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Cisco dice addio al team (metà italiano) che ha fatto la sua storia

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America e Asia24

Cisco dice addio al team (metà italiano) che ha fatto la sua storia

Cisco perde un pezzo importante della sua storia, il team che ha creato i prodotti e le soluzioni che hanno fatto il successo del colosso. “Il cuore, l'anima e il cervello” di Cisco, come da sempre è definito il gruppo. Un cuore che per metà è italiano.
A lasciare il colosso infatti è il team formato da Mario Mazzola, Prem Jain, Luca Cafiero e Soni Jiandani, meglio conosciuti come MPLS, acronimo delle iniziali dei loro nomi. Mazzola e Cafiero, entrambi italiani di nascita, avevano iniziato a lavorare nel settore dei servizi di rete negli anni ottanta. Poi la svolta era arrivata nel 1993, quando Cisco, dopo anni di finanziamenti alle loro startup, aveva deciso di acquistare Crescendo Communications, una delle loro aziende, facendoli entrare nel colosso.
La storia è raccontata dal Wall Street Journal, secondo cui a spingere i quattro a lasciare sarebbe un disaccordo sui loro ruoli dopo la riorganizzazione aziendale annunciata la settimana scorsa. In pratica i quattro ingegneri non avrebbero gradito le posizioni che Cisco ha deciso di affidargli. E allora l'unica via da percorrere, continua il quotidiano finanziario di New York, è quella dell'addio, che arriverà il prossimo 17 giugno, secondo un documento firmato dall'amministratore delegato di Cisco, Chuck Robbins.
I quattro hanno portato importanti novità nel gruppo, permettendogli di lavorare non solo nell'hardware per il routing ma anche nei sistemi di switching, oggi la principale fonte di ricavo di Cisco (3,40 miliardi di dollari nell'ultimo trimestre).
Negli anni MPLS ha fondato società che prima sono state finanziate e poi acquistate dal colosso. La più recente è stata quella della società Insieme, creata dai quattro con un fondo da 135 milioni di dollari pagati da Cisco, che in questo modo ne controllava l'84%. Nel 2013 Cisco ha rilevato la restante parte versando 863 milioni di dollari. Soldi ben investiti, visto che secondo Robbins ha portato nelle casse del gruppo 2 miliardi di dollari all'anno.

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