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«LOI TRAVAIL»

Parigi, violenti scontri al corteo contro riforma del lavoro: 40 feriti

Afp
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PARIGI -Ennesima manifestazione sindacale a Parigi e in molte città francesi contro la legge di riforma del mercato del lavoro (alla quale secondo i sindacati avrebbe partecipato un milione di persone). E per l'ennesima volta nelle vie della capitale si sono viste scene di guerriglia urbana.

Il divieto di partecipazione al corteo deciso dal ministero dell'Interno nei confronti di circa 130 persone, già coinvolte negli scontri delle scorse settimane, non è servito a nulla. Fin dall'inizio della manifestazione, in Place de l'Italie, alcune centinaia di giovani con il volto coperto, i caschi, le maschere antigas e le bandiere nere del movimento anarchico hanno preso la testa del corteo e aggredito la polizia.

Tirando pietre, fumogeni, petardi, bottiglie piene di vernice e qualche molotv. Urlando slogan come «Tutti odiano la polizia» e distruggendo tutto quello che incontravano: vetrine, auto, pensiline degli autobus. La polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni, i cannoni ad acqua e qualche carica.

Gli scontri più duri sono stati su Boulevard du Port Royal, dove sono state infrante persino delle vetrate dell'ospedale per bambini Necker, intorno a Montparnasse e davanti agli Invalides, dove il corteo si è concluso.
Il bilancio, provvisorio, dei tafferugli è di 58 fermati e 40 feriti, tra cui ben 30 poliziotti.

In totale, afferma la Cgt (l'organizzazione sindacale vicina al partito comunista) hanno partecipato alla protesta 1,3 milioni di francesi, di cui un milione solo a Parigi. Cifre considerevolmente ridotte dai comunicati della prefettura, secondo cui il corteo nella capitale ha raccolto non più di 80mila manifestanti, per un totale di 125mila in tutta la Francia.

Le violenze a Parigi, che neppure il pur nutrito servizio d'ordine sindacale è riuscito a evitare, hanno ancora una volta gettato un'ombra sulla protesta che i sindacati radicali (in testa la Cgt) stanno conducendo da ormai oltre tre mesi su una riforma peraltro già abbondantemente annacquata e di cui il Paese ha drammatico bisogno.

Una riforma che sta peraltro vivendo un difficile percorso parlamentare. Dopo il primo passaggio alla Camera, dove il Governo è stato costretto a porre la fiducia per aggirare l'opposizione della sinistra socialista, il provvedimento è ora in discussione al Senato, per poi tornare alla Camera in luglio dove, grazie a una nuova fiducia, potrebbe essere definitivamente approvato.

Ma i sindacati non demordono e hanno già annunciato due nuove giornate di mobilitazione per il 23 e il 28 giugno. Qualche residua speranza di trovare una soluzione al braccio di ferro è riposta nell'incontro che ci sarà venerdì tra il ministro del Lavoro, Myriam El Khomri, e il segretario della Cgt, Philippe Martinez.

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