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Sara Netanyahu, first lady nella bufera per spese irregolari

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Sara Netanyahu, first lady nella bufera per spese irregolari

  • –di S.Bio.
Sara e Benjamin Netanyahu. (Ap)
Sara e Benjamin Netanyahu. (Ap)

La moglie del primo ministro Sara Netanyahu si è trovata al centro di accese polemiche dopo che la polizia ha annunciato di aver completato un'indagine sulla gestione della residenza ufficiale e su possibili “irregolarità”, passate ora al vaglio della magistratura. Leggendo fra le righe di un reticente comunicato ufficiale della polizia (e probabilmente basandosi anche su informazioni pervenute in parallelo da una “gola profonda”) i principali mezzi di comunicazione nazionali si sono sentiti in grado di stabilire con certezza che la polizia “ha raccomandato alla magistratura di incriminare la First Lady”.

Ma fulminea è giunta, su Facebook, la reazione del premier. “L'annuncio della polizia - afferma - non include alcuna raccomandazione di incriminarla”. “Contrariamente a quanto pubblicato - aggiunge - essa non ha commesso alcuna infrazione. Le affermazioni pubblicate sui media si dimostreranno infondate, così come è successo per tutte le altre accuse lanciate contro la famiglia Netanyahu negli anni”.

Sara Netanyahu è stata sospettata dalla polizia di aver addossato allo Stato spese proprie. Fra queste: una serie di pranzi di carattere privato per i quali si sarebbe avvalsa di cuochi a spese del fondo messo a disposizione della residenza ufficiale. Inoltre gli inquirenti hanno cercato di verificare se Sara Netanyahu abbia pure utilizzato fondi pubblici per pagare una infermiera che accudì per mesi il padre gravemente malato, in un periodo in cui egli viveva nella residenza ufficiale. Inoltre sono state verificate le bollette di un elettricista legato al Likud, che asseritamente sarebbe stato ingaggiato direttamente dalla famiglia Netanyahu senza passare attraverso le normali selezioni dell'ufficio del primo ministro. Su di lui grava inoltre il sospetto che abbia falsificato le date dei propri interventi anche perché una delle bollette porta la data del Kippur: il giorno solenne del digiuno penitenziale ebraico in cui in Israele tutta la vita si ferma. L'entità delle possibili infrazioni in questione non pare elevata e, secondo gli osservatori, non è escluso che la magistratura preferisca chiudere la vicenda. Ma alcuni analisti ricordano che nel 1977 un altro primo ministro, Yitzhak Rabin, si trovo' coinvolto nella mancata denuncia di 3000 dollari, rimasti nel conto corrente della moglie Lea negli Stati Uniti. Per l'imbarazzo, Rabin diede le dimissioni.

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