
TOKYO – Il vertice dei ministri delle Finanze e dei Governatori delle banche centrali del G7 che si apre dopodomani in Giappone sarà all'insegna di una clamorosa deregulation: quella degli onsen, i bagni termali giapponesi. Il ministro delle Finanze nipponico Taro Aso ha voluto che il summit si tenga in una nota area termale (Akiu Onsen) nei pressi della città di Sendai, per dare agli autorevoli ospiti stranieri una “Japan experience”.
Senonché è emerso un problema: che fare se Visco, Padoan, Draghi, oppure Yellen e Lagarde, volessero entrare nelle benefiche acque calde in costume e non completamente nudi o nude, come è obbligatorio? La soluzione è stata trovata: ministri, governatori e delegati non saranno fermati dalla security né costretti a spogliarsi, grazie a una vistosa deroga ai regolamenti vigenti. Il ministero ha premuto sui responsabili dell'hotel Sakan perchè accettino una “flessibilità” e su questo è stato abbastanza semplice raggiungere un accordo, molto più semplice che conseguirlo sul tema della “flessibilità fiscale” per molti necessaria al fine di rilanciare l'economia globale. Su questo punto Wolfgang Schauble non ci sente, mentre probabilmente, da buon tedesco, non sarà a disagio nel fare il bagno termale nudo (esigenze di salute permettendo).
JAPAN EXPERIENCE/1. Secondo le tradizioni giapponesi, entrare nell'acqua comune degli onsen con il costume è una cosa sconveniente, sporca, assurda. In più, una delle ragioni per cui gli onsen sono tanto frequentati sta nella possibilità di conversare in pieno relax, sentendosi più vicini l'un l'altro: tanti affari sono stati conclusi e tante amicizie rafforzate con l' “hadaka no tsukiai”, letteralmente il “relazionarsi nudi”. E se non fosse stato per l'influenza americana nel dopoguerra, gli onsen sarebbero ancora tutti misti e magari si sarebbe vista, per esigenze diplomatiche e di rispetto delle tradizioni locali, Christine Lagarde – reduce in questi giorni dalla battaglia in Francia contro il sessismo dell'elite maschile-maschilista – impegnata in un “hadaka no tsukiai” collettivo con Janet Yellen, Mario Draghi, Haruhiko Kuroda e Ignazio Visco.
Peraltro si è resa necessaria un'altra eccezione alle regole: il trasporto di letti occidentali nei ryokan (gli hotel in stile tradizione). Alcuni capi-delegazione hanno spiegato agli esterrefatti giapponesi che c'erano persone – magari anziane e con mal di schiena – che non intendevano affatto “dormire per terra” per la prima volta in vita loro. Nei ryokan, infatti, non ci sono letti: il pavimento è a tatami e per dormire basta spostare il tavolo rasoterra per far posto al “futon”, una specie di materassino che si stende appunto sul tatami. I giapponesi hanno dovuto abbozzare e accettare l'obbrobrio.
L'idea di Aso di ospitare un G7 in un villaggio onsen corrisponde a una linea costante del governo giapponese in questo 2016: una strategia di localizzazione che consiste nell'affiancare un luogo dai forti connotati simbolici a un posto di rilevante interesse turistico, visto che il numero dei visitori stranieri in Giappone è esploso e il turismo dall'estero rappresenta l'elemento più di successo dell'Abenomics (tanto che la bilancia turistica è passata in positivo e l'anno scorso per la prima volta dagli anni ‘70 ci sono stati meno visitatori giapponesi all'estero che stranieri in Giappone). Sendai, il capoluogo del Giappone settentrionale, è stata scelta per mostrarne la ripresa economica dopo il devastante terremoto e tsunami che colpirono la regione nel 2011. Ma le conferenze non si tengono in centro città, bensì in un'area considerata tra le tre più antiche zone termali del Paese. Analogamente, il G7 dei ministri degli esteri si è tenuto il mese scorso a Hiroshima – spianando la strada alla imminente visita di Obama alla città-martire dell'atomica – ma i ministri sono stati portati anche nella vicina isola di Itsukushima, dove emerge dal mare il portale rosso di tempio che rappresenta uno dei tre paesaggi più belli della nazione. E nel G7 dei leader a Ise-Shima il premier Shinzo Abe porterà i colleghi al tempio di Ise, simbolo della Nazione come tempio della famiglia imperiale e principale santuario shintoista – a dispetto di qualche disagio per lo sconfinamento dal principio di separazione tra religione e stato – e poi a Shima, in un'area panoramica che domina la baia delle perle (Ago Bay).
JAPAN EXPERIENCE/2. Un'altra inattesa esperienza giapponese è stata vissuta ieri sera dai ministri partecipanti al vertice G7 su Scienza e Tecnologia a Tsukuba: alle 21.23 un terremoto di magnitudo 5,5 ha avuto come epicentro proprio la provincia di Ibaraki. Era appena terminata la cena ufficiale e Stefania Giannini, con la delegazione italiana, si trovava per fortuna al piano terra dell'hotel quando tutto ha cominciato a tremare con una certa violenza. Logico lo spavento, per chi non è abituato. Meno forte, però, di quello che devono aver provato altri ministri che già si trovavano ai piani alti. Ad ogni modo, il personale alberghiero è intervenuto per rassicurare e mezz'ora dopo anche Aiko Shimajiri, titolare per portafoglio della scienza e tecnologia, ha offerto parole di conforto seguite dall'annuncio: tutto “procede regolarmente”. La conferenza di chiusura, questa mattina, è stata subito confermata. E il summit si è concluso con un “Tsukuba Communique” che supporta la creazione di un network internazionale per espandere la presenza delle donne nel mondo scientifico e intende promuovere ulteriormente le collaborazioni internazionali e un più libero accesso ai risultati della ricerca.
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