le elezioni spagnole del 26 giugno.
Non tutte le questioni aperte con la Grecia saranno risolte oggi, fanno filtrare le solite fonti europee ben informate: il voto in Parlamento ad Atene sul pacchetto di misure per le pensioni e gli aumenti delle imposte ha facilitato le discussioni, ma resta aperto ancora il problema delle misure compensative automatiche per il 2% del Pil, nel caso in cui emergessero buchi di bilancio, cioè non fosse raggiunto il surplus primario del 3,5% del Pil nel 2018, prima di poter passare a discutere sull'alleggerimento del debito.
«I greci - come ha detto il ministro delle Finanze francesi Michel Sapin mentre era in viaggio per la capitale belga - hanno fatto tutti gli sforzi che gli abbiamo chiesto e nessuno può mettere in dubbio la sincerità di questo governo nell'attuare le riforme. Ha mantenuto i suoi impegni».
Adesso sta ai ministri dell'area euro partire da questa base per «prendere le decisioni che si impongono per trasformare lo sforzo effettivo dei greci in qualcosa che sia una visione pluriennale, che consenta loro di ritrovare crescita economica e stabilità finanziaria», ha concluso Sapin. Una posizione di sano realismo che impone a tutti un passo indietro e di trovare un compromesso che apra la strada di un accordo che consenta ai greci di avere la tranche di debito da 5 miliardi di euro con cui pagare i bond della Bce in scadenza il 20 luglio per 2,3 miliardi di euro, e a tutti di guardare con più tranqulillità al futuro dell’eurozona. Inoltre bosognerà ridurre il peso, anche simbolicamente, del debito greco, così da dare un senso ai sacrifici greci.
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