Venerdì i britannici hanno scelto Brexit e l’impatto su Europa e mercati, come temuto, è stato molto pesante. Un punto di svolta non solo per il Regno Unito ma anche per la Ue, che ora affronta uno scenario politicamente inedito e carico di incertezze. Come prima conseguenza del voto David Cameron ha annunciato le sue dimissioni a ottobre in occasione del Congresso del partito. E oggi ha lasciato anche Jonathan Hill, commissario europeo per i servizi finanziari e uomo di David Cameron a Bruxelles. Sul fronte della reazioni comunitaria, oggi a Francoforte si sono visti i ministri degli esteri della Ue che hanno invocato un rapido inizio delle trattative. Ci potrebbero volere due anni per completare le procedure di “separazione”.
Tutte le banche centrali sono in massima allerta: la Banca d’Inghilterra, ha detto il suo presidente Mark Carney, è pronta a iniettare 250 miliardi di sterline di liquidità per garantire il regolare funzionamento del mercato, alle prese con fortissime pressioni al ribasso. La Banca nazionale svizzera è intervenuta per fermare la corsa del franco, diventato una valuta rifugio dopo l’esito del referendum. Anche Bce e Fed sono pronte a intervenire. Ecco gli aggiornamenti in tempo reale.
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Vertice a palazzo Chigi con Renzi, Padoan e Calenda
Incontro a palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e i ministri dell'Economia Pier Carlo Padoan e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Al centro gli esiti del referendum britannico per l'uscita dall'Unione Europea. Durante il vertice è stato contattato telefonicamente il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Al termine Renzi ha lasciato la sede del governo per recarsi a Parigi dove incontrerà Francois Hollande.
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Hollande a Le Pen: no a referendum in Francia
Il presidente francese, Francois Hollande, nel corso di un incontro all'Eliseo con la leader del Front National Marine Le Pen, ha rifiutato la richiesta di quest'ultima di organizzare un referendum per l'uscita della Francia dall'Unione europea sul modello del Brexit.
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Online #Regrexit per sostenere nuovo referendum
Un filone si fa strada online, nel Day After del referendum sulla Brexit: corre attraverso Twitter e si chiama #Regrexit, da “regret”, ovvero “pentimento, rimpianto”. È un hashtag lanciato questa mattina, quasi in contemporanea a una petizione lanciata da alcuni parlamentari britannici per indire un nuovo referendum, che sul sito petition.parliament.uk ha ottenuto oltre due milioni di firme.
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Banche centrali vigileranno su mercati e stabilità
«Le banche centrali monitoreranno attentamente il funzionamento dei mercati e la stabilità e coopereranno in modo coeso». Lo afferma il presidente del Global
economy meeting in un comunicato al termine dell'incontro che si è tenuto oggi in occasione dell'incontro annuale della Bri, la banca centrale delle banche centrali. -
Brexit, 2 milioni di firme per petizione su nuovo referendum
Le firme sulla petizione per chiedere un nuovo referendum per rientrare nell’Unione europea hanno raggiunto quota 2 milioni e continuano ad aumentare di ora in ora. Lo si legge
sul sito del governo britannico dove sono pubblicate tutte le petizioni. -
Merkel: trattative rapide, ma primo passo a GB
Per Angela Merkel è il governo britannico che deve fornire informazioni su come intende procedere nel processo di uscita dall'Ue. «Le trattative non possono durare in eterno ma tocca alla Gran Bretagna muovere i suoi passi», ha detto la cancelliera in una conferenza alla fine della riunione interna dei due partiti cristiani.
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Isis celebra Brexit, «l’inizio della disintegrazione dei crociati»
I jihadisti dell'Isis e di altri gruppi estremisti celebrano la Brexit sui social media e nel deep web definendola «l'inizio della disintegrazione dei crociati». Lo riferisce il Site.
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Brexit: si dimette Hill, uomo di Cameron nell’Ue
Lord Jonathan Hill, commissario europeo per i servizi finanziari e uomo di David Cameron a Bruxelles, si è dimesso. Non posso continuare a svolgere il
mio ruolo di commissario britannico «come se non fosse accaduto nulla», ha dichiarato. «Sono arrivato a Bruxelles - ha scritto - da politico che aveva combattuto contro l'euro ed euroscettico sull'Europa. Me ne vado certo che, nonostante le frustrazioni che ci ha portato, essere membri dell'Unione europea era un bene per il nostro ruolo nel mondo e la nostra economia». Sarà il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis a riprendere il dossier degli affari finanziari dopo le dimissioni del commissario
britannico, così ha detto Juncker spiegando di avere accettato
con “forte rammarico”. -
Steinmeier: nessuno ci ruberà la nostra Europa
«Nessuno ci ruberà la nostra Europa». Lo ha detto il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier prima di incontrare oggi a Berlino i suoi colleghi
degli altri cinque paesi fondatori dell'Europa unita. «Sono sicuro che questi Stati invieranno come messaggio che non permetteremo a nessuno di prendersi la nostra Europa, questo progetto di pace e di stabilità», ha detto il ministro tedesco. -
Sturgeon, subito negoziati fra Scozia e UeLa premier di Edimburgo, Nicola Sturgeon, ha invocato oggi «l'avvio immediato» di negoziati fra l'Ue e la Scozia per «difendere gli interessi» del
popolo scozzese, che nel referendum britannico ha votato contro
la Brexit a differenza della maggioranza degli elettori del Regno Unito. -
Vertice ministri esteri: «Si negozia subito»
I negoziati per la Brexit con la Gran Bretagna «devono iniziare immediatamente»: lo ha detto il ministro degli esteri francese Jean-Marc Ayrault dopo una riunione con i cinque colleghi degli altri paesi fondatori dell'Europa oggi a Berlino.
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Petizione per un nuovo referendum: un milione di firme
La petizione per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit ha superato il milione di firme, 1.064.727 per la precisione. Lo si legge sul sito del governo
britannico dove sono pubblicate tutte le petizioni che poi vengono sottoposte alla commissione incaricata di valutarle per eventualmente sottoporle al Parlamento britannico. -
Junker: non sarà un divorzio consensuale
Quello tra l'Ue e il Regno Unito “non sarà un divorzio consensuale, ma non è stata neppure una grande storia d'amore”: lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in una intervista alla tv pubblica
tedesca Ard, ribadendo la volontà di iniziare immediatamente i
negoziati con Londra in vista della Brexit. -
Petrolio sotto i 48 dollari
Chiusura in forte calo per il petrolio a New York, scambiato a 47,64 dollari al barile (-4,93%, ma -0,7% il calo settimanale). Intanto i listini hanno accusato un ulteriore peggioramento: DJ e S&P500 ora perdono il 3,5% mentre il rosso del Nasdaq è oltre il 4 per cento.
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Wall Street in netto ribasso, Vix in rialzo del 29%
Wall Street si conferma in netto ribasso e ai minimi di seduta, con gli investitori che cercano di reggere il colpo dopo il referendum nel Regno Unito sull'uscita dall'Unione europea. I listini americani, in calo del 3% (e oltre per il Nasdaq), accusano il colpo ma non cedono al panico visto in Asia e in Europa e che ha provocato ribassi anche superiori al 10%. La volatilità è comunque molto forte, con l'indice Vix che ne misura l'andamento in rialzo del 29,10% a 22,27 punti.
