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4/10 Fisco e Multinazionali / Restano i paletti Ocse contro l’elusione…

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    la risposta di bruxelles

    Dal lavoro al fisco e agli immigrati, i 10 dossier per rilanciare la Ue dopo Brexit

    Le istituzioni europee sono chiamate ad affrontare temi decisivi per favorire una maggiore integrazione

    4/10 Fisco e Multinazionali / Restano i paletti Ocse contro l’elusione fiscale

    In uscita dall’Unione europea ma non dall’Ocse. La Brexit rischia di avere un impatto più contenuto almeno sul futuro della lotta all’elusione fiscale. Già, perché se la proposta di direttiva del Consiglio su cui è stato raggiunto un faticoso compromesso la scorsa settimana tra i ministri delle Finanze Ue non riguarderà più la Gran Bretagna dopo il referendum di giovedì, lo stesso non si può dire del Beps. Quest’ultimo è il lungo e articolato progetto portato avanti dall’Ocse (di cui il Regno unito continua a far parte) per contrastare l’erosione di base imponibile portata avanti soprattutto dai gruppi multinazionali.

    Uno dei fronti più caldi è sicuramente quello dell’abuso del diritto. Per una volta va segnalato come l’Italia abbia già fatto il proprio “dovere” a riguardo, con una disciplina arrivata grazie a uno dei decreti attuativi della delega fiscale e già in vigore dallo scorso autunno. Ora la proposta di direttiva comunitaria si “preoccupa” di individuare una norma generale antiabuso stabilendo che «le costruzioni non genuine o una serie di costruzioni non genuine poste in essere essenzialmente allo scopo di ottenere un vantaggio fiscale che è in contrasto con l’oggetto o la finalità delle disposizioni fiscali che sarebbero state altrimenti applicabili sono ignorate ai fini del calcolo dell’imposta sulle società dovuta».

    La Brexit non dovrebbe comunque far abbassare la guardia della Gran Bretagna su questo fronte. L’action 6 del progetto Beps raccomanda, infatti, di prevedere disposizioni antielusive specifiche all'interno dei trattati internazionali, proprio per evitare la pratica del treaty shopping con cui i gruppi con attività in molti Paesi cercano di spuntare il prelievo fiscale più basso.

    In questo caso, di conseguenza, l’argine è garantito in sede Ocse. Così come per altri temi fiscalmente sensibili, quali le società controllate estere o la tassazione di interessi passivi.

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