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Chi è Didier Seeuwss, il diplomatico che negozierà il divorzio tra Londra e Bruxelles

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES – Ad appena 24 ore dai clamorosi risultati del referendum britannico, che hanno rivelato la scelta della Gran Bretagna di lasciare l'Unione, il Consiglio europeo ha nominato tambur battente l'uomo che verrà incaricato di negoziare il divorzio con il Regno Unito. Si chiama Didier Seeuws, è un diplomatico belga fiammingo noto negli ambienti comunitari per essere stato anche capo di gabinetto dell'ex presidente dell'allora Consiglio europeo Herman Van Rompuy.

Nato nel 1965, Seeuws ha avuto una carriera di primo piano nella diplomazia belga. Prima di diventare capo di gabinetto di Van Rompuy dal 2012 al 2014, era stato vice rappresentante permanente del suo paese presso l'Unione quando il Belgio aveva la presidenza della UE, portavoce dell'allora primo ministro belga Guy Verhofstadt e diplomatico nell'ambasciata belga a Washington.

Il quotidiano La Libre Belgique lo definisce “una bella macchina intellettuale”.
Indubbiamente, agli occhi di molti, Seeuws associa al rigore dell'analisi una profonda conoscenza dei vari paesi europei. L'uomo è stato per molti versi formato alla scuola di Frans Van Daele, colonna portante della diplomazia belga negli ultimi tre decenni, ex ambasciatore belga alla Nato e negli Stati Uniti, ed ex rappresentante permanente presso l'Unione. Oggi Van Daele è capo di gabinetto di Filippo del Belgio, ma fino al 2012 era stato anche capo di gabinetto di Van Rompuy.

Seeuws ha il vantaggio di conoscere bene la macchina comunitaria, avendo seguito sia i dossers più tecnici da vice rappresentante permanente del suo paese presso l'Unione, sia la grosse Politik quando è stato capo di gabinetto del presidente del Consiglio. In quella veste fu chiamato a gestire la crisi debitoria, lo sconquasso greco, la nascita del Meccanismo europeo di Stabilità, la creazione del Patto di bilancio (noto con l'espressione inglese fiscal compact).
«L'uomo ha dimostrato di essere un ottimo tattico», spiega un negoziatore europeo.

“La partita inglese sarà molto difficile: oltre a trovare un accordo con Londra sul divorzio, si tratterà di tenere uniti i 27 Paesi della Ue”

 

La partita inglese sarà molto difficile. Diplomatici qui a Bruxelles vedono almeno tre ordini di problemi: trovare un accordo con Londra sul divorzio; raggiungere una intesa sempre con Londra sul rapporto del Regno Unito con l'Unione; e soprattutto tenere uniti i 27 paesi della UE.

Quest'ultima sfida, in particolare, preoccupa l'establishment comunitario in questo momento.

Per ora, comunque, il lavoro di Seeuws è limitato. Il negoziato vero e proprio potrà iniziare solo quando la Gran Bretagna avrà presentato atto di notifica formale di voler uscire dall'Unione ex articolo 50 dei Trattati. Londra sta temporeggiando, fosse solo perché l'articolo in questione prevede che il paese in uscita non partecipi più alle riunioni del Consiglio europeo quando si tratta di discutere il divorzio. Per il Regno Unito, significherebbe trattare da una posizione di debolezza.

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