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Morgan Stanley: nessun piano per spostare dipendenti dalla City
Morgan Stanley ha smentito le voci circolate nelle ultime ore secondo le quali la banca fosse pronta a spostare la sua sede e i suoi lavoratori fuori dalla Gran Bretagna in seguito all'esito del referendum. «Nonostante le voci fatte circolare dai media, non abbiamo piani per spostare i nostri impiegati fuori dal Regno Unito», ha detto in una nota James Gorman, amministratore delegato della banca d'affari di Wall Street. I vertici dell'istituto hanno anche fatto i complimenti ai loro dipendenti: «Abbiamo apprezzato il loro duro lavoro e il loro impegno durante questa notte», si continua a leggere. In borsa le azioni di Morgan Stanley sono state colpite duramente dall'incertezza creata dalla Brexit: stanno perdendo quasi il 9% a Wall Street.
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Renzi subito a Parigi da Hollande
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà domani sera a Parigi, ospite a cena all'Eliseo del presidente francese François Hollande. Bocche cucite sui contenuti ma l'incontro informale sarà ovviamente la prima occasione per parlare di persona di Brexit, in vista del vertice a tre di lunedì con la cancelliera Merkel a Berlino e del Consiglio Ue di martedì e mercoledì.
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A 160 punti lo spread fra BTp e Bund
Lo spread tra il Btp e il Bund chiude a 160 punti base, col tasso sul decennale del Tesoro all'1,54%. In una seduta sconvolta dall’esito del referendum che ha deciso l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, il differenziale di rendimento era schizzato oltre i 190 punti.
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Crollo storico a Piazza Affari, chiude a -12,5%
Mai Piazza Affari aveva chiuso in calo di oltre il 10% negli ultimi trent'anni. Per trovare qualcosa di paragonabile bisogna tornare all'estate del 1981 - ma gli indici erano diversi - quando Milano perdette l'11,76% nella seduta del 16 giugno 1981. Ma oggi è andata anche peggio. Le elaborazioni dell'ufficio studi del Sole 24 Ore e di Borsa Italiana evidenziano come la flessione che si è registrata oggi (Ftse Mib -12,48%) dopo l'esito del referendum che ha sancito la volontà del Regno Unito di uscire dalla Ue rappresentano un unicum nella storia di Piazza Affari. Anche nelle complicate sedute dopo l'11 settembre la Borsa di Milano aveva perso meno: -7,57% il giorno dell'attentato, -6,62% il 14 settembre.
Altrettanto pesanti erano state le sedute dopo il crack Lehman Brothers e in particolare quella del 6 ottobre 2008 che aveva mostrato un calo dell'8,24%; un dato che finora rappresentava il record negativo. Male anche le giornate successive con il -7,14% del 10 ottobre 2008, il -6,78% del 16 ottobre, il -6,20% dell'11 novembre e il -6,26% del primo dicembre. Anche la crisi del debito italiano del 2011 aveva portato risultati meno gravi sulle Borse: il primo novembre Piazza Affari perdette il 6,8%. Pochi giorni dopo Berlusconi lasciava la carica di presidente del consiglio sostituito da Mario Monti.
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Federal Reserve pronta a fornire liquidità in dollari
A seguito del voto sulla Brexit «la Federal Reserve monitora attentamente gli sviluppi sui mercati finanziari globali, in collaborazione con le altre banche centrali». Lo sottolinea in una nota la banca centrale Usa che si dice «pronta a fornire, se necessario, liquidità in dollari attraverso le sue linee di swap esistenti con le banche centrali per affrontare le tensioni sui mercati finanziari a livello mondiale, che potrebbero avere implicazioni negative per l'economia degli Stati Uniti».
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Standard & Poor’s preannuncia il declassamento del Regno Unito
«A breve alcuni rating potrebbero essere colpiti incluso quello sovrano e delle controllate». Così Standard & Poor's preannuncia il declassamento della Gran Bretagna, e dunque l’addio alla tripla A, per l'impatto sull'economia dell'uscita dall'Ue sancita nel referendum di ieri. L'agenzia di rating motiva il possibile declassamento con l'impatto negativo della Brexit: «deprime gli investimenti, diminuisce la domanda di sterlina, pone il settore finanziario in una condizione di svantaggio competitivo rispetto agli altri centri finanziari». La vittoria del “Leave” potrebbe colpire «la performance economica, il rifinanziamento sui mercati e il bilancio pubblico», conclude S&P.
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La Borsa di Atene chiude: -13,4%
La Borsa di Atene ha chiuso in caduta del 13,42% con l'indice delle banche che ha subito pesanti perdite del 29,68% in seguito al referendum inglese favorevole alla Brexit.
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Europarlamento: Juncker riassegni subito il portafoglio del commissario britannico
– di Al.An.
Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker «riassegni il portafoglio del Commissario del Regno Unito (Jonathan Hill alla stabilità finanziaria, ndr) con effetto immediato». È quanto chiede larisoluzione congiunta firmata da S&D, Ppe, Liberali e Verdi chesarà votata durante la seduta straordinaria in programma martedì.
Can Jonathan Hill aka @JHillEU keep the financial services portfolio in the European Commission? Just asking...
– Pierre Briançon(pierrebri)Ven, 24 giu 2016 11:08:30#Brexit UK Commissioner, Jonathan Hill, who looks after financial markets & capital union will have to be reshuffled
– Dan_Kenealy(Dan__Kenealy)Ven, 24 giu 2016 13:06:13.@JHillEU "no longer politically tenable... to hold a post of Commissioner given... conflict of interest"? http://www.neweurope.eu/article/end-uk-commissioner/ #Brexit
– Boris Tonhauser(BorisTonhauser)Ven, 24 giu 2016 14:14:17Jonathan Hill peut-il rester commissaire alors qu'il est en charge de sujets majeurs pour l'UE ?? #Brexit
– Julien Parot(Jumalv)Ven, 24 giu 2016 13:24:31#brexit Et Jonathan Hill il va quitter ses fonctions ? Le plus vite possible !
– Laurence Scialom(LaurenceScialom)Ven, 24 giu 2016 13:22:54 -
Decade l’accordo di febbraio fra Unione e Uk. Juncker: «Ora Londra decida in fretta»
«Ci aspettiamo ora che il governo britannico dia efficacia» alla decisione di lasciare l'Ue «presa dal popolo il più presto possibile, per quanto doloroso possa essere questo processo. Qualsiasi ritardo prolungherebbe l'incertezza, senza che ce ne sia la necessità». Lo dichiarano Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, Martin Schulz, presidente dell'Europarlamento, e Mark Rutte, presidente di turno del Consiglio Ue, riunitisi stamani a Bruxelles dopo il risultato del referendum britannico.
«Abbiamo regole per affrontare la cosa in modo ordinato - continuano i quattro presidenti - l'articolo 50 del Trattato sull'Unione Europea delinea le procedure che devono essere seguite se uno Stato membro decide di lasciare l'Ue. Siamo pronti a lanciare i negoziati rapidamente con il Regno Unito riguardo ai termini e alle condizioni del suo ritiro dall'Ue. Finché il processo dei negoziati non sarà concluso, il Regno Unito rimane un membro dell'Ue, con i diritti e gli obblighi che ne derivano». «Secondo i trattati che il Regno Unito ha ratificato, le leggi Ue continuano ad applicarsi in pieno al Regno e nel Regno, fino al momento in cui non sarà più un membro. Come concordato, il “nuovo accordo per il Regno Unito nell'Ue”, raggiunto nel Consiglio Europeo del 18 e 19 febbraio, non avrà effetto e cesserà di esistere. Non ci sarà alcuna rinegoziazione», concludono i presidenti.
