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Obama a Hiroshima dopo il G-7, primo presidente Usa

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il 27 maggio

Obama a Hiroshima dopo il G-7, primo presidente Usa

Barack Obama (Ap)
Barack Obama (Ap)

TOKYO – Barack Obama sarà il primo presidente americano in carica a recarsi a Hiroshima, la città annientata dalla bomba atomica sganciata da un bombardiere Usa (l'“Enola Gay”) il 6 agosto del 1945. Lo farà il 27 maggio, al termine di un viaggio in Asia che lo portera' in Vietnam e in Giappone. Il 27 maggio, dopo la conclusione del vertice di Ise-Shima dei Paesi del G7, Obama andrà nella città-martire della prima bomba atomica, che provocò 140mila morti. “Il Presidente farà una storica visita a Hiroshima insieme al primo ministro Abe per sottolineare il suo perdurante impegno a perseguire pace e sicurezza nella prospettiva di un mondo senza armi nucleari”, afferma un comunicato del portavoce della Casa Bianca.

Il mese scorso, al summit G7 dei ministri degli esteri, John Kerry era stato il primo segretario di Stato a visitare Hiroshima, mentre gli ambasciatori di Obama in Giappone – John Roos e Caroline Kennedy – si sono più volte recati a Hiroshima e Nagasaki (dove una seconda bomba atomica fu sganciata il 8 agosto 1945). In precedente a Hiroshima era andato Jimmy Carter, ma solo dopo aver lasciato la Casa Bianca.

La visita di Obama sarà sicuramente accolta con molto favore in Giappone, ma pare destinata a suscitare forti critiche negli Usa da parte degli ambienti conservatori perché potrà sembrare un atto di riparazione. Molti americani restano convinti che la discesa di “Little Boy” su Hiroshima fu necessaria per abbreviare la guerra, costringere il Giappone alla resa e salvare quindi centinaia

dell'arcipelago giapponese. Man mano che ci si allontana nel tempo dall'evento, peraltro, si diffonde – anche negli Usa – la convinzione che gettare l'atomica su città densamente abitate sia ingiustificabile. Vari storici, inoltre, sottolineano che la resa del Giappone fu accelerata dalla dichiarazione di guerra della Russia sovietica (il giorno dopo Hiroshima), in quanto l'eventuale arrivo dei russi a Tokyo prima degli americani avrebbe comportato sicuramente l'uccisione dell'Imperatore da parte degli invasori (che avevano perfino giustiziato il loro zar).

La visita di Obama è stata resa possibile dal fatto che il governo giapponese non chiede scuse agli americani, né le hanno chieste (generalmente) gli hibakusha (i sopravvissuti all'atomica). Per Obama, Premio Nobel per la Pace molto criticato per le successive politiche (dalla Libia alle uccisioni mirate con i droni), si tratterà certo di un bel modo per avviare a conclusione una presidenza in cui aveva esordito proprio con un discorso alato a Praga (tre mesi dopo il suo insediamento) sulla volontà di creare un mondo senza armi atomiche.

È un bel colpo anche per Shinzo Abe, che potrà di essere il primo premier giapponese ad aver portato un titolare della Casa Bianca a Hiroshima. Se poi il G7 sarà un successo e si concluderà con un impegno collettivo a sostenere la crescita economica con politiche più espansive, Abe sara tentato di convocare elezioni anticipate per la Camera Bassa, facendole coincidere con quelle già previste in estate per il rinnovo parziale della Camera Alta. Una mossa che farebbe sull'onda di un rilancio di popolarità, magari accompagnandola con un nuovo rinvio di una misura impopolare già prevista come il rialzo dell'Iva.

Abe ha esultato «dal profondo del cuore» all'idea di poter accompagnare Obama a Hiroshima: «Esprimere la determinazione a realizzare un mondo senza armi nucleari dalla città bombardata con l'atomica sarà significativo per le prossime generazioni».

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