Archiviati i tempi in cui il presidente Hollande imponeva un'aliquota marginale del 75% sui redditi più alti, la Francia - Parigi in testa - intende ora accreditarsi come nuova patria accogliente per banchieri e manager in fuga da Londra.Tra le misure annunciate dal primo ministro Manuel Valls c'è prima di tutto un miglioramento del regime fiscale per i dipendenti provenienti dall'estero, sia che si tratti di francesi che rimpatriano dopo almeno cinque anni o di cittadini di altre nazioni. Tale regime - che prevede forti sgravi fino al 50% dei redditi e il diritto di detassare proprietà e asset all'estero - sarà applicabile per otto anni contro gli attuali cinque.
Dopo le vacanze estive, sarà anche istituito «un punto d'entrata unico», una sorta di sportello che permetterà alle aziende e ai lavoratori che intendono tornare in Francia o stabilirvisi di avere informazioni, nella loro lingua, su fisco, pratiche amministrative, immobili e anche sulla scolarizzazione dei figli. In proposito il premier ha anche promesso che saranno aperte «sezioni internazionali nelle scuole» per permettere ai figli degli expat di seguire lezioni nella loro lingua madre. Valls ha anche ricordato che l'aliquota sulle societa' in Francia sara' progressivamente ridotta al 28% dall'attuale 33,33 pe r cento.
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