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Merkel: «La Ue è forte». Lunedì vertice con Renzi e Hollande
– di Al.An.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, nel commentare il risultato del referendum sulla Brexit, ha detto che l'Unione europea «è forte e darà la giusta risposta» alla decisione di oggi dei cittadini del Regno Unito. «Per questo mi impegno e metterò tutta la mia volontà assieme al mio governo», per far fronte a quanto accaduto. La Germania «ha un grande interesse e responsabilità nel fare in modo che l'Ue rimanga quella che è». Per questa ragione la cancelliera ha invitato «il presidente del Consiglio Ue Tusk, il presidente francese Hollande e il premier italiano Matteo Renzi ad incontrarci lunedì a Berlino per un colloquio». Martedì seguirà un incontro del Consiglio europeo con tutti gli altri leader dell'Unione.
«Il nostro obiettivo - ha spiegato Merkel - dovrà essere quello di fare in modo che in futuro la Gran Bretagna diventi un partner dell'Ue, soprattutto nell'interesse dei nostri cittadini e della nostra economia». La cancelliera tedesca ha invitato i 27 Stati dell'Unione europea a non prendere decisioni «affrettate e semplici», ma a concedersi il tempo della riflessione dopo la Brexit. Le conseguenze della Brexit sul resto dell'Europa «dipenderanno in modo cruciale dal modo in cui noi, i 27 stati dell'Ue, ci mostreremo capaci in questa situazione di non tirare conclusioni affrettate e semplici dal referendum in Gran Bretagna, che divideranno ancora di più l'Europa», ha detto Merkel.
Il vertice di lunedì a Berlino è in programma intorno alle 18. La partenza di Renzi da Roma dovrebbe avvenire nel primo pomeriggio. Sono in corso contatti per eventualmente ridefinire il calendario delle comunicazioni di Renzi al Parlamento su Brexit e Consiglio, previste sempre lunedì alle 11 in aula Senato e alle 15,30 in aula alla Camera.
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La City e la Ue: i banchieri preparano le valigie
– di Al.An.
Con l'uscita dall'Unione Europea, la City di Londra si prepara a vedere migliaia di banchieri fare «armi e bagagli» e trasferirsi alla volta di Francoforte, Parigi o Dublino. L'attuale capitale finanziaria dell'Europa ospita numerose banche europee e americane, che vogliono restare nell'Ue; alcune di loro hanno addirittura partecipato finanziariamente alla campagna per il «Remain». Londra è stata fino a oggi la loro base per il mercato europeo, ma l'uscita dal mercato unico porterà diverse delocalizzazioni. La banca americana JPMorgan, che dà lavoro a 16mila persone nel Regno Unito, ha inoltre previsto di trasferire diversi dipendenti fuori dal Paese. «Potremmo aver bisogno di cambiamenti alla struttura della nostra entità legale europea e alla localizzazione di alcuni impieghi», ha indicato la direzione della banca in un memo interno. L'amministratore delegato Jamie Dimon aveva detto prima del voto che dai 1.000 ai 4.000 impieghi avrebbero potuto essere trasferiti. Anche Morgan Stanley è pronta a trasferire 2 mila dipendenti dalla sua sede di Londra in un altro Paese. Ne dà notizia la Bbc che cita fonti vicino alla banca d'affari. Fra le possibili destinazioni c'è l'Irlanda.
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Juncker-Tusk-Schulz: Ue avanti a 27
«L'Unione europea dei 27 Stati membri continuerà. L'Unione è il quadro di riferimento del nostro futuro politico». Lo affermano i presidenti di Commissione europea (Jean-Claude Juncker), Parlamento europeo (Martin Schulz), Consiglio europeo (Donad Tusk) e il primo ministro olandese presidente di turno della Ue (Mark Rutte), nella nota congiunta diffusa al termine della riunione tenuta per discutere della Brexit. «Siamo legati assiema dalla storia, dalla geografia, da interessi comuni e svilupperemo la nostra cooperazione su queste basi».
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La leader scozzese Sturgeon: referendum indipendenza sul tavolo
Primi effetti di Brexit sull’integrità territoriale del Regno Unito. La first minister scozzese dello Scottish National Party Nicola Sturgeon ha dichiarato che l'opzione di un nuovo referendum sull'indipendenza della Scozia è «sul tavolo». La Sturgeon si è poi riservata «passi» per ora imprecisati a tutela dell'appartenenza alla Ue dopo il voto per la Brexit (maggioritario in Inghilterra e nel regno, ma non in Scozia). Sturgeon è stata critica nei confronti del governo Tory di Londra e ha detto che «l'establishment di Westminster deve far un esame di coscienza».
Every Scottish council has now declared. It's a clean sweep for #Remain in Scotland. Well done everyone #EUref
– Nicola Sturgeon(NicolaSturgeon)Ven, 24 giu 2016 05:38:35 -
Bce pronta «a iniettare liquidità in euro e in altre valute»
La Bce è pronta «a iniettare liquidità in euro e in altre valute» per far fronte ai contraccolpi della Brexit. Nella nota si precisa che la Bce è preparata all'emergenza ed è in stretto coordinamento con le altre banche centrali.
ECB closely monitoring financial markets following UK referendum, ready to provide additional liquidity if needed http://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2016/html/pr160624.en.html
– ECB(ecb)Ven, 24 giu 2016 11:26:09 -
Credit Suisse: Gran Bretagna andrà in recessione
Credit Suisse prevede per la Gran Bretagna un periodo di recessione nella seconda parte del 2016, interventi significativi da parte della Banca d'Inghilterra e un rallentamento generale dell'economia dell'eurozona. La vittoria della Brexit - «è il più significativo ritiro dal bisogno di integrazione dai tempi della Seconda Guerra mondiale».
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Borsa Milano -8%, le banche non fanno prezzo
Piazza Affari resta la Borsa europea che più fatica ad aprire a pieno regime la seduta: l'indice Ftse Mib cede oltre l'8% ma trattano regolarmente meno la metà dei titoli principali. Tra questi il peggiore è Generali, che perde il 15% mentre i meno pesanti Luxottica e Terna (-5%). I problemi maggiori si prospettano tra i bancari, con nessun gruppo che riesce a fare prezzo. Qui l’articolo aggiornato sulla giornata dei mercati.
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Cameron annuncia le dimissioni, «serve nuova leadership entro ottobre»
Il premier David Cameron ha annuciato le sue dimissioni a ottobre dopo l’esito del referendum. «Serve una nuova leadership per condurre il Paese verso la sua nuova destinazione. Non c'è una scadenza precisa, ma deve essere prima del Congresso del Partito conservatore in ottobre».
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Borsa Milano: Ftse Mib segna ribasso teorico -14,60%. Operatori: in negoziazione solo 4 titoli
Segnali di apertura di fortissimo calo per la Borsa di Milano che attorno alle 9 segnava un calo teorico dell'indice FTSE MIb del 14,60%. Al momento, secondo quanto riferito dagli operatori, gli scostamenti al ribasso dei titoli sono così elevati che non riescono ad aprire le contrattazioni e quindi l'indice - aggiungono - non riesce ad aprire. Al momento solo 4 titoli sui 40 del FTSE MIB sono in negoziazione.
