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Turchia, la preoccupazione di Obama: «Sostenere il governo eletto»

Barack Obama (AP)
Barack Obama (AP)

NEW YORK - Grande preoccupazione negli Stati Uniti per gli sviluppi legati al colpo di stato in corso in Turchia, un alleato. Il presidente Barack Obama è stato immediatamente informato dal sui esperti di sicurezza nazionale e ha parlato con il suo segretario di Stato John Kerry. I due sono d'accordo: «Tutti i partiti in Turchia devono sostenere il governo eletto democraticamente, mostrare compostezza, evitare ogni violenza e spargimento di sangue».

Anche la Nato - di cui la Turchia è membro - ha chiesto “il pieno rispetto” della Costituzione turca e delle istituzioni democratica. Da Mosca, dove ha incontrato il collega Sergey Lavrov per discutere di una soluzione al conflitto in Siria, Kerry aveva già detto che gli Stati Uniti sperano nella “stabilità, nella pace e nella continuità all'interno” del Paese. La priorità è garantire la sicurezza dei cittadini americani in territorio turco ma intanto al Pentagono si teme che siano a rischio le basi Usa in Turchia usate nella lotta contro l'Isis. Il tutto si verifica mentre gli Stati Uniti sono impegnati ad aiutare la Francia nel ricostruire i fatti che nel giorno del 227esimo anniversario della Presa della Bastiglia hanno portato all'attacco a Nizza (Francia).

Ai cittadini Usa in Turchia: mettetevi al sicuro
Il dipartimento di Stato continua a scrivere su Twitter avvertendo i cittadini statunitensi in Turchia: «Mettetevi al sicuro, rimanete in spazi chiusi. Aggiornate i vosti famigliari e amici non appena potete per dire che siete al salvo». L'ambasciata americana ad Ankara, la capitale turca, ha confermato di avere udito spari e che «entrambi i ponti a Istanbul sono stati chiusi». Anche gli aeroporti sono bloccati. Facendo riferimento al blocco dei social media in corso in Turchia, la Casa Bianca consiglia di usare email, telefonate e sms per contattare i propri cari in loco. «Se siete in Turchia», recita un altro cinguettio, «monitorate la stampa locale per aggiornamenti, evitate aree di conflitti e siate cauti nel caso vi troviate vicino a forze militari o della sicurezza».

A rischio l'uso di basi Usa in Turchia per lottare contro l'Isis
Citando funzionari del Pentagono, che hanno parlato dietro anonimato, il Washington Post solleva dubbi sull'uso futuro da parte degli Usa di basi aeree in Turchia. Washington ha fatto sempre più affidamento su quelle basi per contrastare lo Stato islamico in Siria e in Iraq. Sono quelle a Incirlik e a Diyarbakir, nella parte sudorientale della nazione, ad essere cruciali essendo usate per fare attacchi aerei in Siria.

Nella base a Incirlik - spiega il Washington Post -gli Usa hanno aerei da rifornimento KC-135, droni e jet A-10 da attacco (questi ultimi a disposizione sul posto dall'ottobre 2015, dopo l'ok del governo turco all'uso da parte degli Usa della base stessa). A Diyarbakir, l'Air Force ha iniziato a ospitare un numero contenuto di soldati dallo scorso autunno; servono nel caso in cui sia necessario trarre in salvo personale. In altre parti della Turchia, i soldati Usa usano la base aerea di Izmir, circa 320 chilometri a Sud di Istanbul, e quella navale ad Aksaz, sul Mare Egeo.

L'impressione è che sia ancora presto per determinare le conseguenze di quanto sta succedendo in Turchia sulle attività americane contro il terrorismo così come sull'ambasciata Usa ad Ankara e sui consolati ad Adana e a Istanbul. Il consiglio ai cittadini americani nel Paese è di non raggiungere quelle sedi.

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