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Accuse al premier Modi: per i marò liberi chiese di incastrare i Gandhi

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Due fucilieri

Accuse al premier Modi: per i marò liberi chiese di incastrare i Gandhi

Narendra Modi  (Afp)
Narendra Modi (Afp)

La libertà dei due marò, Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, in cambio di informazioni in grado di incastrare membri della famiglia della leader del Partito del Congresso indiano, Sonia Gandhi, collegandoli alle presunte tangenti pagate per la fornitura a New Delhi, poi bloccata, di 12 elicotteri Agusta Westland. È la ricostruzione fatta da un ex consulente della società controllata da Finmeccanica, riportata da un quotidiano di Calcutta, The Telegraph. Secondo questa ricostruzione, lo scambio sarebbe stato proposto dal primo ministro Narendra Modi in persona al premier Matteo Renzi. Il Congresso è il principale avversario politico del partito nazionalista hindu di Modi. Nessuna reazione da Palazzo Chigi e Farnesina. Il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Vikas Swarup, raggiunto dal Telegraph, ha definito le accuse «troppo ridicole per essere commentate».

Tutto nasce da una lettera inviata il 23 dicembre 2015 al Tribunale del mare di Amburgo e alla Corte permanente di arbitrato dell'Aja, che si stanno occupando della questione dei due marò. In queste lettere, l'ex consulente, Christian Michel (54 anni, di nazionalità britannica), accusa Modi di aver offerto lo scambio a Renzi, nel corso di un incontro non pianificato a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu, a settembre. Entrambi erano a New York. Il ministero degli Esteri indiano, sentito dal Telegraph, non ha smentito la possibilità di un incontro tra i due, limitandosi a osservare che in queste occasioni circolano tanti leader e una breve conversazione è sempre possibile.

Michel, ricercato dall'Interpol su richiesta delle autorità indiane anche per riciclaggio, assicura di essere pronto a rivelare le sue fonti ai tribunali internazionali: «So che sono accuse gravi, ma le confermo», ha dichiarato al Telegraph. Negli stralci della lettera, riportati dal quotidiano indiano, si dice: «Il primo ministro indiano ha proposto al primo ministro italiano che in cambio di qualche prova che il consigliere chiave di Finmeccanica Agusta Westland (questo è un riferimento a me stesso) avesse qualche relazione con qualsiasi membro della famiglia Gandhi, lo stesso primo ministro indiano avrebbe fornito un aiuto per risolvere il caso dei due marinai italiani».

La vicenda a cui fa riferimento la lettera riguarda presunte tangenti per 50 milioni di euro che sarebbero state pagate per ottenere il contratto di fornitura degli elicotteri al Governo indiano. La gara si concluse nel 2010 con la vittoria di Finmeccanica e i primi modelli furono consegnati nel dicembre del 2012. Il valore dell'appalto era di circa 556 milioni di euro. Nel 2013, gli ex amministratori delegati di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, e di Agusta Westland, Giuseppe Spagnolini, vennero accusati in Italia di aver corrotto funzionari indiani attraverso lo stesso Michel e un altro intermediario, Ralph Haschkee. Accusa respinta con proscioglimento «perché il fatto non sussiste» dal processo di primo grado, che il 9 ottobre 2014 ha però condannato i due manager a 2 anni di carcere (con sospensione della pena) per falsa fatturazione. La sentenza è stata impugnata sia dalla procura che dall'avvocatura dello Stato a febbraio del 2015, oltre che dalle difese di Orsi e Spagnolini.

Anche le autorità indiane avviarono un'inchiesta, che è ancora in corso e che coinvolge i due intermediari, compreso Michel, che attualmente si trova a Dubai.

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