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BoE: prenderemo tutte le misure necessarie per la stabilità
La Banca d'Inghilterra «sta seguendo gli sviluppi con molta attenzione» e «prenderà tutte le misure necessarie per garantire la stabilità finanziaria e monetaria». La Banca centrale britannica aggiunge di «aver approntato piani di contingenza estesi e di agire in stretta cooperazione con il Ministero del Tesoro britannico, altre autorità nazionali e Banche centrali all'estero».
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La Commissione elettorale conferma
È arrivata la conferma della commissione elettorale: la Brexit ha vinto
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Borse europee attese in calo di oltre il 10%
Si profila un'apertura pesantissima per le Borse europee. I futures sugli indici di Borsa continentali indicano un calo di ben 10 punti percentuali per l'indice Ftse Mib di Piazza Affari. Male anche il Dax30 di Francoforte in calo anch'esso del 10% mentre il Cac 40 di Parigi cede l'11 per cento. Leggermente più contenute le perdite dell'indice Ftse 100 di Londra che perde oltre l'8 per cento.
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La Bce valuta come reagire
La Bce alla finestra: non ha ancora deciso se e quando convocare una conference call del consiglio per discutere eventuali reazioni alla Brexit. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti.
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S&P: Regno Unito verso taglio rating AAA, «Insostenibile»
Moritz Kraemer, responsabile dei rating per Standard & Poor's ha definito «insostenibile» il rating massimo AAA detenuto da Londra.
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Ppe: ora negoziati uscita entro due anni
«Rispettiamo e deploriamo la decisione degli elettori britannici» che «provoca un danno maggiore a entrambe le parti, ma in prima battuta alla Gran
Bretagna», per questo «non ci può essere nessun trattamento speciale per il Regno Unito» e quindi «i negoziati di uscita devono concludersi entro due anni». Così il leader del Ppe all'Europarlamento, il tedesco Manfred Weber, sottolineando che ora «l'Europa ha bisogno di un momento di riflessione, vogliamo un'Europa migliore e più intelligente». -
Marine Le Pen: ora referendum in Francia
Marine Le Pen, leader dell'estrema destra francese, chiede il referendum in Francia sulla permanenza nell'area euro, dopo la vittoria della Brexit. «E' una vittoria della liberta - dice - Come chiediamo da anni ora dobbiamo fare il referendum in Francia e negli altri paesi Ue».
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Salvini: Grazie Uk, ora tocca a noi
“Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti. Grazie Uk, ora tocca a noi. #Brexit”. Così esulta su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, per la vittoria del 'Leave' in Gran Bretagna..
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Il tweet del leader dell’Ukip Nigel Farage
We've got our country back. Thanks to all of you. #IndependenceDay
– Nigel Farage(Nigel_Farage)Ven, 24 giu 2016 06:41:26 -
Bank of Japan, interverremo con banche centrali per calmare mercati
La Bank of Japan lavorerà a stretto contatto con le altre banche centrali per stabilizzare i mercati: lo ha assicurato il governatore Haruhiko Kuroda, nel
resoconto dell'agenzia Kyodo, dopo il referendum in GB. Il Nikkei è in calo del 7% circa. -
Bbc e Itv prevedono la vittoria di Brexit
Con le principali televisioni britanniche che prevedono l’ormai certa vittoria del leave, e dunque l’avvicio del processo di uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, l'oro vola mentre serpeggia il panico sui mercati. Le quotazioni del bene rifugio salgono del 4,9% a 1.318,78 dollari l’oncia. Il petrolio invece continua ad affondare, con le quotazioni a New York che perdono il 5,4%. Il Nikkei crolla, perdendo il 6%.
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Brexit avanti di mezzo milioni di voti, sterlina ai minimi da 31 anni. Borsa di Sydney in picchiata
Brexit avanti di mezzo milioni di voti, sterlina ai minimi da 31 anni, mentre crolla la Borsa di Sydney: dopo un iniziale rialzo la Borsa di Sydney, zavorrata dai timori di una «Brexit» che i risultati parziali dello scrutinio danno come probabile, ha perso il 3%. L'indice S&P/ASX 200 ha perso 156,8 punti (-3,1%), attestandosi a quota 5.123,9 punti.
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Tokyo perde il 3,05%, sterlina ai minimi in 6 anni
Continua l’andamento altalenante alla Borsa di Tokyo dopo l’apertura col segno più e il ritracciamento degli indici in seguito alle indicazioni mutevoli che arrivano dagli exit poll sul referendum della Brexit in Gran Bretagna: alle 11,30 l'indice Nikkei perde il 3,05%, cedendo quasi 500 punti a quota 15.742,40. La sterlina si è deprezzata scendendo sui minimi in 6 anni al cambio con lo yen a quota 139,70.
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Speranza Manchester, ma il leave resta avanti
Manchester alimenta un lumicino di speranza per il fronte filo-Ue con un 60% di suffragi per Remain, che riportano lo svantaggio da Leave attorno a 400.000 di voti. Restano alcuni grandi collegi di Londra e Birmingham, fra quelli da conteggiare, ma le possibilità di rimonta di Remain si riducono comunque con il passare dei minuti.
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Farage (Ukip): ora ho il coraggio di sognare
«Ora ho il coraggio di sognare che l’alba stia arrivando su un Regno Unito indipendente». Così il leader di Ukip, Nigel Farage, su Twitter.
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Labour si prepara alla vittoria del leave, nel caso di Brexit ipotesi di dimissioni di Cameron
Secondo indiscrezioni raccolte e rilanciate dal Guardian, il Labour Party si sta preparando alla vittoria del leave e il suo leader, Jeremy Corbyn, sta meditando come chiedere le dimissioni del premier conservatore David Cameron. Ma sempre secondo le indiscrezioni del Guardian, la richiesta potrebbe essere inutile perché lo stesso Cameron avrebbe intenzione di dare le dimissioni in caso di sconfitta del fronte favorevole alla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione europea.
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Il leave allunga, primi segnali di panico sui mercati
Con oltre il 50% dei voti scrutinati, il Leave è in vantaggio per oltre 300mila voti: 52% a 48 a favore della Brexit. La Scozia, l'Irlanda del Nord e Londra hanno votato per il Remain. Il Galles e il resto dell'Inghilterra privilegiano il Leave.
E mentre il referendum su Brexit rischia di portare la Gran Bretagna fuori dall'Ue sui mercati si scatena la paura. La sterlina è ai minimi da marzo sotto 1,40 dollari, segnando il calo più forte di sempre. I futures sulla Borsa di New York segnano -2,6% dopo che il fronte a favore del 'Leave' è tornato in vantaggio. In attesa dell'apertura dell'Europa, che si preannuncia dura, i futures sull'indice Ftse-100 della Borsa di Londra crollano segnando -6%. Le Borse asiatiche vanno giù, Tokyo -1,7%, Hong Kong -2,1%. -
Brexit avanti, sterlina cade sotto a 1,40 sul dollaro
Il 'Leave' avanza nello spoglio dei voti nel referendum per la Brexit: quando sono stati scrutinati oltre 11 milioni di voti, le preferenze per l'uscita dall'Ue sono al 50,9% - con 5,904 milioni di voti - mentre il Remain si ferma a 5,699 milioni di preferenze. Lo riporta la Bbc. Intanto le incertezze sull’esito del voto si ripercuotono sui mercati della valute, con la sterlina che precipita sotto 1,40 sul dollaro. E i future sugli indici di Wall Street ampliano le perdite. I future sullo S&P 500 perdono il 2,6%.
