Mondo

Dalle ferrovie austriache alla cancelleria: arriva il manager…

  • Abbonati
  • Accedi
Vienna al voto

Dalle ferrovie austriache alla cancelleria: arriva il manager Kern, risanatore di Obb


Il primo a capire che il governo austriaco di coalizione guidato dal socialdemocratico, Werner Faymann, era giunto al capolinea era stato proprio lo stesso cancelliere in carica quando lo scorso 24 aprile, al voto per il primo turno delle presidenziali erano stati chiamati 6,4 milioni di austriaci che avevano voltato le spalle all’esecutivo. Il suo partito, insieme ai popolari (conservatori), aveva subito una pesante sconfitta, la peggiore dal dopoguerra. Poi Faymann si è dimesso dalla segreteria del partito e dall’incarico di cancelliere ed è stato sostituito il 13 maggio alla guida del partito da Christian Kern, ex presidente delle Ferrovie austriache ed astro nascente della socialdemocrazia austriaca.
Kern è da molti acclamato per aver saputo risanare le ferrovie statali modernizzandone l’immagine e il ruolo: un compito simile lo attende alla guida di un partito socialdemocratico in crisi di identità e di un governo di coalizione con i popolari di cui oggi assume la direzione dopo aver giurato nella mani del presidente uscente, Heinz Fischer.

Alla vigilia dell’incerto ballottaggio per la presidenza che ha visto prevalere, al primo turno, il candidato dell’estrema destra del Partito della Libertà (Fpoe), Norbert Hofer, l’erede di Joerg Haider che fece tremare l’Europa un decennio fa.
Cinquant’anni, stile impeccabile, sempre molto elegante Kern era stato dato per favorito subito fin dall’annuncio delle dimissioni, del cancelliere Werner Faymann: con il passare dei giorni ha saputo tessere la sua tela di rapporti e ha ottenuto, il via libera dal direttivo centrale della socialdemocrazia austriaca che da allora si è prodigata in elogi al loro futuro leader e cancelliere.

Alla guida dal 2010 delle ferrovie austriache (Obb), Kern ha riequilibrato i conti di una società che navigava in acque poco tranquille per le perdite ma anche per una cultura di impresa sorpassata e ormai poco competitiva. Sei anni dopo si contavano più viaggiatori, meno prepensionamenti per i 40.000 dipendenti e il ritrovato orgoglio di un tempo per una azienda pubblica risanata. Christian Kern ha lasciato i suoi uffici del 22esimo piano vicino alla stazione centrale di Vienna, lasciando un vuoto anche al più irriducibile dei sindacalisti che gli hanno tributato un caloroso addio. «Ha fatto muovere le cose nell’Obb», ed è stato «il primo ad aver protetto veramente i diritti dei lavoratori», ha dichiarato alla radio pubblica Orf il capo del sindacato Roman Hebenstreit, che assicura di aver dovuto «asciugare le lacrime» di più di un operao dopo l'annuncio delle sue dimissioni.

Una popolarità che il direttivo dello Spoe spera di replicare come capo del partito e poi alla carica di cancelliere. Perché Christian Kern assume la direzione di un partito in grave difficoltà. Pilastro del sistema politico austriaco dal 1945, con i conservatori dell’Oevp, lo Spoe ha visto il suo candidato eliminato al primo turno delle presidenziali del 24 aprile. Christian Kern «ha un compito titanico davanti a lui» e in primo luogo quello di «sanare le fratture del partito» diviso fra le sue ali sinistra e destra, ha affermato acutamente il politologo Thomas Hofer. Il primo test per il nuovo cancelliere sarà il ballottaggio per la presidenza che si terrà il 22 maggio e vedrà il candidato della estrema destra Hofer contro il verde Alexander van der Bellen, che al primo turno ha raccolto meno voti ma che potrebbe vedere confluire su di lui proprio gli elettori dei due grandi partiti tradizionali, popolari (in parte) e socialisti.

Christian Kern, la cui linea politica verrà precisata nei prossimi giorni, dovrà definire la posizione dello Spoe rispetto al Fpoe. Molti analisti hanno suggerito di inglobare nel governo il Fpoe per coinvolgerlo e logorarlo, come fece l’ex cancelliere popolare Wolfgang Schussel con Joerg Haider dieci anno or sono, ma altri si oppongono e chiedono invece di smarcarsi dalle politiche xenofobe e populiste. Le prossime elezioni legislative sono previste nel 2018, anche se non si esclude un voto anticipato. Dopo Viktor Klima, ex numero uno della compagnia petrolifera Oemv e Franz Vranitzky, un ex banchiere, non è la prima volta che lo Spoe si rivolge ad un grande manager per guidare il suo rinnovamento interno. E Christian Kern figurava da diversi anni nella lista dei favoriti per la cancelleria per portare a compimento questo obiettivo. Saprà Kern essere credibile evitando, come ha fatto il suo predecessore Faymann, di inseguire prima la Merkel delle “porte aperte” e poi l’estrema destra dei “muri al Brennero” sulle politiche verso i migranti?

La politica ondivaga di Faymann ha alienato sia i voti sia della componente di sinistra del partito socialdemocratico che si è sentita tradita nei suoi tradizionali valori di solidarietà, sia dall’ala più conservatrice che ha preferito votare direttamente Hofer, l’originale di estrema destra. Al primo voto presidenziale il candidato socialdemocratico Rudolf Hundstorfer (SPOe) e il popolare Andreas Khol (OeVP) sono stati eliminati con l’11,2% dei voti ciascuno. È stata la prima volta che i partiti tradizionali, che governano grazie a una coalizione, sono stati eliminati al primo turno. Come ha detto l’analista Wolfgang Munchau «le elezioni austriache ci dicono di come una Grande Coalizione possa diventare molto piccola e mi aspetto lo stesso trend in Germania». Ora tocca a Cristian Kern trovare la strada del riscatto e del consenso per la sinistra austriaca ed europea.

© Riproduzione riservata