Nuovo record per il surplus commerciale tedesco, salito a marzo a 26 miliardi di euro secondo i dati diffusi stamattina da Destatis, l’Ufficio federale di statistica. Il risultato - che arriva pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno inserito la Germania in una lista di Paesi che traggono vantaggi commerciali dagli squilibri import-export - deriva da un calo delle importazioni (-4,3% su base annua) molto più marcato di quello delle esportazioni (-0,5%).
Esportazioni e importazioni, in miliardi di euro (Fonte: Destatis)
Segna un record anche la bilancia delle partite correnti, che sale a 30,4 miliardi. Sempre di stamattina è il nuovo dato sulla produzione industriale, in calo invece dell’1,3% mensile a marzo, ben oltre le attese degli analisti: si tratta del secondo
calo consecutivo, il maggiore da agosto 2014. Ma il dato trimestrale rimane largamente positivo (+1,8% congiunturale) e ieri si era registrato un incremento superiore alle aspettative degli ordinativi all’industria: la flessione di marzo dunque va valutata con cautela, senza enfatizzarne il significato per il trend di crescita.
Tornando al surplus, invece, il dato conferma le valutazioni espresse dal Fondo monetario internazionale, che ha previsto un livello record destinato a durare tutto l’anno.
Il 29 aprile gli Stati Uniti hanno inserito Germania, Cina, Giappone, Corea del Sud e Taiwan in una lista di Paesi da monitorare da vicino per i possibili danni commerciali procurati a Washington. In alcuni casi - non quello tedesco - per una svalutazione competitiva della moneta, in altri per un eccesso di surplus. Che invece, sottolinea il Tesoro americano, potrebbe essere utizzato per dare un impulso decisivo alla crescita dell’intera Eurozona.
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