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Liverpool vota per remain, ma è sempre battaglia all’ultimo voto con il 20% dei voti scrutinati
Con il 58,2% a favore della permanenza nell’Ue della Gran Bretagna, Liverpool si è espressa a favore del remain, ma con meno forza rispetto alle aspettative. Anche Islington pro remain. Ma con circa il 20% dei voti scrutinati, è ancora testa a testa. Leave e Remain praticamente si equivalgono con circa 3,8 milioni di voti ciascuno.
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Torna in vantaggio il remain, con il 51,3%. Ma restano alcune sorprese sul fronte Brexit
Con 75 circoscrizioni scrutinate su 382, il remain torna in vantaggio su Brexit con il 51,3% contro il 48,7. Ma restano delle sorprese a favore del leave, come Swansea. La città gallese, data dai sondaggi come in favore a rimanere nell'Ue, invece ha votato a favore del Leave con una percentuale del 52% contro il 48%.
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Segnali di nervosismo sui mercati, i bookmaker iniziano a scommettere sul «leave»
Mentre i bookmaker in Gran Bretagna stanno cominciando a propendere per la
vittoria del Leave sul Remain nel referendum sull’Ue - Ladbrokes, ad esempio, paga il Remain 5/4 e il Leave 4/7 - i segnali che arrivano dai mercati sono di nervosismo, con il petrolio in calo del -3,1%, corsa all’oro +1,4%. -
Futures Borsa di Londra a picco, -4,3%. Giù anche quelli di Wall Street
In profondo rosso i contratti futures sull'indice Ftse della Borsa di Londra col fronte del 'leave' in vantaggio nel referendum sulla Brexit. I derivati segnano ora -4,3%. Anche i futures sugli indici di Borsa di Wall Street affondano sulla scia delle incertezze sul referendum sulla Brexit. I future sul Dow Jones e Standard & Poor's perdono l'1,6% e quelli sul Nasdaq l'1,8% dopo un balzo iniziale seguito
all'opinion poll di YouGov, che mostrava un vantaggio del 'Remain'. -
Londra vota remain al 75% ma con 31 circoscrizioni scrutinate Brexit è avanti col 53,5%
Come previsto dai sondaggi, Londra e la sua finanza hanno scelto con ampio margine di restare nell’Ue: il voto nel municipio della City of London è
per il 75% per il Remain contro il 25% per il Leave. Ma con 31 circoscrizioni scrutinate su 382 Brexit è avanti con il 53,5% contro il 46,5 di remain. -
Incertezza Brexit: futures Borsa Londra in profondo rosso, -1,9%
Gelata sui contratti futures sull’indice Ftse della Borsa di Londra nel clima di incertezza sull’esito del referendum inglese su Brexit: i derivati segnano -1,9% nei primi scambi.
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Borse, Tokyo apre nell’incertezza con un lieve rialzo
– di Stefano Carrer
TOKYO - Dopo un grande sospiro di sollievo, nuove incertezze e sgomento anche in Asia: se gli exit poll a urne chiuse hanno indicato la prevalenza del “Remain” nella Ue del Regno Unito provocando un immediato forte indebolimento dello yen e un balzo dei future sul Nikkei, lo spoglio delle schede in una Sunderland pro-Brexit ha subito generato una tendenza decisamente opposta.
La Borsa di Tokyo ha aperto alle 9 ora locale ( le 2 di notte in Italia) con un lieve progresso dello 0,6% dell'indice Nikkei, in un quadro di esasperata volatilita' dei corsi azionari e valutari. La divisa nipponica, dalla fascia di ieri tra 104 a 105 nei confronti del dollaro, si era portata nelle vicinanze di quota 107, mentre sull'euro e' tornata abbondantemente sopra la soglia di un cambio a 120, sfiorando anzi quota 122, prima della repentina inversione di tendenza che ha portato lo yen a quota 103 sul biglietto verde. La divisa nipponica fin da settimana scorsa si era apprezzato a livelli che avevano spinto le autorità giapponesi a minacciare controversi interventi diretti sul mercato dei cambi in gradi di rilanciare accuse di “guerre valutarie”.
Una reazione positiva del mercato nipponico dopo gli exit poll era stata anticipata dalla dinamica dei contratti a termine sul Nikkei trattati a Chicago dopo gli exit poll, che avevano suggerito una apertura a Tokyo positiva di oltre il 2,5% all'evaporare della prospettiva del Brexit. Poi i futures si sono improvvisamente mossi in senso opposto. Il sollievo si era esteso agli operatori degli altri mercati asiatici, in quanto in tutto il continente il referendum britannico è visto come una potenziale fonte di turbolenze globali. Se a Tokyo lo spauracchio è soprattutto nel ruolo di valuta-rifugio dello yen - il cui rialzo minaccia export, Borsa e aspettative di inflazione - altrove si teme piuttosto un deflusso di capitali dai Paesi emergenti, con indebolimenti di Borse e valute, anche per via di probabili effetti negativi sui prezzi delle materie prime. Più in generale, i grandi gruppi asiatici con esposizione sull'Europa paventano l'esaurirsi del ruolo privilegiato della Gran Bretagna come destinazione di investimenti diretti, attirati in quanto piattaforma per l'intera Europa. E più che le conseguenze sull'economia britannica, a spaventare è uno scenario di indebolimento complessivo dell'economia europea. La Corporate Japan, in particolare, è stata esplicita nel considerare un eventuale Brexit come un tradimento: il Regno Unito è diventato il secondo Paese di destinazione degli investimenti diretti nipponici (dopo gli Usa) non perché isola, ma in quanto ponte verso l'intero mercato del vecchio continente. -
Borse asiatiche aprono in cauto rialzo sulle notizie dalla Gran Bretagna
Le Borse dell’area Asia-Pacifico in prudente rialzo in avvio di scambi. A Tokyo l’indice Nikkei apre in progresso dello 0,6% a 16.334 punti. In Australia l’indice S&P/Asx200 segna +0,2% a 5.290 punti.
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Vantaggio Brexit, con 9 circoscrizioni scrutinate: 53,9%
Con nove circoscrizioni scrutinate, il leave è in vantaggio sul remain: 53,9 per cento contro il 46,1.
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Affluenza al 70%, corrette le prime stime più elevate
Dai primi dati ufficiali l’affluenza alle urne del referendum sulla Brexit è attorno al 70%, inferiore alla stima fatta in precedenza da Sky News. È quanto emerge dai risultati delle circoscrizioni scrutinate fino a questo momento.
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FT: Brexit in lieve vantaggio con 5 circoscrizioni scrutinate su 382
Il fronte del leave è in vantaggio dopo 5 circoscrizioni scrutinate su 382 totali.
Secondo i dati del Financial Times, il 'leave' è al 50,5% contro il 49,5% di 'remain'. -
Sterlina sotto 1,44 dopo Newcastle e Sunderland
Dopo i risultati pro Brexit in Sunderland e la vittoria di misura del Remain in Newcastle, la sterlina crolla a 1,44 sul dollaro. Sterlina in netta flessione sul
dollaro dopo il risultato a Newcastle dove il 'Remain' ha vinto ma di misura: la divisa britannica viaggia ora a 1,4315 dollari dopo che aveva superato quota 1,50, massimo da fino 2015, sui primi opinion poll che davano invece in vantaggio i 'Remain' sui 'Leave'. Inverte tendenza anche lo yen, valuta rifugio e quindi
termometro del rischio-Brexit: prima in calo, ora la divisa nipponica segna +2% a 103,07 dollari, ai massimi da 2014. -
In Sunderland avanti Brexit
In Sunderland Brexit è nettamente avanti al 61,3% dei consensi. Contro la permanenza nell’Ue hanno votato 82.394 elettori contro 51.930.
