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8/10 Politica fiscale / Spazio agli eurobond e meno sovranità

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    la risposta di bruxelles

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    8/10 Politica fiscale / Spazio agli eurobond e meno sovranità

    L’austerità imposta dalla crisi del debito sovrano (e soprattutto dalla Germania, che gode di un surplus delle partite correnti superiore al 6% del Pil) ha avviato la discussione su come aprire i rubinetti della politica fiscale a livello centrale tramite gli eurobond. Si tratterebbe di emissioni comuni di debito tra i Paesi dell’area euro, cioè di mettere in comune un’ulteriore parte di sovranità in campo non solo monetario, ma anche fiscale. L’idea, sostenuta dall’economista Alberto Quadrio Curzio, dall’ex presidente della commissione Ue, Romano Prodi, e da Jacques Delors, è quella di suddividere il rischio tra i 19 Stati membri dell’area euro in modo da far scendere i rendimenti dei Paesi periferici, quelli sottoposti alla dittatura dello spread, cioè la differenza sul tasso di rendimento con i Bund tedeschi. La proposta prevede la creazione di un’agenzia europea del debito incaricata di coordinare le emissioni. Prima di arrivare all’unificazione dei debiti, una versione più limitata degli eurobond è il redemption fund (Erf), un fondo di riscatto dei debiti che prevede di mettere in comune solo la parte di debito pubblico nazionale che eccede il 60% in rapporto al Pil. In questo modo tutti i Paesi dell’Eurozona si ritroverebbero con un debito pari o inferiore al 60% del Pil, con l’adozione di leggi nazionali destinate a impedire che la soglia venga di nuovo superata. Maastricht prevede proprio il 60% come limite da non superare per il debito pubblico rispetto al Pil. Il progetto trova la ferrea resistenza del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. La decisione sarebbe un passo in avanti verso un sistema federale dove l’unione monetaria sarebbe affiancata da quella fiscale e di bilancio, mentre l’Eurozona oggi ha solo l’euro e quelle (incomplete) dei mercati e bancaria.

    Chi potrebbe manovrare gli eurobond? Il soggetto designato protrebbe essere l’Esm, il fondo salva-Stati, che di fatto già emette con favore degli investitori degli eurobond per raggiungere gli scopi della sua missione. L’Esm è un ente intergovernativo tra i Paesi dell’Eurozona. Il capitale è di 700 miliardi di euro, di cui 80 versati e 620 garantiti.

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