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Scioperi nel trasporto aereo, 9,5 miliardi di danni dal 2010 a tutti i…

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studio PwC-Airlines for Europe

Scioperi nel trasporto aereo, 9,5 miliardi di danni dal 2010 a tutti i paesi Ue

(Fotogramma)
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Gli scioperi dei controllori di volo hanno causato un danno economico di 9,5 miliardi di euro a tutti i paesi dell’Unione europea nel complesso degli ultimi sei anni (dal 2010 al 2015, a prezzi 2015) e la perdita di 131.000 posti di lavoro. Sono le conclusioni di uno studio presentato a Bruxelles da A4E (Airlines for Europe), l’associazione fra le maggiori compagnie aeree europee, lo studio è stato fatto da PricewaterhouseCoopers (PwC). I danni più alti sono stati nel 2015, per 1,867 miliardi di euro.

Vertice a Bruxelles per il cielo unico
I vertici delle maggiori compagnie europee si sono incontrati oggi a Bruxelles per sollecitare la Commissione Ue a prendere iniziative per favorire la mobilità nel trasporto aereo, tra le richieste c’è l’accelerazione delle procedure per arrivare al cielo unico europeo, una questione dibattuta da molti anni, ma senza sostanziali progressi. Le compagnie che aderiscono a A4E sono Iag, Lufthansa, Air France-Klm, Ryanair, easyJet, i fondatori, cui si sono aggiunte Norwegian, Finnair, Jet2.com. Non c’è Alitalia, né ci sono le altre compagnie dell’orbita Etihad, come Air Berlin e Air Serbia.

In sei anni 167 giorni di sciopero
L’analisi ha calcolato il danno come perdita del Pil dell'Ue, prendendo in considerazione i ritardi dei voli, associati alla riprogrammazione e alle cancellazioni. I danni, secondo PwC, hanno colpito soprattutto il turismo, con un danno di 5,6 miliardi di euro in sei anni o poco più di 930 milioni all’anno. Il secondo maggior impatto è la riduzione di produttività dovuta ai voli più lunghi e ai tempi di attesa: il danno stimato è di 3,3 miliardi o 550 milioni all’anno. Al terzo posto c’è la riduzione dei ricavi delle compagnie aeree, stimato in 551 milioni complessivi o 92 milioni all’anno. Lo studio è basato su 167 giorni di sciopero del controllo del traffico aereo (Atc) nel periodo 2010-2015. Ma i giorni con uno sconvolgimento del traffico sono molti di più, secondo A4E. «In totale ci sono stati 213 giorni con il traffico sconvolto in questo periodo se prendete in considerazione i giorni precedenti e quelli seguenti uno sciopero dell’Atc, poiché si sono dovuti cancellare voli per rispondere alle agitazioni e gli effetti sono proseguiti nei giorni successivi», fa notare A4E.

In Francia il maggior numero di scioperi, seguita da Grecia e Italia
«I paesi dell’Europa meridionale sono esposti al rischio più alto di impatto negativo sul turismo», dice A4E in una nota. «Dal 2010 al 2015, secondo PwC, la maggioranza degli scioperi nel settore del controllo del traffico aereo c’è stata in Francia, seguita da Grecia, Italia e Portogallo». La Francia, che anche in queste settimane è colpita da numerosi scioperi dei controlli di volo con un danno per molti voli in tutta Europa, ha avuto 95 giorni di sciopero nei sei anni considerati, 72 giorni più della Grecia, che è stato il secondo paese più colpito, con 23 giorni. Quindi c’è l'Italia, dove gli scioperi degli “uomini radar” dell’Enav, secondo una tabella pubblicata nello studio di PwC, in sei anni hanno accumulato tra 10 e 25 giorni di sciopero, il dato in dettaglio non viene esplicitato.

Gli scioperi dei controllori di volo nei sei anni considerati hanno causato la cancellazione di 30mila voli delle compagnie associate a A4E e più di 6 milioni di minuti di ritardi.

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