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Remain vince di misura in Newcastle
Remain vince nella seconda contea scrutinata Newcastle, con 65.404 voti, contro i 63.598 per Brexit. La vittoria appare più risicata del previsto.
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Farage: comunque vada, stiamo vincendo la guerra
«Devo dire che è stata una campagna molto lunga, nel mio caso di 25 anni. Qualsiasi cosa accada stasera, chiunque vinca questa battaglia, posso dire stiamo
vincendo la guerra». Così il leader euroscettico dell’Ukip, Nigel Farage, dopo il referendum sulla Brexit. «L’euroscetticismo c’è e bisogna farci i conti. Sappiate che è un'Unione che non ha futuro, qualsiasi sia il risultato noi abbiamo motivo di festeggiare perché il panorama politico è cambiato». -
Plebiscito per il remain a Gibilterra: 95,9%
Remain ha ottenuto 19.322 voti a Gibilterra, contro gli 823 consensi raccolti dal leave. Gibilterra è la prima area a dare i risultati ufficiali e definitivi.
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Corbyn: grazie ai laburisti che hanno sostenuto il remain
«Grazie alle migliaia di attivisti del Labour che hanno fatto campagna» e hanno sostenuto il Remain. Così il leader dei laburisti Jeremy Corbyn su Twitter.
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Deputato Ukip: comunque «ottimo risultato»
Douglas Carswell, unico deputato alla camera dei Comuni per l’Ukip, ha detto che comunque si è trattato di un «ottimo risultato». «Chi avrebbe detto fino a poco fa che il risultato sarebbe stato così ravvicinato?», ha detto Carswell in un dibattito sulla Bbc. Secondo lui, «una enorme fetta dell'elettorato resterà insoddisfatto».
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Boris Johnson non si sbilancia, ma ringrazia elettori: democrazia ha vinto
Boris Johnson, ex sindaco di Londra ed esponente di punta del fronte favorevole alla Brexit, ha ringraziato gli elettori dopo la chiusura dei seggi, senza però sbilanciarsi sull’esito del voto. «La democrazia ha vinto», ha scritto Johnson in un messaggio su Twitter.
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Lettera deputati tory pro Brexit: Cameron resti premier in ogni caso
Una lettera firmata da 84 deputati conservatori, i cui due terzi sono sostenitori della campagna Leave, è stata inviata al premier David Cameron chiedendo di restare in carica qualsiasi sia il risultato del referendum sulla Brexit. Ne dà notizia Sky News.
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Ipsos: remain avanti al 54%
Brexit: Ipsos Mori, Remain avanti al 54% con Brexit al 46%
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Affluenza all’83,7%, dice Skynews
Affluenza massiccia al referendum su «Brexit». In base a dati provvisori, Skynews stima che abbia votato l’83,7% dei 46,5 milioni circa di aventi diritto, a dispetto del maltempo che ha colpito Londra e l’Inghilterra sud-orientale: una quindicina di punti in più rispetto alle politiche del 2015.
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Cameron: Gran Bretagna starà meglio in Europa
«Grazie a tutti quelli che hanno votato per mantenere la Gran Bretagna più forte, più sicura: starà meglio in Europa». Questo è il testo del tweet del premier britannico David Cameron che ringrazia anche le centinaia di attivisti della campagna per il «remain».
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Di Battista (M5S): referendum strada giusta, anche per noi
Secondo Alessandro Di Battista, esponente del Movimento 5 Stelle: «Quello che è certo è che non appena a un popolo è permesso di scegliere si vedono i risultati. Quella è la strada, anche per noi». Così Di Battista, ospite alla serata organizzata all'ambasciata britannica di Roma, in occasione del referendum sulla Brexit.
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Sterlina ai massimi, sopra 1,51
La sterlina vola ai massimi dal 2015, sopra 1,51 dollari, sui primi segnali, provenienti dalle intention poll, secondo cui al referendum avrebbero prevalso i voti a favore della permanenza nell’Ue. Vola anche l’euro, sopra gli 1,14 dollari.
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Farage (Ukip): sembra che «remain» abbia prevalso
Il leader dell’Ukip, Nigel Farage, uno dei più convinti sostenitori dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, quasi ammette a Sky News che «sembra che ’remain’ abbia prevalso» nel referendum sull’Europa.
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52% per l’Europa, 48 per Brexit
Secondo il sondaggio di YouGov, avrebbero votato per la permanenza nell’Unione europea il 52 per cento degli elettori britannici, contro il 48 per cento dei consensi per «Brexit».
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Seggi chiusi
Si sono chiusi regolarmente alle 22 ora locale (le 23 in Italia) i seggi per il voto del referendum britannico sulla permanenza nell’Unione Europea: l’esito sarà noto nelle prime ore di venerdì.
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Il barometro della sterlina: risale sul dollaro e vede quota 1,49
La sterlina, considerata un indicatore chiave per anticipare il risultato del referendum, torna a salire nell’ultima mezz’ora e sfiora quota 1,49 dollari a circa 15 minuti dalla chiusura dei seggi dopo averla già superata nel corso delle giornata (qui il cambio in tempo reale contro il dollaro).
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Waterloo Station nel caos per il maltempo
Le piogge torrenziali che hanno colpito il sudest dell'Inghilterra hanno paralizzato la stazione londinese di Waterloo, uno degli snodi principali dei pendolari britannici: numerosi i collegamenti ferroviari cancellati o ritardati. Molti pendolari si lamentano sui social network di non riuscire ad arrivare in tempo per votare.
This is what Waterloo station looks like right now http://www.standard.co.uk/news/transport/thousands-of-commuters-battle-to-get-home-after-flash-floods-spark-rail-chaos-a3279561.html
– Evening Standard(standardnews)Gio, 23 giu 2016 18:56:04
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Anche Wall Street scommette sulla Ue
Si conferma l’ottimismo delle Borse anche a Wall Street dopo la giornata brillante dei mercati europei. Chiusura in territorio positivo per il Dow Jones che supera i 18.000 punti e sale dell'1,28%, il Nasdaq avanza dell'1,59% a 4.910,04 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,33% a 2.113,11 punti.
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Non si vota solo oltre Manica: Gibilterra alle urne
Il piccolo ma strategico territorio d’Oltremare appartenente al Regno Unito ma collocato nell’estremo sud della Spagna è un delle quasi 400 circoscrizioni elettorali del referendum. Gli elettori qui sono poco più di 20mila, le previsioni dicono che vincerà «Remain». Nell’enclave, a differenza della madrepatria, non si sono certo registrati problemi di maltempo. Temperatura mite e sole pienamente estivo.
Sun goes down #Gibraltar #ReferendumDay
– Lesley Louise(lesleylouise)Gio, 23 giu 2016 21:38:21 -
Petrolio sopra i 50 $. Mercati per “Remain”
Il petrolio (qui le quotazioni) chiude sopra i 50 dollari al barile a New York sulla scia dell'ottimismo dei mercati per l'esito del referendum sulla Brexit e aiutato dall'indebolimento del biglietto verde. Il contratto di riferimento quotato al Nymex, il Wti con consegna ad agosto, ha guadagnato 98 centesimi a 50,11 dollari la barile. I mercati finanziari europei oggi hanno confermato la scommessa sulla vittoria del “Remain” e la sterlina ha toccato i massimi sul dollaro.
