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Brexit: si dimette Hill, uomo di Cameron nella Ue

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Brexit: si dimette Hill, uomo di Cameron nella Ue

Jonathan Hill (Epa)
Jonathan Hill (Epa)

Venerdì i britannici hanno scelto Brexit e l’impatto su Europa e mercati, come temuto, è stato molto pesante. Un punto di svolta non solo per il Regno Unito ma anche per la Ue, che ora affronta uno scenario politicamente inedito e carico di incertezze. Come prima conseguenza del voto David Cameron ha annunciato le sue dimissioni a ottobre in occasione del Congresso del partito. E oggi ha lasciato anche Jonathan Hill, commissario europeo per i servizi finanziari e uomo di David Cameron a Bruxelles. Sul fronte della reazioni comunitaria, oggi a Francoforte si sono visti i ministri degli esteri della Ue che hanno invocato un rapido inizio delle trattative. Ci potrebbero volere due anni per completare le procedure di “separazione”.

Tutte le banche centrali sono in massima allerta: la Banca d’Inghilterra, ha detto il suo presidente Mark Carney, è pronta a iniettare 250 miliardi di sterline di liquidità per garantire il regolare funzionamento del mercato, alle prese con fortissime pressioni al ribasso. La Banca nazionale svizzera è intervenuta per fermare la corsa del franco, diventato una valuta rifugio dopo l’esito del referendum. Anche Bce e Fed sono pronte a intervenire. Ecco gli aggiornamenti in tempo reale.

    Vertice a palazzo Chigi con Renzi, Padoan e Calenda

    Incontro a palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e i ministri dell'Economia Pier Carlo Padoan e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Al centro gli esiti del referendum britannico per l'uscita dall'Unione Europea. Durante il vertice è stato contattato telefonicamente il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Al termine Renzi ha lasciato la sede del governo per recarsi a Parigi dove incontrerà Francois Hollande.

    Hollande a Le Pen: no a referendum in Francia

    Il presidente francese, Francois Hollande, nel corso di un incontro all'Eliseo con la leader del Front National Marine Le Pen, ha rifiutato la richiesta di quest'ultima di organizzare un referendum per l'uscita della Francia dall'Unione europea sul modello del Brexit.

    Online #Regrexit per sostenere nuovo referendum

    Un filone si fa strada online, nel Day After del referendum sulla Brexit: corre attraverso Twitter e si chiama #Regrexit, da “regret”, ovvero “pentimento, rimpianto”. È un hashtag lanciato questa mattina, quasi in contemporanea a una petizione lanciata da alcuni parlamentari britannici per indire un nuovo referendum, che sul sito petition.parliament.uk ha ottenuto oltre due milioni di firme.

    Banche centrali vigileranno su mercati e stabilità

    «Le banche centrali monitoreranno attentamente il funzionamento dei mercati e la stabilità e coopereranno in modo coeso». Lo afferma il presidente del Global
    economy meeting in un comunicato al termine dell'incontro che si è tenuto oggi in occasione dell'incontro annuale della Bri, la banca centrale delle banche centrali.

    Brexit, 2 milioni di firme per petizione su nuovo referendum

    Le firme sulla petizione per chiedere un nuovo referendum per rientrare nell’Unione europea hanno raggiunto quota 2 milioni e continuano ad aumentare di ora in ora. Lo si legge
    sul sito del governo britannico dove sono pubblicate tutte le petizioni.

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