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L’inflessibile lettone a capo degli affari finanziari

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Europa

L’inflessibile lettone a capo degli affari finanziari

  • –Beda Romano

Bruxelles

Valdis Dombrovskis, l’uomo che nella Commissione europea è chiamato a gestire l’euro, e da sabato anche il delicatissimo portafoglio degli affari finanziari e bancari dopo le dimissioni del britannico Jonathan Hill, appare freddo, distante e inflessibile. Eppure, da primo ministro della Lettonia ha dimostrato di non prendersi troppo sul serio. Ai tempi, aveva un proprio sito su cui personalmente postava le tante caricature ironiche e irrispettose di cui era oggetto nella stampa nazionale.

«L’uomo appare più freddo, più inflessibile di quanto forse non sia», spiega un esponente comunitario. Aggiunge un negoziatore che lo ha frequentato in questi anni: «Non l’ho mai visto ridere, ma devo ammettere che che sa leggere le situazioni, ed è pronto a trovare una soluzione se vede che c’è un problema. Non c’è dubbio: è un uomo che crede nell’applicazione delle regole, ma è anche una persona di buon senso, capace di trovare delle sintesi politiche».

Nella grande galassia bruxellese, il 44enne vice presidente della Commissione Juncker, che con le recenti dimissioni di Hill dovrà occuparsi anche della stabilità finanziaria e delle controverse regole bancarie, è un rappresentante dell’ala conservatrice nell’esecutivo comunitario. Ex premier, ex ministro delle Finanze, è noto per avere risollevato le sorti del suo paese in bancarotta a colpi di riforme strutturali e misure economiche, dettate in gran parte dal Fondo monetario.

È un sostenitore di rigide regole di bilancio. Da primo ministro non esitò a ridurre radicalmente i salari della funzione pubblica, diminuire le pensioni, chiudere un certo numero di ospedali. Al tempo stesso, come non ricordare che nel 2015 ha presentato nuove linee-guida per valutare con maggiore flessibilità i bilanci nazionali dei paesi europei? E come non apprezzare che proprio poche settimane fa ha accettato di dare più tempo alla Spagna e al Portogallo perché riducano il loro deficit?

Nel contempo, sarà probabilmente difficile convincerlo a rivedere anzitempo la direttiva sui requisiti patrimoniali delle banche (nota con l’acronimo BRRD). Le regole prevedono in caso di crisi bancaria che a pagare siano obbligazionisti e azionisti, prima di un eventuale salvataggio pubblico. Secondo il governo italiano, le norme stanno pesando sui titoli in Borsa. Il testo legislativo prevede che una eventuale revisione possa avvenire solo nel 2018. Sarà possibilmente l’occasione per saggiare la sua flessibilità?

Sposato, senza figli, Dombrovskis ama giocare a basket, andare in barca a vela e soprattutto camminare. Si racconta che quando è in missione all’estero trascini il suo entourage in lunghe camminate attraverso la città in cui si trova. Quando ha saputo sabato scorso che avrebbe assunto anche il portafoglio di Hill, ha trascorso la giornata a leggersi i dossier, mentre su Twitter affermava: «La mia priorità sarà mantenere la stabilità finanziaria sui mercati».