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Trasporti messi in crisi dalla pioggia a Londra
– di Al.An.
Resta complicata la situazione sulla via del rientro dal lavoro per gli allagamenti e i ritardi delle linee metropolitane a Londra.
At London Cannon St. No trains. Haven't voted. Ballot on kitchen table in Kent #EUref #flooding
– Sian Williams(sianwilliams100)Gio, 23 giu 2016 19:10:51Line to get into tube station. Thought I left these scenes behind in Shanghai. Off to talk to more voters
– franklangfitt(franklangfitt)Gio, 23 giu 2016 19:36:24BREAKING: Fire engines en route as thousands of commuters evacuated from Tube station http://goo.gl/UkO043
– Daily Star(Daily_Star)Gio, 23 giu 2016 19:16:37 -
Farage: «Il Leave ha una forte chance»
– di Al.An.
Nigel Farage, il leader dell'Ukip, il partito anti-euro britannico, è stato seguito dalle telecamere dei giornalisti, go-pro comprese, mentre si recava al voto. Farage si è detto convinto che il fronte del Leave «ha una forte chance», grazie al maltempo. «Dipende tutto dall'affluenza e dagli indecisi che restano a casa», ha commentato.
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Bruegel: che cosa cambia in caso di Brexit
– di Al.An.
Un'eventuale uscita della Gran Bretagna dall'Ue avrebbe una serie di conseguenze pratiche non irrilevanti, sia per l'Unione che per il Regno Unito, su cui a Bruxelles si inizia a ragionare, in attesa dei risultati del referendum. A fare il punto è Uuriintuya Batsaikhan, ricercatrice del think tank Bruegel.
Today's must read | @UureeB looks at the practical consequences of a #brexit vote for the EU http://bru.gl/28SLjwq
– Bruegel(Bruegel_org)Gio, 23 giu 2016 18:35:59 -
Due seggi chiusi per allagamento a Kingston
– di Al.An.
Piove fitto a Londra e nel sud-est dell’Inghilterra dopo che nella notte è stata già raggiunta la media dell’intero mese di giugno. Almeno due seggi elettorali sono stati chiusi in anticipo durante le operazioni di voto per il referendum sulla Brexit nel sobborgo londinese di Kingston, sulle rive del Tamigi: colpa di allagamenti causati dalla pioggia, riferisce il Telegraph online. Problemi sono segnalati anche in un seggio vicino alla stazione di Waterloo, dove vi sono inoltre interruzioni ad alcune linee ferroviarie.
MORE RAIN AND FLOODS ON THE WAY: How to get home tonight in Kingston and Elmbridge: http://www.surreycomet.co.uk/news/14576881.MORE_RAIN_AND_FLOODS_ON_THE_WAY__How_to_get_home_tonight_in_Kingston_and_Elmbridge/
– Your Local Guardian(localguardian)Gio, 23 giu 2016 18:04:57La situazione, secondo gli esperti, potrebbe spingere al ribasso l'affluenza, anche perché per molti il momento del voto ideale è quello che coincide con il ritorno dal lavoro. Eppure in molti seggi si segnalano pazienti code sotto la pioggia.
Unbelievable. Queues at Cambridge polls getting longer as heavens open and rain pours down and thunder strikes.
– Boni Sones(bonisones2)Gio, 23 giu 2016 19:39:54Polling stations in Kingston have had to relocate because of the rain... http://buff.ly/28PT03r
– London24(london24)Gio, 23 giu 2016 13:36:55 -
Prodi: «Mi auguro che Gb entri in Europa»
«Mi auguro che si possa festeggiare la non uscita della Gran Bretagna dall'Ue, ma mi auguro anche che un giorno si possa festeggiare l'entrata della Gran Bretagna
nell'Europa». Così Romano Prodi nel corso di un convegno per i cinquant'anni dello Iai facendo riferimento al rapporto problematico che Londra ha sempre avuto con l'Ue. «I premier britannici ci hanno fatto morire...», ha osservato l’ex presidente della Commissione europea. -
A Piazza Affari chiusura sprint: +3,71%
– di Al.An.
Gli investitori europei scommettono fino all'ultimo sulla vittoria del “Remain” nel referendum sulla Brexit sostenendo l'andamento dei listini continentali. A Piazza Affari il FTSE MIB ha chiuso le contrattazioni in rialzo del 3,71% e il Ftse All Share del 3%. Bene anche Parigi (+1,96% il Cac40), Francoforte (+1,85% il Dax30), con Londra leggermente più indietro (+1% il Ftse100). Secondo l'ultimo sondaggio del Financial Times, la vittoria di chi vuole restare all'interno dell'Ue è in vantaggio, anche se limitato. A favore dell'Europa risulta il 48% degli interpellati contro il 46% dei favorevoli al Brexit. Il ruolo degli indecisi appare quindi decisivo. Il voto si chiude alle 22 locali (23 ora italiana) e risultati si sapranno man mano nella notte.
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A che ora sarà tutto chiaro? Intanto nella City si preparano le «war room»
– di Al.An.
L’esito ufficiale è atteso per le 8 ora italiana di domani mattina, ma in tanti si chiedono se sarà chiaro appena chiuse le urne l’orientamento dell’elettorato britannico. Non ci saranno exit poll, in quanto gli unici commissionati dagli hedge fund a società private non saranno divulgati, ma solo un sondaggio realizzato da You Gov che sarà reso pubblico. I voti raccolti per posta (un quinto del totale dei 46,5 milioni di aventi diritto) e quelli provenienti dai 41.000 seggi allestiti in scuole, uffici e pub verranno trasferiti nei 382 distretti allestiti per la consultazione popolare, la terza nella storia della Gran Bretagna. Per la maggior parte dei distretti i risultati arriveranno fra le 3 e le 5,30 italiane. I primi ad arrivare dovrebbero essere Sunderland e Warsdworth intorno all'1,30 ora italiana.
Intanto trader e broker della City di Londra si preparano per una vigilia che durerà tutta la notte, in attesa del risultato del referendum sulla Brexit: a manager e trader di banche come Citigroup, JPMorgan, Goldman Sachs e Morgan Stanley è stato chiesto di restare per tutta la notte nei loro uffici mentre altri lavoreranno al passaggio dalla chiusura dei mercati e alla riapertura di domani mattina. Lo scrive il Financial Times, che dedica un pezzo di colore alla nottata no stop che attende gli istituti di credito britannici, che «stanno preparando le loro war room in vista del risultato».
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Referendum contagioso, la Turchia ci pensa
– di Al.An.
La Turchia potrebbe indire un referendum per far decidere ai cittadini se continuare o meno con i negoziati di adesione all'Unione europea. Lo ha detto il ministro turco degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, durante una conferenza stampa. «Riceviamo il nostro potere dal popolo - ha detto il ministro - e se i negoziati con l'Ue non avanzano, come ha già detto il presidente Erdogan, allora potremmo chiedere al popolo se dobbiamo continuare a negoziare».
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Sterlina ai massimi sul dollaro
– di Al.An.
