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Gentiloni: «Tiriamo un sospiro di sollievo»

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Gentiloni: «Tiriamo un sospiro di sollievo»

  • –Marco Ludovico

ROMA

Controlli e polemiche al Brennero non si attenuano. Riprendono intanto gli sbarchi: in queste ore sono attesi dal canale di Sicilia arrivi di migranti per 2mila800 persone. Ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha detto che «il Brennero è usato dall’Austria in modo demagogico. Quando una parte degli austriaci dice “eccoli ci stanno invadendo” non è vero».

Fatto sta che, secondo i programmi di Vienna, da oggi pomeriggio 80 poliziotti austriaci andranno a rinforzare i controlli anticlandestini a ridosso dei confini con l’Italia, ma non in territorio italiano. Confcommercio, in un documento di alcuni giorni fa, mette in guardia contro il rischio dei rallentamenti nei controlli: «Oltre 170 milioni di euro all’anno di costi per l’autotrasporto per un’ora sola di ritardo». Da Roma, intanto, i rinforzi ai pattugliamenti ai confini con l’Austria continuano. In queste ore si sono aggiunti altri 25 militari, dal 29 aprile sono stati impiegati 50 agenti tra Polizia di Stato, Arma e Guardia di Finanza, dal novenbre scorso sono in servizio immigrazione altri 35 militari: un totale di 110 unità più quelle già presenti nelle strutture territoriali. Del resto da diversi mesi sui treni internazionali - sono cinque ogni giorno che partono da Trento - salgono pattuglie miste: un poliziotto italiano accompagnato da due colleghi definiti “osservatori”, un austriaco e un tedesco. La questura di Bolzano,insomma, è in piena attività: non tanto per intercettare i migranti da riportare in Austra - sarebbero due o tre al giorno, negli ultimi dieci giorni - quanto per monitorare gli impieghi del personale sul fronte immigrazione anche nel confronto con i colleghi austriaci.

Molti osservatori tuttavia ritengono che l’esito elettorale di ieri, con la sconfitta dell’ultradestra di Norbert Hofer,potrebbe ridurre la portata delle polemiche sul Brennero. La vittoria di Alexander van der Bellen fa «tirare un sospiro di sollievo» all’Europa e «certamente lo tiriamo anche noi italiani perché indubbiamente l’Austria è uno dei paesi con cui siamo più collegati, un paese vicino ed amico» dice il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al presidente federale eletto della Repubblica d’Austria, Alexander Van der Bellen. «Sarò particolarmente lieto - ha scritto Mattarella a der Bellen - di poter collaborare con lei per il bene comune dei nostri due Paesi e del nostro Continente, certo che anche in futuro Austria e Italia continueranno a rappresentare un modello di progressiva integrazione nel segno del comune disegno europeo».

Integrazione che, nelle attuali scelte politiche dell’Italia, non è in contraddizione con l’attività di pubblica sicurezza nei confronto dei migranti senza titoli per soggiornare. Tanto che al dipartimento di Ps, guidato da Franco Gabrielli, si susseguono le riunioni per massimizzare l’azione della Polizia delle frontiere e ridurre ormai al minimo fisiologico la circolazione di clandestini: soprattutto ora che si attende con l’arrivo dell’estate una ripresa consistente degli sbarchi. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, osserva che «stiamo lavorando per essere sempre pronti a una nuova ondata finché non si stopperà la rotta libica». La Guardia Costiera segnala la ripresa «costante e continua» del flusso proveniente dall’Egitto.

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