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Dossier Dopo il G7, Tokyo rinvia il rialzo dell'Iva

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Dossier | N. 10 articoliG-7 in Giappone, focus sull'economia globale

Dopo il G7, Tokyo rinvia il rialzo dell'Iva

Shinzo Abe (Afp)
Shinzo Abe (Afp)

ISE - Dopo che il vertice G7 di Ise-Shima si è chiuso con un impegno a incoraggiare la crescita economica attraverso un più calibrato mix di politiche monetarie, fiscali e di riforme strutturali, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha deciso di annunciare presto – probabilmente già lunedì – la sua decisione di rinviare una misura di tenore recessivo già prevista: il rialzo dell'Iva dall'8 al 10% sarà posticipato, per la seconda volta, di almeno 18 mesi, anche per via delle minacce di ritorno della deflazione.

A questo riguardo le indiscrezioni sono molto precise: nonostante l'opposizione interna del Ministero delle Finanze e alcuni avvertimenti esterni (dall'Ocse e dalle agenzie di rating), il premier seguirà il consiglio di alcuni autorevoli advisor del suo governo e di alcuni economisti stranieri - come i premi Nobel Krugman e Stiglitz – che gli avevano raccomandato di soprassedere fino a un momento di maggiore robustezza economica interna e internazionale.

“Nonostante l'opposizione del ministero delle Finanze e alcuni avvertimenti esterni, il premier Abe ha deciso di soprassedere fino a un momento di maggiore robustezza economica interna e internazionale”

 

«I rischi di una crescita debole persistono» e «tenendo conto le circostanze specifiche di ogni singolo Paese, ci impegniamo a rafforzare le nostre risposte di politica economica con modalità cooperative, dispiegandone un mix più bilanciato ed efficace al fine di conseguire rapidamente un forte, sostenibile e bilanciato scenario di crescita»: i leader del G7 hanno chiuso il vertice di Ise-Shima con un linguaggio molto calcolato nel comunicato finale, in cui si riafferma l'importanza di un approccio basato su tre pilastri – politiche monetarie, fiscali e di riforme strutturali - che si rinforzino a vicenda. Le politiche fiscali saranno portate avanti in maniera «flessibile», nella consapevolezza che la sola politica monetaria non basta e che è essenziale procedere sul sentire delle riforme pro-crescita, assicurando nel contempo che il debito in rapporto al Pil resti sostenibile.

Non è un “endorsement” a politiche più espansive basate su incrementi di spesa pubblica (al quale la Germania si è opposta): per questo sarebbe stata preliminare una visione generale più pessimista, come quella espressa ai colleghi da Shinzo Abe, secondo la quale l'economia globale si troverebbe per alcuni aspetti in una fase simile a quella che precedette il crollo della banca d'affari Lehman Brothers (un esempio: il crollo dei prezzi delle materie prime).

Abe faceva ieri allarmismo perchè in cuor suo ha già deciso che la situazione economica generale (prima ancora che quella dell'economia giapponese) rende necessario un rinvio dell'aumento dell'imposta sui consumi dall'8 al 10% (il piano in due fasi di rialzo della pressione fiscale indiretta era stato statuito in modo “bipartisan” nel 2012, quando al potere c'era ancora il Partito Democratico). Un incremento che Abe aveva già posticipato di 18 mesi e che sarebbe dovuto entrare in vigore il primo aprile 2017. La conclusione del G7 – che non dà una benedizione collettiva a nuovi stimoli fiscali ma ne lascia la piena discrezionalità ai singoli Paesi incoraggianto strategia di crescita– coincide del resto con nuove indicazioni sul ritorno della deflazione, con un indice dei prezzi al consumo in calo dello 0,3% ad aprile dopo una diminuzione analoga a marzo.

Così Abe si è deciso a evitare misure di tenore recessivo, vista l'esperienza del 2014, quando l'aumento dell'Iva dal 5 all'8% fece precipitare il Paese in recessione e deragliare il “momentum” dell'Abenomics, che da allora non si è più ripresa con lo slancio originario. Dopo la flessibilità di bilancio ottenuta dall'Italia in sede europea, un altro Paese del G7 si orienta a spendere un po' di più per affrontare meglio i suoi problemi e dare un maggiore contributo alla crescita complessiva.

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