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DeScalzi, due mesi per cessione pacchetto Eni in Versalis

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America e Asia24

DeScalzi, due mesi per cessione pacchetto Eni in Versalis


NEW YORK - Entro un paio di mesi l'ENI potrebbe chiudere il negoziato per la vendita di un pacchetto della Versalis ed entro la fine dell'anno si spera di chiudere l'operazione per la cessione parziale dei giacimenti di gas in Mozambico; per le vendite dei nuovi giacimenti scoperti in Egitto l'orizzonte puo' arrivare fino a un paio d'anni. Lo dice Claudio de Scalzi in un'intervista con il Sole 24 Ore nel dopo mercato al New York Stock Exchange e dunque a tarda notte ora italiana: “Ci sono trattative e stiamo discutendo - ha detto De Scalzi - spero che per il Mozambico si riesca a fare qualcosa entro la fine dell'anno. Questo perché nella nostra visione strategica nel settore dell'esplorazione si entra con grosse quota che vengono poi ridotte per contenere l'esposizione, ridurre gli investimenti e anticipare la cassa. Questa e' una parte della nostra strategia. Gli investitori se lo aspettano, e noi cerchiamo di non deluderli. Le due dismissioni importanti, una in Mozambico l'altra in Egitto, ci saranno. Detto questo abbiamo questo tempo per poterle fare perche' abbiamo annunciato un periodo di un biennio. Del resto quando si vende e quando si dismette bisogna farlo con calma perché non bisogna buttare via opportunità e soldi e fare passi sbagliati”. Il Wall Street Journal aveva dato anticipazioni tempo fa secondo cui l'ENI avrebbe potuto vendere fino al 20% del 50% che controlla delle attivita' in Mozambico alla Exxon, con introiti molto elevati fino a 4 miliardi di dollari. Ma de Scalzi nell'intervista al Sole 24 Ore precisa: “non abbiamo mai fatto il nome della Exxon e quei prezzi oggi non sono praticabili con i cambiamenti che abbiamo avuto sul mercato i parametri sono e saranno nel breve termine diversi”.
Claudio de Scalzi era al NYSE per celebrare i 20 del collocamento del titolo ENI in borsa a New York suonando la campanella di chiusura degli scambi. Fra poche ore, nella mattinata americana, Claudio De Scalzi presentera' l'Eni a investitori e analisti americani nel tradizionale road show, elaborando fra l'altro su queste ipotesi di dismissioni e confermando che e' stato raggiunto un punto equilibrio. “ Per noi il mercato americano e' molto importante, penso rappresenti circa il 40% del capitale ed e' in crescita”. ha detto ancora De Scalzi.
C'e' poi l'incontro dell'Opec, atteso per domani dove non ci aspetta un sviluppo in termini di restrizioni alla produzione, tanto piu' che il prezzo e' aumentato raggiungendo i 50 dollari:” Il prezzo è ormai guidato dai fondamentali e non dalle decisioni dell'Opec - ha detto De Scalzi - e i fondamentali dicono che l'offerta è diminuita mentre la domanda rimane costante, sta crescendo di circa 1,2-1,3 mln di barili al giorno.
Quindi i fondamentali ci dicono che il prezzo deve salire. dobbiamo capire quando e di quanto. Sta già salendo. Quello che sta succedendo adesso è sostenibile? Io penso che i fondamentali dicono che è sostenibile anche se avrà delle fluttuazioni perché ovviamente c'e' l'influenza di fattori geopolitici tipo la Nigeria o di altri incidenti che possono verificarsi. Non penso che l'Opec prenderà decisioni diverse da quelle che ha preso fino ad ora e ci aspettiamo una possibile salita verso fine anno”.
De Scalzi ritiene che sia un movimento positivo in Libia, “Con un governo che sta facendo delle cose che prima non si facevano” non prende posizione sulla sanzioni contro la Russia imposta al momento dell'invasione e annessione di territori ucraiani ma ammette che i rischi geopolitici hanno una forte importanza per il suo settore: “L'incertezza geopolitica fa parte del nostro mestiere, in tutti i posti in cui siamo ci sono anche i nostri concorrenti. Non siamo da soli, a parte la Libia dove spero che altri, inclusi i francesi tornino. Ma l'incertezza geopolitica è nel conto. bisogna riuscire a lavorare anche con l'incertezza geopolitica. in LIbia abbiamo pensato diversamente da altri di lavorare nel gas e investire nel gas per la libia. Adesso diamo più di 4 mld di metri cubi di gas all'anno per la produzione elettrica libica, questo ci ha dato un plus importante
in Egitto ci siamo dal 1955, abbiamo investito, abbiamo trovato molto gas, stiamo confermando le date della prima produzione per la fine del 2017 e questo progetto prende sempre più valore, più corpo e più forza”.

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