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Trump attacca Clinton: più armi agli americani per difendersi

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il massacro di orlando

Trump attacca Clinton: più armi agli americani per difendersi

Donald Trump
Donald Trump

La strage di ragazzi nel nightclub in Florida diventa subito materia incendiaria nella campagna elettorale statunitense. Come a fare da contraltare al presidente Obama che nega un legame diretto fra il killer Omar Mateen e l’Isis, il candidato repubblicano Donald Trump cavalca l’eccidio della Florida, forte della sua campagna contro i musulmani «che non dovrebbero più entrare negli Stati Uniti» secondo la celeberrima dichiarazione fatta a dicembre che fece molto scalpore in un Paese diviso ma profondamente multireligioso. Stasera Trump attacca l’Islam e dice bugie. Mente quando afferma che il killer di Orlando è nato in Afghanistan perché in realtà è nato a New York ed è cittadino americano. Poi attacca tutti i rifugiati musulmani che sarebbero colpevoli di «soggiorare i nostri figli per arruolarli nello Stato Islamico».

Attacca anche il suo avversario alla Casa Bianca, Hillary Clinton che, dice, non «ha idea» di cosa sia l'Islam radicale e «lascerebbe entrare l’immigrazione radicale islamica nel Paese». Mentre lui propone «di sospendere l’immigrazione da alcune aree del mondo che hanno una radicata storia di terrorismo».

Trump solidarizza con la comunità gay: «È un colpo al cuore e all’anima della nostra nazione. Un assalto alla capacità delle persone libere di vivere e amare chi voglion oe esprimere la loro identità».

Poi mentre il mondo liberal punta il dito contro le armi che si possono trovare facilmente nel Paese, Trump dice «Bisogna assicurare che gli americani possano avere i mezzi per difendersi in questa era di terrore». Più armi dunque, ma non è una novità, Donald lo disse anche davanti alla National Rifle Association, potente associazione delle armi Usa conquistando la platea.

Clinton invece punta sul restringere la possibilità di acquistare armi. Poi parlando dei «jihadisti radicali» e dei loro atti di barbarie in Medio Oriente «a Parigi, Bruxelles e San Bernardino», Clinton ha sottolineato che quest'ultimo attacco rende ancora più chiaro il fatto che «non possiamo contenere questa minaccia. Dobbiamo sconfiggerla... gli sforzi della coalizione in Siria e Iraq hanno permesso di compiere passi avanti negli ultimi giorni». Ma questo non basta. «Come presidente, considererò una priorità massima identificare e fermare i lupi solitari» ha aggiunto spiegando di voler dar vita ad un team composto di elementi del governo e del settore privato per affrontare questa «sfida urgente».

Per Clinton sono tre le aree in cui intervenire: la prima, smantellare le reti che muovono denaro, propaganda, armi e combattenti nel mondo. Quindi, rafforzare le difese in casa, fare di più per sostenere le unità di pronto intervento, le forze di sicurezza, l'intelligence. Garantire un più facile accesso a livello statale ai dati di intelligence raccolti a livello federale, garantire maggiore protezione ai bersagli quali night clubs, centri commerciali, scuole, chiese. Infine prevenire il reclutamento di americani da parte dell'Is, e prevenire il diffondersi dell'indottrinamento e il dilagare di un'ideologia velenosa.il gioco dei terroristi».

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