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1/7 Guerra termonucleare

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    LO STUDIO «GLOBAL CATASTROPHIC RISKS 2016»

    Le sette catastrofi che rischiano di cancellare l'umanità

    1/7 Guerra termonucleare

    Un rapporto del 1979 dell'US Office of Technology Assessment stimava che, in caso di guerra termonucleare globale tra Stati Uniti e Unione Sovietica, il 35-77% della popolazione americana e il 20-40% di quella sovietica sarebbe morta nei primi trenta giorni dall'attacco, con altri milioni destinati a perire nei mesi successivi per le radiazioni. L'inverno nucleare avrebbe fatto il resto: secondo alcuni modelli, il lancio di 4mila testate avrebbe sollevato una nube di detriti tale da far collassare di 8 gradi centigradi la temperatura globale. Oggi gli arsenali sono meno temibili rispetto agli anni della Guerra Fredda, ma il rischio resta, anche per un errore umano o delle macchine, come hanno evidenziato due scienziati americani.

    L'area di maggior pericolo per una guerra nucleare intenzionale, secondo gli esperti, è quella India-Pakistan. Alan Robock, docente di scienze ambientali alla Rutgers University, e Owen Brian Toon, docente di scienze atmosferiche e oceaniche all'Università del Colorado, hanno simulato lo scenario di una guerra atomica tra i due Paesi, con uno scambio di testate pari complessivamente a 100 volte la bomba di Hiroshima. Al di là della reciproca distruzione dei due Paesi, la “polvere nucleare” oscurerebbe il Sole in molte altre aree del pianeta Terra, facendo sprofondare le temperature in un lunghissimo inverno più o meno radioattivo. «I nostri calcoli mostrano che la produzione mondiale di grano, riso, mais e soia precipiterebbe di una quota compresa tra il 10% e il 40%», spiegano gli scienziati. Con esiti devastanti per la popolazione mondiale.

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