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Obama a Hiroshima. Non si scuserà ma chiederà un mondo senza…

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Obama a Hiroshima. Non si scuserà ma chiederà un mondo senza atomica

Barack Obama (Ap)
Barack Obama (Ap)

ISE. Barack Obama andrà domani a Hiroshima (dove gli americani gettarono l’atomica il 6 agosto 1945), ma il premier giapponese Shinzo Abe non ha in programma di andare a Pearl Harbor (attaccata dalla Marina giapponese il 7 dicembre 1941, dando inizio alla guerra). E sulla storica visita del presidente alla città martire dell’atomica pesa un nuovo caso di violenza perpetrato a Okinawa da una persona occupata nella base dell’aviazione di Kadena. Nella conferenza stampa effettuata dopo il bilaterale tra Shinzo Abe e Obama - giunto in Giappone dal Vietnam per il vertice G7 di Ise-Shima - il premier giapponese ha detto di non avere «piani specifici» per andare alle Hawaii, il che nel linguaggio diplomatico equivale a non averne l’intenzione.

Il parallelismo tra Hiroshima e Pearl Harbor, va detto, non tiene, in quanto, per quanto proditorio, l’attacco giapponese si scatenò su obiettivi militari e non civili. Abe ha comunque ricordato il suo discorso al Congresso Usa, l’anno scorso, dove rese omaggio a tutte le vittime della guerra.
Lo stesso ha intenzione di fare Barack Obama a Hiroshima: non chiederà scusa il che sarebbe troppo controverso negli States, ma coglierà l’occasione per commemorare «tutte le vittime» del conflitto e per lanciare un messaggio di auspicio per un mondo senza più armi nucleari. Prima di arrivare al cenotafio del Peace Memorial Park di Hiroshima, inoltre, Obama domani incontrerà (e ringrazierà per la loro missione) i militari Usa della base di Iwakuni (a sud di Hiroshima), dove arriverà nel primo pomeriggio, una volta terminato il G7.

Giornata storica a Hiroshima con Kerry e il G7

La conferenza stampa non si è svolta in una atmosfera serena perché è stata per quasi la metà dedicata al recentissimo caso che ha gettato un’ombra, almeno nell’opinione pubblica giapponese, nei rapporti tra le due Nazioni. Sabato scorso a Okinawa un ex marine 32enne, Kenneth Franklin Shinzato (addetto alla base dell’aviazione di Kadena), ha strangolato una ragazza di vent’anni. Nell’isola che ospita circa la metà del personale militare americano in Giappone, l’episodio – ultimo di una lunga serie – ha provocato un vero e proprio furore, con richieste che variano dal cambiamento dello status giuridico delle Forze Armate Usa in Giappone fino al loro allontanamento o a una loro forte riduzione (almeno a Okinawa). Abe ha dovuto mostrarsi molto accorato per l’episodio e Obama - dopo aver espresso condoglianze e rammarico - ha dichiarato che gli Usa collaboreranno in pieno alle indagini e che in ogni caso le regole di giurisdizione non impediranno che giustizia sia fatta nell’ambito dell’ordine legale nipponico. Lo stesso governatore dell’isola, però, chiede una revisione del Sofa (Status of Forces Agreement).
Obama ha “fatto la storia” in Vietnam annunciando la fine dell’embargo sulle forniture di armi all’ex nemico. Anche a Hiroshima la farà, di per sé, come primo presidente Usa in carica a visitare la città distrutta dalla bomba atomica. Esclusa la questione delle scuse, resta da vedere se e quanto accompagnerà la visita con qualche indicazione di sostanza per il rilancio del processo oggi in stallo di disarmo nucleare.

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