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Neocatecumenali in Giappone con il leader Kiko Arguello

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Asia e Oceania

Neocatecumenali in Giappone con il leader Kiko Arguello

L'occasione e' stata il quinto anniversario dello tsunami che devasto' il Giappone settentrionale nel 2011 provocando quasi 19mila morti. Kiko Arguello, co-fondatore e leader del Cammino Neocatecumenale, ha portato nel Sol levante “La Sofferenza degli Innocenti”, una sinfonia che rappresenta il meglio della sua vasta produzione musicale, intitolata a un mistero che sfida la coscienza dei credenti e in Giappone viene associato per lo piu' alle conseguenze dei disastri naturali e delle bombe atomiche.

E' una composizione che intende trasmettere attraverso la musica un messaggio secondo cui la sofferenza degli innocenti non deve condurre alla disperazione ma essere interpretata alla luce della speranza. Sotto la bacchetta di Thomas Hanus, orchestra e coro di professionisti per lo piu' italiani e spagnoli, l'evento e' andato in scena sia a Fukushima e Koriyama sia nel prestigioso tempio della musica di Tokyo, la Suntory Hall. Per l'occasione il Cardinale Fernando Filoni ha inviato un messaggio, letto dal Nunzio apostolico Joseph Chennoth.
Arguello, classe 1939, si fa chiamare Kiko (il suo nome e' Francisco Jose' Gomez de Arguello y Wirtz) ed e' in realta' piu' pittore che musicista (tra l'altro, in Asia ha dipinto la Cattedrale di S. Francesco Saverio a Shanghai). La “Sofferenza degli Innocenti” era stata gia' presentata in numerose localita' (Israele, Vaticano, New York, Boston, Chicago, Auschwitz, Madrid). “In Giappone l'abbiamo rappresentata per la prima volta. A Fukushima mi sono commosso – afferma Kiko – Li' la gente piangeva, era molto emozionata. Siamo felici di aver portato una parola di consolazione e amore”. Il Cammino Neocatecumenale, pero', in Giappone ha avuto vita difficile: i vescovi che avevano chiamato gli aderenti al movimento sono morti, altri hanno avuto difficolta' ad accettarne gli esponenti, emarginandoli dalle parrocchie: “Siamo fiduciosi che le cose vadano meglio”.

Kiko ha ovviamente incontrato le comunita' neocatecumenali in Giappone, in particolare le 20 famiglie in missione di cui 14 italiane (3 a Tokyo, 2 a Yokohama, , 2 a Takamatsu, 3 a Hiroshima, 2 a Oita e una a Fukuoka e Niigata). Alcune di queste famiglie furono inviate da Giovanni Paolo II alla fine degli anni ‘80. L'enfasi sulla famiglia e' la cifra piu' evidente all'esterno di questo movimento, fino a esiti apparentemente sconcertanti. “Siamo qui per testimoniare con la nostra vita cos'e' una famiglia cristiana, aperta alla vita”, dice ad esempio Gaetano Cialdini, 38 anni, romano – Abbiamo sette figli. Due sono in cielo. Mia moglie ha avuto sei parti cesarei”.
Kiko e' stato ispiratore e protagonista del Family Day in difesa della famiglia tradizionale: “Confidiamo nel Signore perche' le cose vadano un po' meglio”. Dice che la recente Esortazione apostolica di Papa Francesco “Amoris laetitia” ha creato “un po' di confusione” per le sue aperture ai divorziati, ma e' mossa da una forte preoccupazione pastorale e dall'amore: “Il Papa ha un'assistenza speciale dello Spirito Santo e il suo messaggio sara' molto positivo”.

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