Le Borse europee si avvicinano alla chiusura tutte in positivo, ma con qualche incertezza sulla Brexit: Londra sale dello 0,5%, Parigi, Francoforte e Madrid di poco più di un punto percentuale, con Milano che corre decisa (Ftse Mib +2,6%) grazie al recupero delle banche. Tra qualche tensione sui titoli di Stato del Regno Unito e invece un buon andamento di quelli dei Paesi più esposti alla speculazione (soprattutto Portogallo, Spagna e Italia), in Piazza Affari Ubi sale del 7%, il Banco popolare del 5,8% e Telecom del 4,2%. Sterlina in risalita sul mercato dei cambi, nel fatidico giorno del referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell'Unione europea. Il british pound si attesta a 1,4812 dollari, dopo un picco a 1,4947 sui massimi da inizio anno.
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Il prezzo dell’oro cala nell’attesa
– di Al.An.
Oro ai minimi da due settimane mentre gli investitori aspettano l’esito del referendum. L’oncia oscilla attorno a 1.260 dollari dopo che in giugno aveva toccato i massimi a 1.300.
Gold drops for a fourth straight day as #Brexit vote puts markets on edge http://bloom.bg/28QUcqJ
– Bloomberg(business)Gio, 23 giu 2016 05:05:05 -
Remain di poco avanti secondo il «sondaggio dei sondaggi»
– di Al.An.
A metà pomeriggio appare limitato il vantaggio del “Remain” rispetto al “Leave” che emerge dal sondaggio dei sondaggi, ovvero la summa dei sondaggi, pubblicato dal sito del Financial Times. A favore della Ue risulta il 48% degli interpellati contro il 46% dei favorevoli al Brexit. Gli ultimi rilevamenti, effettuati ieri, hanno registrato il 55% di Remain contro il 45% di Leave nel sondaggio effettuato da Populus su 4.700 persone. Tra i 1.032 interpellati da ComRes, il 48% voterà per il Remain, il 42% per l'uscita e l'11% è indeciso. Tns (2.320 partecipanti al rilevamento) assegna il vantagio al Brexit con il 43% contro il 41% del Remain e l'11% di indecisi. Brexit in vantaggio di un soffio per Opinium (3.000 interpellati) con il 45% contro il 44% del Remain. YouGov (3.766 partecipanti) vede il 51% a favore della permanenza nella Ue contro il 49% che vuole l'Out. Per IpsosMori il 52% è pro-Ue e il 48% voterà per l'uscita, con zero indecisi. Il voto si chiude alle 22 locali (23 ora italiana) e risultati si sapranno man mano nella notte.
Intanto si stima l’impatto di una possibile Brexit.
Bracing for impact: how UK businesses are preparing for a Leave vote. http://on.ft.com/28OZnSC
– Financial Times(FT)Gio, 23 giu 2016 16:50:04 -
S&P’s avvisa: addio tripla A in caso di Brexit
– di Al.An.
L'agenzia Standard & Poor's toglierà rapidamente la tripla A alla Gran Bretagna se dovesse uscire dall'Unione europea. Lo afferma - a urne ancora ben aperte - Moritz Kramer, numero uno di S&P per i rating sovrani, secondo quanto riporta la stampa americana. «Se la Gran Bretagna dovesse decidere per una Brexit» il rating sarà tagliato «in un breve periodo di tempo». A pesare sul rating la situazione politica britannica, che sarebbe meno prevedibile e razionale in assenza di un piano reale post Brexit.
S&P warns UK would lose AAA credit rating in the event of Brexit http://openeurope.org.uk/daily-shakeup/germany-said-push-eu-reform-irrespective-referendum-outcome-hollande-warns-brexit-irreversible/#section-6
– Open Europe(OpenEurope)Gio, 23 giu 2016 11:59:12 -
Code ai seggi nonostante la pioggia
– di Al.An.
Fuori dai seggi si sono formate code, anche lunghe, di elettori. A Londra e in molte regioni del Sud-Est dell'Inghilterra i cittadini hanno sfidato la pioggia torrenziale e le strade allagate - a Londra nella notte è caduta una quantità di pioggia che in media cade in un mese - per raggiungere i seggi e partecipare al voto. Si sono iscritti al voto 46,5 milioni di elettori e si prevede che l’affluenza sarà elevata.
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La variabile maltempo sul voto
– di Al.An.
Anche il meteo può giocare un ruolo nel referendum sulla Brexit. Secondo il Daily Mail, gli elettori che votano per il «Leave» tendono ad essere più determinati ad andare alle urne rispetto a quelli del fronte «Remain». Le piogge torrenziali e le alluvioni hanno creato situazioni caotiche a Londra e nel South England nella notte e questo potrebbe ridurre l'affluenza.
Brexit washout: 50mm rain to batter UK as thunderstorms strike on polling day http://bit.ly/28NBOdv
– Daily Star(Daily_Star)Gio, 23 giu 2016 09:43:03Il premier David Cameron ha ignorato le domande sul meteo rispondendo solo «buongiorno» ai giornalisti assiepati alla Methodist Hall di Westminster. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha scherzato sull'esito del referendum: «Potete controllare il vento o gli allibratori. I bookmaker di solito indovinano».
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Remain in testa di misura, secondo Ipsos
Anche l'istituto demoscopico Ipos Mori dà il sì all'Ue (Remain) in vantaggio di misura sul no (Leave) in attesa dell'esito del referendum di oggi sulla Brexit. La rilevazione, completata ieri sera, ma diffusa oggi sui media, dice Remain al 52% e Leave al 48. Fra gli ultimi altri 4 sondaggi pubblicati ieri in Gran Bretagna, due (di Comres e Yougov) hanno pure dato Remain in testa, mentre altri due (Opinium e Tns) hanno accreditato un lieve vantaggio a Leave.Arrived at my polling station, haven't seen in this busy in the last two elections. #PollingDay #euref
– Katie French(KatieGazette)Gio, 23 giu 2016 15:40:47 -
Scommettitori: certa la vittoria del «Remain»
Scommettitori britannici tutti concentrati sul referendum sull'Europa: la società di scommesse Betfair ha appena aumentato le probabilità di vittoria del “Remain”all'88%, appena un'ora dopo averle fissate al 78%. «C'è talmente tanto denaro sul mercato che le probabilità fluttuano parecchio, ma il Remain è nettamente in testa» ha detto al Financial Times Naomi Totten di Betfair. -
Cameron con la moglie alle urne
Il primo ministro conservatore David Cameron ha votato questa mattina poco prima delle 9 a Londra per il referendum sul futuro del Regno Unito nell'Unione europea, dopo aver prima indetto la consultazione e poi fatto campagna per il mantenimento del Paese tra il Ventotto. Cameron era accompagnato dalla moglie, Samantha.
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Borsa, Europa crede nel Remain
Avvio in rialzo per le Borse europee nel giorno del referendum inglese per la Brexit, nonostante la chiusura debole di Wall Street. Gli investitori sono ottimisti sul fatto che la Gran Bretagna sceglierà alla fine per rimanere nell'Unione europea. Sulle prime battute Milano guadagna lo 0,49%, Parigi lo 0,7% e Francoforte lo 0,63%. -
Due sondaggi danno in testa il Remain
Due sondaggi dell'ultim’ora, diffusi poco prima dell’apertura dei seggi per il referendum britannico sulla Brexit, danno il fronte del sì all'Ue (Remain) in vantaggio su quello del no (Leave): Yougov di un soffio, con il 51% contro il 49, mentre Comres più nettamente, 54% a 46. Poche ore fa altri due istituti avevano invece dato leggermente in testa il Leave. I dati di un'ultima rilevazione, di Ipsos-Mori, completata oggi come impone la legge, sono attesi in mattinata.