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La Nato si rafforza a Est e in Romania

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vertice ministeriale a bruxelles

La Nato si rafforza a Est e in Romania

  • –dal nostro corrispondente
Il quarter generale della Nato a Bruxelles
Il quarter generale della Nato a Bruxelles

BRUXELLES - L’Alleanza atlantica deciderà formalmente tra oggi e domani un netto rafforzamento della sua presenza a Est, per rispondere alle presunte minacce russe nell'Europa Orientale. Nel frattempo, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha annunciato qui a Bruxelles che l'organizzazione militare intende anche «adattarsi alle sfide provenienti da Sud». Il riferimento è al Maghreb e in particolare alla Libia, dove c'è il timore che si annidino forze dello Stato Islamico.

All'inizio di una riunione ministeriale dei paesi della Nato, Stoltenberg in una breve conferenza stampa ha confermato che i ministri daranno il loro benestare allo spiegamento di quattro «robusti» battaglioni nei Paesi baltici e in Polonia (si veda Il Sole 24 Ore dell'11 febbraio). Nel contempo, l’organizzazione intende dispiegare una brigata anche in Romania, rafforzando un nucleo romeno con elementi di altri Paesi. Entrambe le scelte saranno sancite in luglio durante un vertice a livello di capi di Stato e di governo a Varsavia.

La decisione del rafforzamento giunge dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia e il ruolo di Mosca nella guerra civile in Ucraina. I paesi dell’Est sono molto preoccupati dalle presunte mire territoriali russe in Europa orientale, e in questi anni hanno chiesto più volte un rafforzamento della presenza Nato nella regione. Viceversa, altri alleati – come la Francia, l’Italia o la Germania – hanno tentato di raffreddare gli animi per paura di scatenare una pericolosa escalation.

Nel contempo, Stoltenberg ha spiegato che i Paesi membri valuteranno anche come «adattarsi alle sfide provenienti da Sud». Il segretario generale ha confermato che tra le ipotesi vi è la possibile cooperazione dell’Alleanza atlantica con la missione europea Sophia nel Mediterraneo centrale. La questione interessa in particolare all’Italia, che è preoccupata sia dall’arrivo di migranti dalla Libia che dalla possibile presenza sul territorio libico di esponenti dello Stato Islamico.

Durante la conferenza stampa, a Stoltenberg è stata chiesta una valutazione sulla spesa militare italiana, sempre molto bassa. «Accolgo positivamente la decisione dell’Italia di dispiegare difesa anti-missile in Turchia – ha risposto -. Si tratta di un nuovo esempio di solidarietà Nato (...) Il dispiegamento italiano rafforzerà gli sforzi per proteggere la Turchia». A proposito della spesa militare, Stoltenberg si è detto sicuro che l’Italia rispetterà la promessa di fermare i tagli e portare gradualmente la spesa al 2% del Pil.

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