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Dossier Spread verso l’impennata: la vulnerabilità dei paesi periferici

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Dossier | N. (none) articoliReferendum su Brexit

Spread verso l’impennata: la vulnerabilità dei paesi periferici

(Afp)
(Afp)

Lo scenario peggiore di Brexit, il rischio sistemico al quale i mercati avevano dato alla vigilia del voto una bassissima probabilità di potersi avverare, sta diventando realtà con la vittoria del voto Leave. Per l'Eurozona e l'Italia questo ha un significato immediato tragicamente negativo per l'area periferica: freno sulla crescita, fuga verso la qualità dei grandi portafogli, volatilità estrema con il rendimento del BTp decennale proiettato secondo gli addetti ai lavori verso nuovi massimi per il 2016, quindi oltre l'1,70% toccato durante l'anno dal 1,32% alla chiusura di ieri subito verso 1,50% poi oltre. I Bund secondo Mizuho si dirigeranno verso un nuovo minimo a - 0,20%. E poi chissà se i titoli di stato tedeschi decennali andranno oltre questo livello che era già previsto da altri trader per questo fine anno, senza Brexit, solo per la forza del Qe della Bce.

Lo spread quindi si muoverà velocemente per allargarsi verso 150, poi 170 e poi ancora con un allargamento ulteriore verso 200, se le vendite non troveranno un muro eretto dalle banche centrali. La violenza del risk off non è prevedibile: ma quel che più conta sarà il fattore temporale, quanto durerà il sell off sulla periferia dell'Eurozona, non solo Italia ma anche Grecia, Spagna, Portogallo e persino Irlanda. Il mercato dovrà stabilizzarsi, ma non è possibile prevedere ora su quali livelli e tenuto conto degli interventi in corso e straordinari nuovi che potrebbero essere messi subito in campo dalla Bce: tra questi, un aumento temporaneo degli acquisti di titoli di Stato sul Public sector purchase programme.

Il “repricing” è iniziato in sordina stanotte subito dopo i primi risultati con gli “out” superiori agli “in”. Poi si è ingigantito con la conferma della superiorità del Leave, correggendo una posizione troppo sbilanciata verso il Remain che ha reso i mercati molto vulnerabili allo shock.

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