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La Francia chiude sul mercato unico

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Europa

La Francia chiude sul mercato unico

Francois Hollande
Francois Hollande

Parigi ha deciso di adottare una linea dura nei confronti della Gran Bretagna in caso di Brexit. Il presidente François Hollande – che la prossima settimana sarà a Berlino per un vertice sull'esito del referendum con la cancelliera Angela Merkel - lo ha ribadito ancora ieri, al termine dell'incontro con Robert Fico, il premier della Slovacchia, che tra pochi giorni assumerà la presidenza di turno dell'Unione europea .

«Per la Gran Bretagna – ha detto Hollande – c'è il rischio reale di non poter più accedere al mercato unico, a tutto quello che rappresenta l'esistenza di uno spazio economico europeo. Bisogna che tutti capiscano bene cosa c'è in gioco, perché all'indomani del voto, qualora venisse scelta l’opzione dell’uscita, la posizione della Francia sarà quella di trarne tutte le conclusioni. A partire dal fatto che la decisione verrà da noi ritenuta assolutamente irreversibile». Non ci sarà insomma un piano B per dare a Londra un’altra opportunità.

L’obiettivo di Parigi è chiaramente quello di evitare un possibile contagio, con la possibilità di altre uscite o comunque la spinta, da parte di alcuni Paesi, a chiedere di poter negoziare degli “statuti speciali” all'interno della Ue. Magari sotto la pressione di partiti e movimenti euroscettici o addirittura eurofobi, che certo in questo momento stanno raccogliendo forti consensi un po' dappertutto. Com’è peraltro il caso della stessa Francia, con la crescita del Front National. Bisogna quindi adottare un atteggiamento severo per far sì che il caso inglese non diventi un precedente, un modello di riferimento.

Quanto alle conseguenze economiche di una eventuale vittoria del “leave”, gli esperti sono concordi nel ritenere che per la Francia dovrebbero essere tutto sommato limitate. Con un rallentamento del Pil compreso tra lo 0,2% e lo 0,4 per cento. Anche se in una prima fase ci sarebbero comunque conseguenze rilevanti almeno per quanto riguarda le esportazioni, a causa soprattutto del presumibile indebolimento della sterlina (peraltro già in atto). Se infatti la Gran Bretagna è “solo” il settimo partner commerciale di Parigi, è al quinto posto per quanto riguarda le esportazioni. E il Paese con cui la Francia registra il saldo positivo più rilevante (12 miliardi), largamente davanti a Hongkong e Singapore.

Certo, in caso di uscita Parigi spera di diventare la principale piazza finanziaria europea. Paris Europlace e gli enti l ocali hanno già annunciato una serie di progetti e avviato una vera e propria offensiva in questo senso. Puntando soprattutto sulla presenza di quattro grandi banche e quindi di una sorta di “cluster” finanziario. Anche se molti, anche nella capitale francese, ritengono che ad avvantaggiarsi sarà invece soprattutto Francoforte.

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