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Uso di email private, l’Fbi assolve Hillary Clinton. Obama fa…

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PRESIDENZIALI AMERICANI

Uso di email private, l’Fbi assolve Hillary Clinton. Obama fa campagna con lei

L'Fbi ha assolto Hillary Clinton da ipotesi di reato nello scandalo delle e-mail. L'inchiesta federale si è conclusa solo con una severa critica al candidato democratico per il suo comportamento quando era Segretario di Stato. Clinton, nei suoi anni al governo, è stata «estremamente imprudente» nella gestione di informazioni protette dal segreto. La decisione è stata annunciata dal direttore del Federal Bureau of Investigation James Comey, che in una dichiarazione di 15 minuti ha assicurato come le approfondite indagini, protrattesi per oltre un anno, siano state condotte e completate al riparo da qualunque influenza indebita e che nessuno era stato neppure informato in anticipo della raccomandazione finale. Semplicemente, ha detto Comey, «nessun ragionevole magistrato porterebbe avanti un caso» penale in queste circostanze.

Ciò non significa che il comportamento della Clinton sia considerato accettabile. «Anche se non abbiamo trovato chiare prove che Clinton e i suoi colleghi avessero intenzione di violare le leggi che governano i materiali riservati - ha chiarito il direttore dell'agenzia di sicurezza - ci sono prove che sono stati molto negligenti nel gestire informazioni estremamente delicate e altamente classificate». Dei trentamila messaggi di posta elettronica finora noti e passati per il server personale situato in casa dei Clinton, duemila contenevano informazioni definite «confidenziali» e 52 catene di e-mail sono state etichettate come «classificate». Un reato si sarebbe tuttavia configurato unicamente davanti a informazioni top secret volutamente ricevute o inviate.

“Ci sono prove però che Clinton e i suoi coleghi sono stati molto negligenti nel gestire materiali estremamente delicati e altamente classificati”

James Comey, direttore dell’Fbi 

Lo schiaffo morale e politco alla Clinton, per aver usato per propria comodita' un server vulnerabile alla pirateria per la sua posta elettronica ufficiale quando guidava la diplomazia di Barack Obama, non è affatto bastato ai repubblicani. Il candidato del partito conservatore alla Casa Bianca, Donald Trump, in un tweet ha subito denunciato l'esistenza di un «sistema manipolato». E ha sentenziato: «Il direttore dell'Fbi dice che Crooked Hillary, la corrotta Hillary, ha compromesso la sicurezza nazionale. Nessuna incriminazione. Wow».
In questa occasione Trump non è rimasto isolato. Gli ha fatto eco lo Speaker della Camera Paul Ryan, finora parso spesso tra i leader repubblicani piu' freddi davanti alla sua avanzata. «Rispetto i professionisti della giustizia nell'Fbi - ha tuonato Ryan - Ma questo annuncio e' incomprensibile. Nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge».

Per i democratici, invece, lo scandalo è chiuso e dovrebbe cancellare un temibile spettro legale dalle prospettive della campagna elettorale della Clinton. Il Ministro della Giustizia, l'Attorney General Loretta Lynch, aveva fatto sapere fin dai giorni scorsi che avrebbe accolto le raccomandazioni effettuate dai funzionari non-politici dell'Fbi e dai procuratori di carriera del Ministero incaricati di far luce sull'intera vicenda.

Clinton, in serata, è comparsa anche al primo evento della sua campagna organizzato assieme al presidente Obama, in North Carolina. E sicuramente spera di lasciarsi alle spalle, a poche settimane dalle Convention dei partiti che a fine luglio lanceranno l'ultima fase della corsa alla Casa Bianca, non solo una possibile battaglia legale ma anche in pericoloso scandalo d'immagine, che ha alimentato dure polemiche sul suo carattere, sulla sua correttezza e sulla sua affidabilità e onestà. Di recente è passata in vantaggio nei sondaggi nei confronti di Trump, danneggiato da passi falsi quali i giudizi razzisti su un giudice federale che segue la denuncia per truffa contro la sua defunta Trump University, oppure le sua risposta al massacro di Orlando senza offrire parole di conforto per le vittime. Ma il distacco e' rimasto di pochi punti percentuali, segno di uno scontro ancora incerto tra candidati piu' celebri per i difetti che per le virtù.


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