Mondo

Migranti, la Ue mobilita 8 miliardi

  • Abbonati
  • Accedi
l’emergenza profughi

Migranti, la Ue mobilita 8 miliardi

Tra le speranze di alcuni e i dubbi di altri, la Commissione europea ha illustrato ieri il piano per gestire le pressioni migratorie, definite la «nuova normalità». Confermando recenti informazioni, Bruxelles ha spiegato che il nuovo pacchetto prevede due capitoli. Al di là di un nuovo Piano d’investimenti all’estero di lunga lena, l’intenzione è di convogliare entro il 2020 otto miliardi di euro da utilizzare in specifici accordi bilaterali con alcuni Paesi africani. La sfida sarà di negoziarli e metterli in pratica.

Ha spiegato in una conferenza stampa qui a Strasburgo l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Federica Mogherini, che ha ideato il programma insieme al vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans: «Dobbiamo passare dalla logica degli aiuti alla logica degli investimenti. Questo piano può rappresentare una svolta rivoluzionaria, copernicana per il continente africano e diventare lo strumento di una politica più ampia e non solo migratoria».

Il nuovo pacchetto – nei fatti il secondo capitolo di una strategia che oltre a un’azione esterna stabilisce tra le altre cose il ricollocamento in tutta Europa dei rifugiati arrivati in Italia e in Grecia – prevede un rafforzamento dell’attuale Fondo fiduciario Ue-Africa, grazie a 500 milioni di euro provenienti dal bilancio comunitario. Altri 500 milioni potrebbero giungere dai Ventotto. Grazie anche a fondi già previsti da diversi strumenti multilaterali o bilaterali, si giunge a un totale di 8 miliardi.

Il denaro andrà usato tra il 2016 e il 2020 in paesi ritenuti prioritari: il Niger, la Nigeria, il Libano, il Mali, l’Etiopia, la Giordania, il Senegal, a cui si aggiungono la Tunisia e la Libia. In buona sostanza, la Commissione vuole promuovere l’economia nei Paesi di partenza e di transito anche per dissuadere gli abitanti dal trasferirsi in Europa. Più concretamente, Bruxelles intende spezzare il modello di business dei trafficanti di manodopera, creare rotte legali, garantire nuovo sviluppo sociale.

Due gli aspetti controversi. Il primo è quello finanziario. Interpellato dalla stampa, Timmermans ha ammesso che nei fatti solo i 500 milioni di euro del Fondo fiduciario Ue-Africa sono denaro fresco.

“Bruxelles ha annunciato la nascita di un Piano d’investimenti all’estero, sulla falsariga del Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi)”

 

L’idea di accordi bilaterali con i Paesi più strategici non sarà poi facile da mettere in pratica. Torna alla mente la difficile intesa con la Turchia, che ancora oggi rimane in bilico. Sono pronti i Paesi africani a collaborare proficuamente? Timmermans si è detto pronto a usare la leva commerciale per convincere i futuri partner.

I dubbi sul pacchetto sono leciti, ma il tentativo va difeso. Al di là del breve termine, Bruxelles ha annunciato la nascita di un Piano d’investimenti all’estero, sulla falsariga del Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi). Confermando le cifre circolate in questi giorni, l’esecutivo comunitario ha spiegato che il nuovo strumento finanziario si baserà su 3,1 miliardi di euro provenienti dal bilancio comunitario, che con una leva finanziaria potrebbe portare il valore del pacchetto a 31 miliardi.

Se i Ventotto accetteranno di contribuire al fondo un ammontare simile a quello messo a disposizione da Bruxelles, vale a dire altri 3,1 miliardi di euro, Bruxelles spera di generare investimenti fino a 62 miliardi di euro. Sia il vice presidente Timmermans che l’Alto Rappresentante Mogherini hanno reso merito all’Italia e al piano strategico presentato dal Governo Renzi in aprile. «Ci siamo basati su questo - ha detto Timmermans -. È Matteo Renzi che ha iniziato il dibattito e noi abbiamo reagito: era una sua idea».

© Riproduzione riservata