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La piena della Senna supera sei metri, quattro le vittime delle inondazioni

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il maltempo in francia

La piena della Senna supera sei metri, quattro le vittime delle inondazioni

PARIGI -Sei metri e trenta, sei e cinquanta, sei e ottanta. Nel pomeriggio e nella serata di ieri le previsioni degli esperti sulla piena della Senna sono state continuamente riviste al rialzo. Alla fine il picco, alle due della scorsa notte, è stato di 6,10 metri. Si tratta comunque della piena più importante degli ultimi 34 anni. Appena inferiore a quella del 1982 (6,18 metri), lontana dalla soglia che fa scattare l'allarme rosso nella capitale (7,30 metri) e dal record storico del 1910 (8,62 metri), quando tutti i quartieri intorno al fiume vennero allagati (e di cui ancora si trovano tracce sui muri).
Ma sufficiente per inondare le cantine e i garage di alcuni edifici del XVI° arrondissement, dove l'acqua ha raggiunto i 50 centimetri, e il camping del Bois de Boulogne.
Se non si è arrivati alla massima allerta, le conseguenze sono state comunque pesanti. E molte le misure, spesso precauzionali, adottate dal Governo e dal Comune, che hanno entrambi attivato una cellula di crisi. La circolazione automobilistica è stata vietata in alcune parti delle strade lungo gli argini (in particolare il tunnel di Bercy e il Quai de Grenelle), così come la navigazione, costringendo a rimanere fermi ai loro attracchi – spesso sommersi – i bateaux-mouche e le chiatte per il trasporto merci. Sono stati chiusi cinquanta parchi e giardini, tra cui quello delle Buttes Chaumont (a causa dell'acqua che sale dalle falde freatiche).

La Senna ha raggiunto i 6 metri, la piena dal Ponte de l'Alma

La Ratp, la società che gestisce i trasporti pubblici parigini, ha attivato il suo piano di prevenzione, chiudendo due stazioni della metropolitana (Cluny-Sorbonne e Saint-Michel) e la linea ferroviaria interurbana Rer C, che costeggia la Senna lungo la Rive Gauche e che nei giorni di maggior affluenza trasporta mezzo milione di persone al giorno.

Da giovedì mattina sono chiusi i musei del Louvre (il più visitato al mondo, con nove milioni di ingressi) e d'Orsay. Per permettere il trasferimento ai piani più alti delle opere stoccate nei sotterranei a rischio d'infiltrazioni. Entrambi rimarranno chiusi fino a martedì o mercoledì, per consentire di riportare nei depositi le opere (150mila nel caso del Louvre) e rendere nuovamente agibili le sale espositive. La chiusura precauzionale è stata decisa anche al Grand Palais e nelle due sedi della Biblioteca nazionale.

Gli esperti sono comunque ottimisti. Ormai non piove più da quasi 48 ore e la nuova perturbazione in arrivo dal Belgio dovrebbe spostarsi verso Sud. Ma c'è ovviamente uno sfasamento di tempi tra la fine delle precipitazioni che hanno ingrossato gli affluenti della Senna (in alcune zone è caduta in cinque giorni la stessa quantità d'acqua di un intero mese medio di maggio) e la piena del fiume che attraversa la capitale. Non solo: ora che il picco è stato raggiunto, l'acqua prima si stabilizzerà (rimanendo probabilmente per almeno un paio di giorni vicina al livello massimo, questa mattina siamo a 6,07 metri) e poi inizierà a calare molto lentamente. Probabilmente la Senna non ritroverà la sua altezza normale, di totale sicurezza, prima di una decina di giorni.

Se a Parigi siamo ormai alla fine dell'emergenza, la situazione rimane invece molto problematica in alcune zone dei dipartimenti a Sud-Est della capitale. Dove ci sono stati quattro morti e 24 feriti, negli ultimi tre giorni sono state evacuate 20mila persone e 18mila famiglie sono ancora senza gas ed elettricità.
Mentre le compagnie di assicurazione hanno cominciato a fare i conti: le prime stime parlano di danni rimborsabili per circa 600 milioni, ma la cifra sembra destinata a salire, fino a 2-3 miliardi.

Dal canto loro i sindacati che contestano la legge di riforma del mercato del lavoro (Cgt in testa) hanno respinto l'invito del presidente delle Ferrovie a interrompere la protesta – per non accentuare i disagi degli utenti in un momento già difficile - e deciso la prosecuzione dello sciopero (che sta bloccando un treno su tre) almeno fino a lunedì.

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